mercoledì 31 luglio 2013

Cassazione e B.; è stato avvistato un ciuccio che sorvolava Montecitorio …pare, questa volta, sia vero! di B. Pappalardo


Ricevo e posto un articolo dell'amico Bruno Pappalardo della sezione di Napoli...con la consueta ironia ed il solito garbo Bruno Pappalardo esamina l'attesa per il verdetto della Cassazione e la probabile "non-fine" di un ventennio particolare di un paese molto particolare....

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di Bruno Pappalardo
   
 “…e chi se la scorda più l’estate 2013” direbbe, oggi, un pidiellino, un povero  pensionato, un mal arnese d’uomo che, nonostante sia in quelle condizioni proprio a causa della politica degli ultimi 20 anni, resta graniticamente convinto  (sprovvisto come un bambino d’ogni cognizione di meschineria della nostra casta dirigente)  ancora nel sogno di quell’uomo, - oggi in attesa di sentenza -  che nel ’92 gli fece credere nella rincarnazione e moltiplicazione dei pani e dei pesci (…. riuscirò a dare lavoro ad un milione di persone) sottoscrivendo contratti e parole d’onore.
Molti pensano che il governo andrà avanti, al di là di qualsivoglia esito sanzionatorio della Cassazione; baggianate!
Sarà invece, una lotta logorante fino alla prescrizione della sentenza di presunta condanna. Dunque fino a ché il PD vorrà tenerlo in vita. Il PDL aspetta che sia il PD a decidere la caduta del governo per non mostrarsi autore e attore (per alcuni) del disastro. Il PDL metterà ogni genere di bastoni tra le ruote mal oliate, dei prossimi provvedimenti.   
Anche perché la componente “elettori” è fondamentale. Avere un governo con un alleato il cui leader è un condannato, ebbene, volge proprio male per la platea degli iscritti e sostenitori del PD. Ma vedrete che il PD saprà andare avanti nonostante questo. Il PD è capace di tutto!  
Resta tuttavia credibile che B. si salvi.
Si potrebbe verificare, ad esempio, sia che la Cassazione valuti l’errore dei precedenti due gradi di giudizio asserendo  che nel nostro sistema penale non sia   per nulla contemplato la responsabilità di un proprietario di una grande azienda di sapere o non sapere dei reati commessi dai suoi dirigenti e dipendenti. E’ poco credibile, anzi assurdo ma vero; il codice penale non lo prevede e sia  che a  Berlusconi non venga sottratto il diritto di governare ancora.
Dove sta scritto, infatti,  che potrebbe essere interdetto dai pubblici uffizi e dalle future candidabilità a premier o a qualsiasi altra carica?

Ricordatevi … e dovremmo ricordarli tutti quei casi già vissuti, che per tutti coloro che hanno l’onore di sedere in parlamento esiste la possibilità che, quest’ultimo, debba valutare se sia possibile o meno, al di là di quanto abbia sancito la legge ordinaria, se, ad esempio, il condannato sia un “perseguitato”. Questo potrebbe allungare i tempi e arrivare al 2014 e raggiungere la prescrizione.
Dunque caro mio amico sciagurato e povero pensionato che hai creduto nel sogno liberale, non temere che forse il sogno non s’avvera ma, come nelle belle favole, si salvano tutti e  “vivranno felici e contenti”

martedì 30 luglio 2013

Dal blog "Controstorie" di Gigi Di Fiore sul Mattino online...La strage del viadotto

di Gigi Di Fiore

La strage del viadotto e le bare allineate in una palestra, come a San Giuliano di Puglia

 C'è sempre una palestra, nel dolore. Bare allineate. Tutte uguali e tutte diverse. Fiori, mamme, padri, fratelli, sorelle che si chiedono perché. Le tragedie, certe tragedie, posseggono un rito che si ripete. Il rito del dolore, del pianto, delle mille domande senza risposta.

La tragedia sull'autostrada A16, sul maledetto viadotto nel vallone di Acqualonga. Come la tragedia per il terremoto di quel 31 ottobre 2002 a San Giuliano di Puglia: 27 bambini e una loro maestra morti per il crollo della scuola elementare del paese. Me le ricordo quelle piccole bare tutte bianche, mi ricordo quella palestra surreale. La morte allineava vite e speranze differenti. Le mamme invocavano un nome, si aggrappavano alla fede in mancanza di altro. C'era compostezza in quelle lacrime. C'era stupore. Chi poteva fare qualcosa, perché, come è successo? Le eterne risposte che incombono su una morte improvvisa.

Era l'angoscia che raccontò nel 1947 anche Dino Buzzati, in un articolo senza uguali sul Corriere della sera. Il 16 luglio di quell'anno, nel mare di Albenga era naufragata una motonave con una comitiva in gita scolastica. Morirono 44 bambini e 4 accompagnatrici. Bare allineate, lenzuola bianche. Il rituale dei volti sgomenti. "Ad Albenga si era concentrato tutto il dolore del mondo", scrisse Buzzati.

Quello stesso dolore si è concentrato oggi a Pozzuoli. L'Italia è in lutto, le tragedie collettive invocano spiegazioni, responsabilità: 38 morti pesano su quella strada maledetta in discesa.

Con il presidente Ciampi, nel giorno dei funerali a San Giuliano piangemmo tutti. Ascoltammo il lamento delle mamme, le richieste di giustizia. Non riuscimmo ad esercitare cinismo, a governare l'emozione che ci prese. Persino l'indimenticabile Peppe D'Avanzo, scorza dura di cronista mai abbastanza rimpianto, lacrimava.

E' duro raccontare il dolore, ma è dura la ripetitività di queste tragedie. Segnate da bare in fila, palestre in grado di raccoglierle, folla attonita.
Perché, ci si chiede anche ora, come è potuto accadere? Certe domande non sempre trovano risposte. E il dolore di una perdita cara, troppe volte, deve bastare a se stesso.

lunedì 29 luglio 2013

Un Sud Competitivo, ultimi preparativi a Longobardi (Cosenza) per l'evento del Sud Project Camp

SUD PROJECT CAMP è un nuovo format, un nuovo modo di incontrarsi, un vero e proprio laboratorio aperto che partirà in tutte le regioni meridionali, dedicato alla scoperta e valorizzazione del Mezzogiorno d’Italia, della sua vera storia, dei suoi prodotti, delle sue eccellenze, del suo futuro.

L’evento è un vero e proprio festival delle peculiarità del Sud Italia che coniuga informazione e momenti di cultura attraverso iniziative sociali e culturali, convegni e seminari, con svago e divertimento rappresentati dall’esibizione di artisti locali, dalla degustazione di prodotti tipici in un clima di musica e festa, fino alla presenza di stand gastronomici e non solo.
La “puntata zero” di SPC partirà da Longobardi, sabato 3 agosto, presso la struttura “Atlantis Park”, in occasione dell’intitolazione di una via del Comune di Longobardi  alla memoria di Angelina Romano, martire dell’Unità di Italia, e di uno spiazzo, denominato Largo Briganti. L’iniziativa dell’intitolazione delle strade è nata su proposta del Consigliere comunale di Longobardi del Partito del Sud Franco Gaudio e fatta propria dall’intero Consiglio Comunale e dalla Città calabrese.
L’evento si pregia del Patrocinio del Comune di Longobardi e della BCC Banca Bruzia nonché della presenza di importanti aziende operanti nel territorio calabrese.

PROGRAMMA DELL’EVENTO “SUD PROJECT CAMP – MAGMA”
19.30 – apertura degli Stand Gastronomici
20.00 – esibizione scuola di danza “Manhattan school”
21.00 – Dibattito “Dalla Conquista Militare all’economia coloniale” con il contributo di importanti personalità della società meridionale
22.00 – apertura stand di degustazione gratuita prodotti meridionali
22.00 – 24.000 – SPC la festa: musica, balli, degustazioni, esibizione di artisti locali, stand gastronomici

Con il Patrocinio di : Comune di Longobardi, BCC Banca Bruzia
Con la partecipazione di: Scuola di ballo “Manhattan school” , l’Artista Enzo Ruffolo, noto cantastorie della tradizione meridionale, le cantine vinicole “Odoardi” e “Caparra & Siciliani”, il Consorzio del Maialino nero di Calabria, i noti marchi di beverage “Fonte Noce” “Redrink” e “Bergotto” e molti altri ancora.


Ecco alcune indicazioni logistiche per chi vorrà essere presente:

DOVE MANGIARE

PIZZERIA RISTORANTE NIGRELLI
Loc. Acquavona, 9 – 87030 Longobardi (CS)
tel: 0982 78289, 366 4450288

RETRO’ RISTORANTE Trattoria – Braceria – Pizzeria.
v. Molinello, 3 – 87030 Longobardi (CS)
tel: 0982 75069, 340 0660066

HOTEL GAUDIO Hotel – Ristorante – Pizzeria
S.S. 18 – 87030 Longobardi (CS)
tel: 0982 78220

N.B. con la Pizzeria Nigrelli l’organizzazione ha stabilito una convenzione per sabato 3 Agosto a pranzo, per la somma di € 20,00/25,00 a persona, menù fisso pranzo completo, a condizione di un numero minimo di n. 5/6 persone, da comunicare in anticipo.


DOVE DORMIRE

HOTEL GAUDIO
S.S. 18 – 87030 Longobardi (CS)
tel: 0982 78220

B&B SILVANA
Località Acquavona – 87030 Longobardi (CS) 
tel: 331 4782272

HOTEL MEDITERRANEO

ROSAL srl
64, v. Dogana – 87032 Amantea (CS) |
tel: 0982 426364

HOTEL DELLE CANNE SRL
229, v. Stromboli – 87032 Amantea (CS) |
tel: 0982 41947

ALBERGO HOTEL S. MARIA BED & BREAKFAST
207, V. Stromboli – 87032 Amantea (CS) |
tel: 0982 41247, 0982 425385 fax: 0982 425385


giovedì 25 luglio 2013

Ad ANTONIO CIANO…di A. Balia

Bell'articolo, sentito e per me molto condivisibile, dell'amico Andrea Balia sul nostro maestro Antonio Ciano...


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In questi giorni abbiamo pubblicato la bella notizia del premio dell’Associazione Culturale internazionale “RADICI” al nostro Presidente Onorario del Partito del Sud Antonio Ciano. Abbiamo anche pubblicato l’articolo valido ed esaustivo di Pino Aprile in merito, e letto al riguardo le belle frasi del Presidente della sezione napoletana “Guido Dorso” del nostro partito Bruno Pappalardo dedicate sempre al nostro Antonio.

Va anche a me scrivere qualcosa cui da tempo penso e colgo quest’occasione per farlo. Nessun premio mi pare innanzitutto più appropriato per le finalità e la titolazione dell’associazione…”RADICI”… e chi meglio d’uno come Ciano poteva ricevere questo onore? Uno che ha dedicato la vita a ricercare, scrivere, fare dibattiti, conferenze, sulla verità delle nostre, appunto, radici…a disvelare eventi e malefatte sconosciute o poco note. Nel 2007, il giorno in cui Ciano fondò il Partito del Sud a livello nazionale (localmente a Gaeta era già in essere dal 2002) non potei partecipare a quella riunione per un attacco influenzale  come quello che di cui sono vittima in questi giorni. Fu un’occasione persa per buona parte del mondo meridionalista. Da una parte il mondo neoborbonico, sempre sospettoso e critico col complesso della sottrazione di meriti e primogeniture che lo affligge da sempre e più alcuni perenni distinguo di meridionalisti alla ricerca di rappresentatività e protagonismi mortificati, ancora in vita nonostante il passare del tempo. Io subentrai a cavallo fine 2009 inizio 2010 alla squadra del PdelSUD. Quel giorno nacque quello che ancora oggi è l’unico vero partito politico a rappresentanza onesta e identitaria del meridione d’Italia. Attenzione : partito e non movimento! Quello voleva essere e quello è stato ad oggi e ci auguriamo e lavoriamo per il futuro. I movimenti, rispettabili e meritori, facciano i movimenti, nessuno li ostacoli ma anche loro evitino di chiedere al PdelSUD di essere quello per cui non è nato. Il partito conquistò, insieme alla lista civica del prof. Raimondi, il comune di Gaeta con Ciano assessore al Demanio. Molte cose ben fatte, e come dice Aprile, alla nuova tornata elettorale fu schiacciato al ballottaggio da quelli che oggi costituiscono il governo detto delle “larghe intese”… primi segnali! Il PdelSUD ha vissuto varie esperienze elettorali…a Latina, Suzzara (Mantova)…per poi ridare un colpo d’ala a Napoli, contribuendo nella coalizione vincente con una sua lista alla elezione di Luigi de Magistris a Napoli. Collaborazione in atto e nomina del sottoscritto come delegato diretto del sindaco nella Commissione Toponomastica del Comune di Napoli. Un po’ d’assessori in giro per l’Italia..la Rossi al Bilancio a Gambellara (Vicenza), due Consiglieri comunali in paesi calabresi, sedi e iscritti in 12 regioni italiane, ecc…iniziative, eventi… Insomma Ciano ce l’ha fatta! Buono, ma non stupido, a disagio (tranne che con la telecamera) con e mail e diatribe tecnologiche/organizzative. Un Presidente Onorario perfetto! Per ruolo, meriti, competenze e per una grande dote. Il nostro Antonio è tutto quello che le belle frasi di Bruno Pappalardo hanno detto e in più ha un suo “tom tom”, navigatore satellitare interno che lo guida nei rapporti e nella fiducia dei suoi fedelissimi che non gli fa sbagliare strada! Talvolta ha anche lui fallito credendo in alcuni, ma ha il grande dono dell’autocritica e del fidarsi e credere e condividere le scelte di chi, come il sottoscritto, l’ha aiutato in questi anni nel gestire il partito. Più di qualche corpo “estraneo” non sincero o strumentale alla causa è stato liberato dal suo sentirsi “stretto” nel partito. Nell’Agosto del 2012 in suo comunicato Ciano scriveva : I nemici di questa aggregazione possono essere tra noi, tra i nostri amici e compatrioti. Il direttivo del Partito del Sud, si sta spendendo per questa causa, come il sottoscritto, da anni e non permetteremo a nessuno di ostacolare il processo in atto. Se qualcuno ha idee diverse, può liberamente andare dove la loro ideologia è parte integrante.”  E in uno precedente d’alcuni giorni aveva difeso la nostra dirigenza (Balìa, Riccio, Cuccurese), con nomi e cognomi, dicendo che chi non era con noi non era con lui. Era stato cooptato in un incontro di contestatori dove, se pur da solo, aveva fiutato puzza di bruciato di sommossa di chi voleva decapitare il partito per impadronirsene. Grande fiuto d’un uomo semplice, onesto, dedito alle sue ricerche e alle sue giornate tra i campi a coltivare olive e pomodori, ma col senso di squadra e lo sguardo dritto a difendere i suoi obiettivi, la sua creatura politica e chi era con lui in questa battaglia quotidiana. Nei fatti un grande ricercatore, scovatore di documenti d’archivio, ma anche un capo fedele, fiducioso dei suoi uomini, un uomo d’abbracciare ogni volta col piacere vero di farlo, guardandolo dritto nei suoi occhi azzurri e sinceri come sono quelli d’un vecchio lupo di mare come è stato nella sua vita lavorativa, sapendo d’abbracciare un uomo vero! Coinvolto assieme a noi suoi uomini da sempre, ultimamente, in avventure progettuali rivelatesi ambigue, ha saputo anche là difenderci da accuse e offese, non tentennando un attimo a condividere le nostre decisioni di proseguire da soli. Il Partito del Sud già c’è, chiunque vuole contribuire ad esserci e ad aiutarlo troverà sempre porte aperte. Altri progetti, pur rispettandone gli intenti, non sono i nostri. Il partito politico lo abbiamo reso operativo dal 2009, gramsciano come il suo capo (il suo “Dx e Sx sono solo indicazioni stradali” è ancora valido, ma riferito ai partiti non alle aree di valori, progressiste e conservatrici, che restano ancora in essere e presenti come valori ed aree di riferimento). Ed il PdelSUD, quello di Ciano, è progressista, così come dichiarato anche nel suo logo aggiornato.

Grazie Antonio, ancora complimenti, fratello maggiore e nostro vero capo brigante!

Con tutto l’affetto possibile

Andrea Balìa
Vice Presidente Nazionale del Partito del Sud

mercoledì 24 luglio 2013

SULLA STAMPA CALABRESE (LA GAZZETTA DEL SUD) SI PARLA DELL'EVENTO DI LONGOBARDI (CS) : SU PROPOSTA DI FRANCO GAUDIO INTITOLATA UNA STRADA AD ANGELINA ROMANO, INTITOLATO ANCHE UN LARGO AI " BRIGANTI, PATRIOTI CALABRESI"

A Franco Gaudio e a tutti gli amici delle Sezioni Calabresi - PdelSUD i complimenti di tutti gli appartenenti al Partito del Sud per l'ottimo risultato raggiunto. L'appuntamento per tutti è per il 3 Agosto a Longobardi. 





Fonte: La Gazzetta del Sud del 22 Luglio 2013

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LONGOBARDI (CS): Angelina Romano, vittima dell’esercito Piemontese, avrà dedicata una strada a Longobardi (CS) grazie all’impegno del Partito del Sud.
Dopo i risultati ottenuti a Napoli rispetto a una toponomastica che riveda e riscopra uomini e donne del sud che sono stati vittime e protagonisti della guerra di occupazione che ha portato all’unificazione del territorio italiano, come appunto la intitolazione di una strada di Napoli ai Martiri di Pietrarsa, ecco che il Partito del Sud ottiene un ulteriore risultato importante con la dedicazione di una strada del Comune di Longobardi ad Angelina Romano e di una piazza che prenderà il nome di “Largo Briganti”.

La riscoperta della storia, la dedicazione di strade e piazze agli eroi del sud che diedero la vita per la propria terra contro l’invasione piemontese e le ingiustizie sociali che ne derivarono è uno degli impegni politici che il Partito del Sud sta portando concretamente a termine, insieme all’ impegno per una politica solidale e progressista che risponda ai reali bisogni della popolazione, primo fra tutti il lavoro, coniugando quindi lo sviluppo dei territori con l’impegno sociale e culturale grazie alla storia millenaria che permea le nostre meravigliose terre; per far questo è fondamentale anche la riscoperta delle nostre radici storiche, per ritrovare un orgoglio e una dignità di popolo spesso sopiti sotto cumuli di menzogne.
A Longobardi, in provincia di Cosenza, l’iniziativa è partita dal Consigliere Comunale del Partito del Sud Franco Gaudio che ha proposto della dedicazione di una strada ad Angelina Romano, bambina di otto anni fucilata dai bersaglieri piemontesi a Castellammare del Golfo senza alcun motivo. La storia di questa piccola vittima di una guerra di invasione assurda, è stata scoperta grazie alla ricerca storica di Antonio Ciano fondatore del Partito del Sud.
Oltre alla strada dedicata ad Angelina Romano, il Comune di Longobardi e la sua amministrazione comunale, hanno deciso di dedicare una piazza del centro abitato ai Briganti che combatterono per la propria terra contro chi era venuto per prendere e per nulla lasciare a queste terre.
Le cerimonie di dedicazione si terranno il prossimo 3 agosto a Longobardi in provincia di Cosenza

venerdì 19 luglio 2013

Angelina Romano, vittima dell’esercito Piemontese, avrà dedicata una strada a Longobardi (CS) grazie all’impegno del Partito del Sud




Dopo i risultati ottenuti a Napoli rispetto a una toponomastica che riveda e riscopra uomini e donne del sud che sono stati vittime e protagonisti della guerra di occupazione che ha portato all’unificazione del territorio italiano, come appunto la intitolazione di una strada di Napoli ai Martiri di Pietrarsa, ecco che il Partito del Sud ottiene un ulteriore risultato importante e concreto con la dedicazione di una strada del Comune di Longobardi ad Angelina Romano e di una piazza che prenderà il nome di “Largo Briganti”.

La riscoperta della storia, la dedicazione di strade e piazze agli eroi del sud che diedero la vita per la propria terra contro l’invasione piemontese e le ingiustizie sociali che ne derivarono è uno degli impegni politici che il Partito del Sud sta portando concretamente a termine, insieme all’ impegno per una politica solidale e progressista che risponda ai reali bisogni della popolazione, primo fra tutti il lavoro, coniugando quindi lo sviluppo dei territori con l’impegno sociale e culturale grazie alla storia millenaria che permea le nostre meravigliose terre; per far questo è fondamentale anche la riscoperta delle nostre radici storiche, per ritrovare un orgoglio e una dignità di popolo spesso sopiti sotto cumuli di menzogne.

Longobardi, in provincia di Cosenza, l’iniziativa è partita dal Consigliere Comunale del Partito del Sud Franco Gaudio che ha proposto la dedicazione di una strada ad Angelina Romano, bambina di otto anni fucilata dai bersaglieri piemontesi a Castellammare del Golfo senza alcun motivo. La storia di questa piccola vittima di una guerra di invasione assurda, è stata scoperta grazie alla ricerca storica di Antonio Ciano fondatore del Partito del Sud.

Oltre alla strada dedicata ad Angelina Romano, il Comune di Longobardi e la sua Amministrazione Comunale, hanno deciso di dedicare una piazza del centro abitato ai "Briganti" che combatterono per la propria terra contro chi era venuto per prendere e per nulla lasciare a queste terre.

Le cerimonie di dedicazione si terranno il prossimo 3 agosto a Longobardi in provincia di Cosenza.

IMPORTANTI RICONOSCIMENTI PER ANTONIO CIANO - L'Associazione Politico Culturale "Radici" lo premierà il 24 agosto a Cirò Marina (KR) per l'impegno storico e meridionalista di riscoperta identitaria


Antonio Ciano, Presidente Onorario del Partito del Sud, vedrà riconosciuti i suoi tanti meriti e l'impegno come ricercatore di verità storiche nascoste e taciute grazie all'iniziativa dell' Associazione Politico Culturale Radici che lo premierà nelle tre giornate dedicate alla cultura che si terranno a Cirò Marina (KR) dal 23 al 25 Agosto 2013.

L'autore del libro "I Savoia e il massacro del Sud" verrà premiato nella giornata del 24 Agosto, alle ore 21,00 in Piazza Diaz, dal Presidente della Associazione Radici Signora Francesca Gallello con il premio Internazionale "Conoscere le nostre Radici"; sempre ad Antonio Ciano è stato riconosciuto anche il premio " L'impegno e l' amore per la mia terra".

Le motivazioni dei premi sono le seguenti : "Per l'impegno il valore e il lavoro svolto come storico con impegno e amorevole pensiero verso la gente della sua terra d'origine e verso tutti coloro che hanno dovuto lasciare la loro terra,visto l'importanza e l'arricchimento storico che trasmette attraverso le sue opere letterarie e di ricerca storica ".

Ad Antonio Ciano i complimenti e le felicitazioni per l'importante riconoscimento da parte di tutti i membri e simpatizzanti del Partito del Sud. 





Un Sud Competitivo, da Longobardi (CS) parte la sfida del Sud Project Camp


SPClogoorizzontaleSUD PROJECT CAMP è un nuovo format, un nuovo modo di incontrarsi, un vero e proprio laboratorio aperto che partirà in tutte le regioni meridionali, dedicato alla scoperta e valorizzazione del Mezzogiorno d’Italia, della sua vera storia, dei suoi prodotti, delle sue eccellenze, del suo futuro.
L’evento è un vero e proprio festival delle peculiarità del Sud Italia che coniuga informazione e momenti di cultura attraverso iniziative sociali e culturali, convegni e seminari, con svago e divertimento rappresentati dall’esibizione di artisti locali, dalla degustazione di prodotti tipici in un clima di musica e festa, fino alla presenza di stand gastronomici e non solo.
La “puntata zero” di SPC partirà da Longobardi, sabato 3 agosto, presso la struttura “Atlantis Park”, in occasione dell’intitolazione di una via del Comune di Longobardi  alla memoria di Angelina Romano, martire dell’Unità di Italia, e di uno spiazzo, denominato Largo Briganti. L’iniziativa dell’intitolazione delle strade è nata su proposta del Consigliere comunale di Longobardi del Partito del Sud Franco Gaudio e fatta propria dall’intero Consiglio Comunale e dalla Città calabrese.
L’evento si pregia del Patrocinio del Comune di Longobardi e della BCC Banca Bruzia nonché della presenza di importanti aziende operanti nel territorio calabrese.

PROGRAMMA DELL’EVENTO “SUD PROJECT CAMP – MAGMA”
19.30 – apertura degli Stand Gastronomici
20.00 – esibizione scuola di danza “Manhattan school”
21.00 – Dibattito “Dalla Conquista Militare all’economia coloniale” con il contributo di importanti personalità della società meridionale
22.00 – apertura stand di degustazione gratuita prodotti meridionali
22.00 – 24.000 – SPC la festa: musica, balli, degustazioni, esibizione di artisti locali, stand gastronomici

Con il Patrocinio di : Comune di Longobardi, BCC Banca Bruzia
Con la partecipazione di: Scuola di ballo “Manhattan school” , l’Artista Enzo Ruffolo, noto cantastorie della tradizione meridionale, le cantine vinicole “Odoardi” e “Caparra & Siciliani”, il Consorzio del Maialino nero di Calabria, i noti marchi di beverage “Fonte Noce” “Redrink” e “Bergotto” e molti altri ancora.

Fonte: SPC

giovedì 18 luglio 2013

Partigiani meridionali in Piemonte. Un’indagine che brucia un pregiudizio…

Di Chiara Fera

Roberto Placido, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte
Per rispondere a questa domanda e gettare alle ortiche un insulso luogo comune secondo cui i meridionali sarebbero stati a guardare, il Consiglio regionale del Piemonte, auspice il suo vicepresidente Roberto Placido, di concerto con Claudio Dellavalle, presidente dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della Società contemporanea “Giorgio Agosti”, ha dato alle stampe un volume prezioso.
Titolo dell’accurata ricerca, realizzata con il contributo di tutti gli Istituti della Resistenza del Piemonte e con l’obiettivo di  promuovere un’indagine  sull’apporto di quei giovani e meno giovani dell’Italia del Sud che fecero parte, con ruoli e responsabilità diverse del movimento di Liberazione: “Il contributo del Sud alla lotta di Liberazione in Piemonte 1943-1945”.
Per fare il punto sulla documentata ricerca che nel Nord indica seimila partigiani meridionali (di cui mille calabresi) ed illustrata a in un  convegno  su “Resistenza e meridionali” svoltosi a Torino, ma anche per tentare di chiarire meglio una delle questioni laterali (l’apporto dei meridionali alla Resistenza) ma cruciale per il processo unitario del Paese  che ormai, nonostante quale voce stonata, è più che consolidato, abbiamo interpellato il  vicepresidente del Consiglio regionale  Roberto Placido.
Sul ruolo del meridionali nella Resistenza non mancano pubblicazioni anche significative, né sono  mancati i riferimenti a personaggi di primo rilievo sia per l’attività politica, sia per l’attività militare. In che cosa la ricerca in questione può essere considerata originale?
La ricerca intende affrontare la partecipazione e il ruolo avuto da migliaia di giovani meridionali nella resistenza nella nostra regione non come un contributo aggiuntivo,  ma come un elemento costitutivo della lotta di liberazione. Quindi, come un dato che costringe a ripensare l’insieme del movimento e il suo significato generale,  nazionale. La Resistenza è stata sempre vista come fenomeno circoscritto al Centro-Nord del Paese. Le generazioni di origine meridionale che negli anni, in Piemonte e nelle altre regioni, hanno partecipato alle manifestazioni celebrative sono sempre state mosse da motivazioni politico-idelogiche  più che da un sentimento dovuto alla partecipazione attiva alla lotta di Liberazione. Oggi, questa ricerca ed il convegno organizzato a Torino , riconducono a un orizzonte di insieme, integrando lo sguardo da Sud con quello da Nord, così che l’approfondimento delle conoscenze possa portare ad una giusta valorizzazione di quell’esperienza. D’ ora in avanti, anche i discendenti di chi ha partecipato a quella straordinaria esperienza, potranno sapere, con orgoglio, di essere stati protagonisti della costruzione della democrazia italiana. Di qui la necessità non solo di un rapporto integrato tra i ricercatori, ma in primo luogo delle istituzioni, nazionali e locali, per creare le condizioni per poter procedere in modo unitario. Il convegno tenutosi a Torino il 16 giugno scorso, in cui erano presenti oltre alla Regione Piemonte, le sei Regioni meridionali e la vice Presidente del Senato, senatrice  Fedeli, hanno rappresentato bene questa esigenza unitaria. Lo straordinario successo del convegno, successo di pubblico e di presenze istituzionali,  fa ben sperare  sulla possibilità di realizzare la ricerca, attivando sia gli Istituti storici della resistenza, sia associazioni e singoli ricercatori interessati su obiettivi comuni
Può citare eventi specifici o nomi di meridionali che, partecipando alla Resistenza in Piemonte, hanno pagato prezzi elevati per quelle scelte e verso i quali la sua regione ma direi il Paese hanno  un enorme debito di riconoscenza?
Non c’è che l’imbarazzo della scelta, perché nelle formazioni piemontesi entrarono molti giovani meridionali, di diversa estrazione sociale, di diversa formazione: in altre parole una parte significativa della migliore gioventù meridionale. In appendice al volume, che  si è voluto preparare per dare risalto e concretezza alla proposta di ricerca e che è stato presentato al convegno del 16 giugno, sono riportati centinaia, migliaia di nomi di partigiani meridionali. Rispetto ai dati di cui oggi si disponiamo, ad esempio sono circa un migliaio i partigiani di origine calabrese.  Per altro nella prima parte del volume sono riportati alcuni storie e profili di singoli combattenti  per far cogliere, a puro titolo di esempio, le molte articolazioni con cui quella presenza si è manifestata. Il profilo della singola persona, del singolo partigiano va assolutamente riconosciuto e valorizzato. Però è anche vero che quando si supera una certa soglia quantitativa i comportamenti individuali producono effetti collettivi complessi, che richiedono per essere compresi di essere collocati nelle vicende degli anni 1943-45.
Com’è avvenuta l’aggregazione dei meridionali nel movimento di liberazione piemontese? Quali sono state le ragioni e le dinamiche fondamentali?
Si possono riconoscere due percorsi: il primo è costituito da quei meridionali che vengono sorpresi dall’8 settembre mentre stanno svolgendo il servizio militare in Piemonte. Se riescono a sfuggire ai tentativi di cattura da parte dei tedeschi, hanno due scelte: nascondersi o aggregarsi alle formazioni partigiane che si vanno costituendo. Un secondo percorso riguarda i meridionali che sono già in Piemonte, o perché immigrati negli anni precedenti o perché nati in Piemonte da famiglie di meridionali immigrate a partire dagli anni del primo dopoguerra. Malgrado gli ostacoli frapposti dal regime fascista, i flussi immigratori non si fermarono e portarono, soprattutto nei centri industriali, soprattutto a Torino, quote consistenti di immigrati da Sud, un’anticipazione del massiccio esodo che si produrrà negli anni Cinquanta. L’aggregazione fra meridionali segue percorsi diversi: può derivare dal fatto di essere militari nella stesso reparto o nella stessa caserma, o di essere relativamente vicini alle basi delle formazioni partigiane. La scelta può essere immediata oppure essere il risultato di una valutazione più meditata e quindi dilazionata di qualche mese. A volte dipende molto dall’ esigenza di mantenere un rapporto tra “paesani”,  come espressione di una solidarietà regionale che l’uso del dialetto rendeva immediatamente evidente.
Nella ricerca sono inserite mirabilmente due storie esemplari di partigiani meridionali, quella di Nunziato di Francesco che  nasce a Linguaglossa (Catania)  e di Michele Ficco di  Cerignola (Foggia)…Vuole ricordare qualche storia tra i  mille calabresi che hanno combattuto fascisti e nazisti?
Tra i calabresi a puro titolo esemplificativo si possono ricordare i fratelli Nicoletta, originari di Crotone, che ebbero un ruolo notevole fin dalle prime battute nell’organizzazione del movimento partigiano nelle valli a ovest di Torino, in un’area che conobbe scontri durissimi e continuamente rinnovati tra tedeschi e fascisti e formazioni partigiane di diversa ispirazione. Giulio Nicoletta interpretò in questo contesto un ruolo originale di comandante-mediatore riconosciuto da tutte le  formazioni presenti in quelle valli. Oppure,  si può citare il nucleo di ufficiali di origine calabrese che divennero una parte importante delle strutture di comando delle formazioni garibaldine nel Biellese orientale o le decine di giovani calabresi, che caddero in quei mesi e per i quali la ricerca dovrebbe aiutarci a rinnovare ricordo e gratitudine.
 Si può asserire, senza nulla togliere a nessuno, che probabilmente i meridionali che hanno aderito alle lotte partigiane in Piemonte ma in generale nel Nord del Paese, correvano rischi anche più grossi?
Certamente i giovani di origine meridionale che operarono nelle fila della resistenza piemontese si trovavano obiettivamente in una condizione di maggiore difficoltà rispetto ai loro coetanei piemontesi,  perché la loro condizione di sbandati non era compensata da nessun retroterra ( familiare, di comunità) su cui contare per sfuggire alla minaccia della cattura, della deportazione o dell’uccisione. Erano cioè più esposti al rischio. Nei contesti rurali, questo rischio poteva essere contenuto da atteggiamenti diffusi nella popolazione di protezione nei confronti di giovani che il più delle volte condividevano con i locali una comune cultura contadina.
La presenza di tantissimi meridionali in Piemonte nel triangolo industriale, molti dei quali sono stati partigiani,   non ritiene sia dovuta anche ai flussi migratori provocati subito dopo l’Unità  dal modello squilibrato di sviluppo che è stato imposto all’Italia: il Mezzogiorno come bacino di  forza lavoro da utilizzare per l’industrializzazione del Nord?
Come si è accennato prima,  l’approfondimento di quella componente meridionale della resistenza, che deriva dai flussi migratori degli anni Venti e Trenta, è certamente un obiettivo della ricerca, che non sarà facile cogliere fino in fondo per la difficoltà di disporre di una adeguata documentazione. Tuttavia,  è un percorso da tentare per due ragioni principali: la prima deriva dal fatto che abbiamo esempi particolarmente significativi della rilevanza del problema ( vedi ad esempio la figura di Dante Di Nanni); la seconda che questa dimensione ci apre un territorio poco frequentato che riguarda la partecipazione alla lotta di resistenza nelle realtà urbane, in cui lo scontro ha un tasso di pericolosità spesso più elevato rispetto alle formazioni che operano nelle valli e comunque in un ambiente contadino. Questo tipo di partecipazione alla lotta,  richiede motivazioni politiche più definite, soprattutto in rapporto ai movimenti di lotta che si manifestano nelle fabbriche in parallelo con la lotta armata delle formazioni partigiane.
Quando diciamo che sono stati  tantissimi i  meridionali tra i partigiani in Piemonte, possiamo andare oltre e fornire  qualche numero  preciso, magari spiegando come si è giunti alla determinazione del dato? 
I numeri che sono stati forniti derivano da un grosso lavoro compiuto in occasione delle celebrazioni del cinquantesimo della Liberazione dagli Istituti piemontesi. Venne allora costruito un data base che ha reso disponibili i dati su ogni singolo partigiano che aveva richiesto dopo la fine della guerra il riconoscimento dell’attività svolta. I dati sui partigiani meridionali derivano da   questo data base, che è una fonte preziosa, ma che richiede oggi alcuni interventi di affinamento e completamento.
Si può anche individuare, grosso modo, l’orientamento politico dei meridionali che aderirono al movimento di liberazione ?
Salvo qualche caso si può avere solo un’indicazione indiretta sull’orientamento politico delle formazioni di cui i partigiani meridionali fecero parte. Va tenuto presente che si tratta di un indicatore di massima, perché non c’è un rapporto diretto tra il colore della formazione e la scelta politica dei partigiani che in essa militano. Sulla fedeltà politica prevale quella di appartenenza e, quindi,  di rapporto personale con il comandante o con i compagni. La banda partigiana, rispetto ad una formazione militare tradizionale, ha un tasso elevato di autonomia che dipende dal rapporto tra i comandanti e i singoli partigiani. Inoltre, gran parte dei partigiani sanno poco o nulla di politica; salvo il caso di una minoranza che viene dall’antifascismo storico, la prima maturazione politica per molti di loro avviene nel corso di quell’esperienza eccezionale che fu la lotta di liberazione. Da questo punto di vista, diventa interessante riuscire a seguire le vicende dei partigiani nel dopo liberazione, per cercare di capire come quell’esperienza poté incidere sugli orientamenti successivi e sulle loro scelte di cittadini.
Per lo più sono stati gregari o si individuano tra  meridionali personalità di spicco? 
Questa è una domanda da verificare con la ricerca. Per ora,  possiamo dire che furono di origine meridionale comandanti tra i più prestigiosi e amati del movimento partigiano piemontese. Possiamo citare Pompeo Colajanni o il già ricordato Giulio Nicoletta. Così come tra i cosiddetti gregari possiamo citare figure splendide di protagonisti che seppero dare un’impronta precisa al loro impegno fino alla prova estrema. La ricerca su questo piano ci potrà riservare interessanti sorprese e forse a scoprire una forte omogeneità di comportamenti tra partigiani che pure provenivano da contesti lontanissimi.




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martedì 16 luglio 2013

COMUNICATO PDSUD LAZIO: IL PARTITO DEL SUD CHIEDE LE DIMISSIONI DEL VICE-PRESIDENTE CALDEROLI E LA SOSTITUZIONE DEL COMMISSARIO BONDI



A seguito delle vergognose dichiarazioni razziste del (poco) On. Calderoli sul Ministro Kyenge, il Partito del Sud -Lazio chiede le dimissioni di Calderoli da Vice-Presidente del Senato della Repubblica.
Il Vice-Presidente "padano" non nuovo a sparate razziste contro gli extra-comunitari o contro i meridionali (chi ricorda il delirante "Napoli è una fogna da derattizzare" ? ) è una vergogna per un paese civile ed un esempio negativo per i giovani.

Inoltre il Partito del Sud chiede la sostituzione del Commissario Bondi ai vertici dell'ILVA, nominato commissario governativo dell'ILVA dal Governo Letta, per alcune sue battute poco felici sull'aumento delle patologie tumorali a Taranto. Il supermanager, invece di preoccuparsi di effettuare delle serie politiche di bonifica che occorrono a Taranto al più presto, distoglie l'attenzione dagli effetti mortali dell'ILVA con ridicole dichiarazioni sulla diffusione del fumo e alcol a Taranto. Il commissario Bondi, poi, dovrebbe spiegare a quelle mamme di quel 49% di bambini in eta pediatrica che ogni anno si ammalano di tumore quante sigarette hanno fumato e quanto alcool hanno bevuto per ammalarsi cosi gravemente. Queste dichiarazioni offendono gli ammalati e le loro famiglie, offendono inoltre il Sud terra di atroci dilemmi tra salute e lavoro. Taranto in particolar modo.
Il Partito del Sud si stringe in particolar modo a tutti i cittadini e le cittadine di Taranto e di tutte le città con crisi ambientali, chiede spiegazioni e chiarimenti o le automatiche dimissioni e sostituzione del Commissario Bondi.



Partito del Sud - Lazio


Coord. Regionale
Antonio Rosato

Vice-Presidente Nazionale
Enzo Riccio