lunedì 30 aprile 2012

Il Partito del Sud il 1 maggio a Pietrarsa






Il Partito del Sud

COMUNICATO STAMPA


Il Primo Maggio a Pietrarsa per ricordare l’eccidio di lavoratori napoletani

Il 1° maggio 2012, il Partito del Sud insieme alla lista civica “Ricomincio da Vella” celebrerà la festa dei lavoratori ricordando le vittime della Reale Officina di Pietrarsa cadute il 6 agosto del 1863 sotto le fucilate dei bersaglieri e della guardia nazionale per difendere il loro diritto al lavoro e la loro fabbrica, orgoglio e vanto dell’ingegno meridionale, contro la sua chiusura dettata dagli interessi privati dell’industria del Nord.

La chiusura di Pietrarsa, come quella di tante altre eccellenti industrie preunitarie del Mezzogiorno, ancora offende e suscita sdegno per la cinica politica dei Savoia che ha così dato inizio al sacco delle nostre ricchezze materiali e spirituali e costretto un intero popolo a emigrare verso lidi lontani, esodo epocale trasmessoci dai racconti dei nostri antenati e che è ancora vivo nella memoria di ciascuno di noi e tristemente replicato nel secondo dopoguerra.

La manifestazione prenderà il via con un corteo che partirà da Largo Arso di San Giorgio a Cremano alle ore 10.30 del giorno 1° maggio per giungere nel piazzale delle Officine a Pietrarsa, dove sarà deposta una corona di fiori ai piedi della stele commemorativa dello scultore Bruno Galbiati ivi apposta dal Comune di Portici il 25 settembre 1996.

Alla manifestazione hanno già aderito le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UILTUCS, l’assessore allo sviluppo del Comune di Napoli Marco Esposito, le associazioni meridionaliste “Insieme per la Rinascita” e “Centro studi Nicola Vella”, la redazione di “Cronache Meridionali” e la fondazione “Galbiati”.

S’invitano a partecipare tutti i cittadini e le autorità dei tre comuni interessati di Napoli, Portici e San Giorgio e tutte le associazioni e organizzazioni pubbliche e private operanti sul territorio.

La manifestazione di Pietrarsa si lega idealmente a quella che si svolgerà a Napoli in piazza del Gesù, organizzata da Cgil, Cisl e Uil che, anche quest'anno, hanno promosso, con Camera di Commercio, Cassa Edile e con il patrocinio del Comune di Napoli, una “non stop” di musica e cabaret dalle 16 fino a mezzanotte, con le parole d’ordine “crescita, lavoro, diritti e legalità”, che il Partito del Sud sostiene in pieno.


Francesco Menna
Partito del Sud
+39 320 381 3424






Partito del Sud, Via di Pozzuoli, 86 – 80125 Napoli

domenica 29 aprile 2012

Sole e antirazzismo...da "La Gazzetta di Mantova" web






CASTELBELFORTE. E venne il giorno del Terrone. OTerrone Day, come è stata chiamata dagli stessi organizzatori la manifestazione d’orgoglio meridionalista messa in piedi dal Partito del Sud. Nel volantino che da settimane annunciava l’iniziativa, un sole splendente campeggiava ed era la “o” di terrone. Giornata suddivisa in tre tappe: in mattinata a Castelbelforte, pomeriggio a San Giorgio e alla sera la cena in un ristorante di Gazoldo.
Iniziamo dalla mattinata, e da un gazebo montato davanti al municipio di Castelbelforte, cioè proprio lì dove tutto nacque alcuni mesi fa. Durante la sospensione di una seduta consiliare, un cittadino tra il pubblico espresse ad alta voce opinioni non proprio benevole verso i «terroni». Ad ascoltare c’era Francesco Massimino, referente provinciale del Partito del Sud, che protestò.
Il giorno seguente chiamò la Gazzetta riferendo indignato che né il sindaco né il suo vice, leghisti gli avevano presentato delle scuse.
Serviva uno scatto d’orgoglio, così ebbe l’idea. «È l’orgoglio di essere meridionali – spiega – ma noi, Partito del Sud, non siamo la Lega del Sud. Lo dimostra il fatto che ho sposato una donna del posto, i miei figli sono nati qui e io abito nel Mantovano da 22 anni». La rabbia c’è, ancora tanta: «Non accettiamo più di essere etichettati come dei parassiti, dei mafiosi, la palla al piede del Nord» si sfoga «non vogliamo più sentirci stranieri in casa nostra e non vogliamo più leggere il famoso cartello: non si affitta ai meridionali».
Orgoglio meridionalista, gridato sotto le finestre della sindaca padana Graziella Bussolini...


II Giorno di Mantova parla del "Terrone Day" organizzato dal Partito del Sud




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Il "Terrone day" in festa nella roccaforte della Lega

Castebelforte, si celebra il Sud

 







Lo ha organizzato Francesco Massimino, coordinatore del Partito del Sud, contro "una mozione della giunta comunale che ha insultato tutti i meridionali"

Mantova, 28 aprile 2012 - Il "terrone day" nella roccaforte leghista. Francesco Massimino, operaio, coordinatore del Partito del Sud (''quello che e' in giunta a Napoli con de Magistris'' ricorda) ha organizzato oggi a Castelbelforte, comune mantovano e feudo del Carroccio, una giornata in difesa dell'orgoglio di essere meridionali. 
Massimino e una trentina di persone hanno allestito un gazebo e distribuito volantini ai molti curiosi. ''Tutto è cominciato qualche tempo fa - ha spiegato Massimino, di origini napoletane - quando con una mozione la Giunta comunale ha insultato tutti i meridionali. Io ho chiesto le sue scuse e, visto che non sono arrivate, ci siamo mobilitati per affermare in pubblico il rispetto della pari dignità e della lotta contro ogni discriminazione''.
Nel pomeriggio la manifestazione si è trasferita nell'auditorium del vicino comune di San Giorgio(amministrazione di centrosinistra) dove, davanti a un centinaio di persone, si e' esibito il cantautore Mimmo Cavallo, mentre Marco Rossano ha proiettato il suo cortometraggio 'Cento passi per la liberta'' e l'attore Roberto D'Alessando ha presentato alcuni brani del suo lavoro teatrale 'Terroni'. Infine i giornalisti Pino Aprile e Lino Patruno hanno testimoniato la loro vicinanza al movimento.
''Con questa iniziativa - ha sottolineato Massimino - vogliamo far capire che il sud e' pronto a ribellarsi a qualsiasi tipo di insulto, che il sud è pieno di energie e che per questo i suoi giovani non devono andarsene. E vogliamo anche indurre i nostri politici meridionali a farsi carico della nostra storia e delle nostre esigenze e di non restare a Roma a poltrire e a distruggerci''. Nel mirino c'è la Lega Nord. ''Certo - ha aggiunto il coordinatore del Partito del sud - perche' nei nostri confronti usa solo gli insulti. Io sono orgogliosamente meridionale, ma da vent'anni sono sposato con una mantovana e non penso affatto di dividere l'Italia. E come me la pensano i 14 milioni di emigrati
al nord''.

Comunicato PdSUD Palermo - rettifica articolo La Repubblica Palermo del 25/04




Spett.Redazione La Repubblica - Palermo
Nell'articolo apparso sulla Repubblica Palermo del 25/04/2012 dal titolo "Zamparini in campo: ma non sto con nessuno" si cita il Sig. Giuseppe De Santis come segretario del Partito del SUD Meridionalisti Unitari. A tal proposito s'informa Codesta redazione che il Sig. De Santis Giuseppe non fa più parte del Partito del Sud da mese di febbraio 2012.

Il Segr. Prov. Palermo Partito del Sud
Giovanni Maniscalco

venerdì 27 aprile 2012

“Terrone Day” a Mantova, 28 aprile 2012 - Per tutti i Sud del mondo contro ogni discriminazione


Partito del Sud
Comunicato Stampa
“Terrone Day” a Mantova, 28 aprile 2012
Per tutti i Sud del mondo contro ogni discriminazione


La Federazione di Mantova del Partito del Sud invita la stampa e i media sabato 28 aprile al “Terrone Day”. L’evento inizierà con un volantinaggio di solidarietà a Castelbelforte, in via Roma dalle 10,30 alle 12,30 e continuerà alle 14,15, a San Giorgio di Mantova, presso l’auditorium-centro culturale di via Frida Kahlo con dibattiti e spettacoli di musica e teatro.
L’evento è stato originato da uno spiacevole episodio che ha coinvolto il Coordinatore provinciale per Mantova del Partito del Sud, Francesco Massimino, apostrofato con una frase ingiuriosa a margine del consiglio comunale di Castelbelforte, e costituisce l’occasione per riaffermare la dignità dei cittadini meridionali. «Una manifestazione – affermano gli organizzatori – senza paura e senza prepotenza, per il rispetto della pari dignità contro ogni tipo di discriminazione, a favore di tutti i Sud del mondo».
Saranno presenti, oltre ai vertici nazionali del Partito del Sud, che hanno sostenuto e condiviso immediatamente il progetto, anche tanti iscritti provenienti dal Centro e dal Sud.
Alcuni dei più conosciuti intellettuali e artisti meridionali si daranno il “cambio” sul palco del teatro di San Giorgio di Mantova per un pomeriggio all’insegna del meridionalismo e dei suoi diversi temi. Hanno dato la loro adesione e saranno presenti il musicista Mimmo Cavallo, che canterà alcuni brani dal suo ultimo CD “Quando saremo fratelli uniti”, l’attore Roberto D’Alessandro, che reciterà alcuni brani del suo lavoro teatrale “Terroni”, i giornalisti e scrittori Pino Aprile e Lino Patruno, autori di best seller meridionalisti, e Marco Rossano che proietterà il lungometraggio “Cento passi per la libertà”. Ha inoltre confermato la presenza  Marco Esposito Assessore allo Sviluppo e alle Attività Produttive del Comune di Napoli. L’ingresso sarà libero.
Il “Terrone day” – secondo gli esponenti della formazione politica – costituirà anche l’occasione per ribadire le enormi differenze e distanze tra il Partito del Sud e «altri pseudo movimenti meridionalisti opportunisti, folkloristici o sostenuti da “vecchi dinosauri” della partitocrazia italiana, quali Miccichè, Poli Bortone, Mastella, Scotti, Lombardo, ecc.».
Il Partito del Sud, che un anno fa ha partecipato alla coalizione che ha sostenuto l’elezione di Luigi de Magistris a Sindaco di Napoli, opera politicamente da alcuni anni sul territorio mantovano avendo già partecipato alle elezioni amministrative del 2009 e 2011; anche quest’anno il Partito del Sud è presente in provincia di Mantova con un proprio candidato, Tommaso Pelliccia, a sostegno della lista ViVi Moglia e Bondanello.
La cronaca e le foto della giornata saranno su Twitter, dove si potrà seguire l’avvenimento e fare domande con  #TerroneDay.


LA CITTADINANZA TUTTA E' INVITATA A PARTECIPARE
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I momenti più significative della giornata saranno trasmessi in diretta  sul canale You Tube del Partito del Sud Twitter profilo Partito del Sud e Facebook profilo Partito del Sud


Programma definitivo

Castelbeforte
10:30-12:30 
Volantinaggio di Solidarietà 
via Roma 33

13:00
Rinfresco a base di prodotti tipici c/o Bar la Picca
via Bigarello 15

S. Giorgio di Mantova
Auditorium centro culturale
via Frida Kalho

14:45
Presentazione evento
Francesco Massimino coord prov Partito del Sud


15:00
Convegno "Terroni e Fuoco del Sud"
con gli scrittori Pino Aprile e Lino Patruno
al termine, domande del pubblico

17.00
Mimmo Cavallo
Canzoni dall'album "Quando saremo fratelli uniti"

18:00
monologo tratto dallo spettacolo teatrale Terroni
a cura di Roberto D'Alessandro


18:30
Proiezione del documentario "Cento passi per la libertà"
di Marco Rossano
al termine, domande del pubblico

ore 21.00
CENA c/o Trattoria Al pesce d oro - la legge del mare
pesce fresco di mare cucina mediterranea
via sfermo 14 gazoldo degli ippoliti cell 348 5839465 0376 658123
nenù fisso 30 euro


Indicazioni stradali per raggiungere Castelforte per il volantinaggio del mattino:

1. Uscita Autostrada del Brennero - Mantova Nord

2. Alla prima rotonda prendere la prima uscita verso Nogara/Padova/Brescia/Mantova Centro 450 m
3. Alla seconda rotonda prendi la 2a uscita e imbocca Via Legnaghese/SS10 in direzione Padova/Legnago/Cerea/Nogara/Castel d' Ario
Continua a seguire la SS10 3,8 km
4. Svolta a sinistra e imbocca Via Castelbelforte/SP71 900 m
5. Svolta a sinistra e imbocca SP71 2,8 km
6. Svolta leggermente a destra per rimanere su SP71 27 m
7. Svolta a destra e imbocca Via Tomba/SP25 Continua a seguire la SP25
Attraversa 1 rotonda 600 m
8. Mantieni la sinistra al bivio Continua a seguire la SP25 La tua destinazione è sulla destra 600 m

Via Roma, 33
46032 Castelbelforte MN


Indicazioni stradali per raggiungere San Giorgio di Mantova per l'evento del pomeriggio:

1. Uscita Autostrada del Brennero - Mantova Nord
2. Alla prima rotonda la prima uscita a destra 300 m.
3. Alla seconda rotonda la 3a uscita e imboccare Via Legnaghese/SS10 in direzione S. Giorgio Centro/Mantova/Brescia 400 m
4. Alla terza rotonda la 1a uscita e imboccare Via 25 Aprile 450 m
5. Proseguire dritto su Via Roma 62 m
6. Continuare su Via Torino 130 m
7. Continuare su Via Andrea Mantegna 110 m
8. Svoltare a destra per rimanere su Via Andrea Mantegna 30 m
9. Prendere la prima a sinistra in corrispondenza di Via Frida Kahlo 350 m

Auditorium Centro Culturale - Via Frida Kahlo
46030 San Giorgio di Mantova MN 

giovedì 26 aprile 2012

"A sud, bombe al Napalm e gas chimico" di Gigi Di Fiore


Di Gigi di Fiore

In ottobre, il bilancio delle azioni angloamericane raggiunse le 16.000 tonnellate di bombe sganciate. L’accanimento superò ogni limite, tanto che in quei raid vennero sperimentate miscele chimiche devastanti contenute in serbatoi da 110 galloni che sarebbero poi diventate protagoniste nella guerra del Vietnam vent’anni piu tardi: il famigerato Napalm. A Bari, la tragedia nella tragedia rivelò l’inquietante verità destinata a rimanere segreta. Era la notte tra il 1° e il 2 dicembre 1943, quando un raid tedesco di 105 aerei sul porto provocò l’affondamento di 17 navi alleate (cinque americane, quattro inglesi, tre norvegesi, tre italiane, due polacche), in gran parte della classe Liberty ships che trasportavano anche bombe, e un migliaio di vittime tra i civili. Molti di quei morti furono provocati dalla distruzione della nave statunitense John Harvey, che aveva attraccato quello stesso pomeriggio e trasportava un micidiale carico top secret di 91 tonnellate d’iprite, gas di solito utilizzato per la guerra chimica. Il gas era contenuto in 2000 bombe dal peso di 45,5 chili l’una e doveva servire a un’eventuale rappresaglia in caso di uso di armi chimiche da parte della Luftwaffe. La nave affondò con l’equipaggio non lontano dal porto barese, le bombe si aprirono e il gas contaminò le acque al largo della città (…)
I MARINAI che si gettavano in mare dalle altre navi colpite furono ben presto investiti e impregnati dalla micidiale sostanza. I vapori dell’iprite si sparsero in tutto il porto, bruciando la pelle e contaminando i polmoni dei sopravvissuti. Oltre ottocento militari furono ricoverati per ustioni o ferite. Tra questi, 617 risultarono intossicati dall’iprite. A Bari ne morirono 84, gli altri persero la vita in altri ospedali in Italia, in Nordafrica e negli Stati Uniti, dove erano stati trasferiti a causa della gravità delle loro condizioni. I civili morti per le stesse cause furono non meno di 250. L’ultima vittima si spense, fra atroci sofferenze, un mese dopo il bombardamento. Racconta Augusto Carbonara, un barese protagonista di quelle ore: “All’ospedale neozelandese installato nel non ancora finito Policlinico della città, cominciarono ad arrivare i primi feriti. Molti, piu che colpiti dalle esplosioni, erano provati dall’effetto del gas vescicante. Ma non si sapeva che fosse stato il gas a provocare tali effetti, perché, sul momento, nessuno lo intui. Chi non poté cambiarsi di sua iniziativa rimase con gli abiti zuppi d’iprite, che non solo agì sulla pelle, ma fu assunta attraverso le vie respiratorie. I primi inspiegabili collassi si ebbero dopo cinque o sei ore dalla contaminazione. Dopo, seguirono le prime morti, quasi improvvise, di gente che qualche minuto prima sembrava stesse per riprendersi. Tutti avevano la pelle piena di vesciche. Sulle ascelle, linguine e i genitali la pelle si staccava come per le ustioni piu gravi”. Gli angloamericani cercarono di coprire la verità, ma non potevano far finta di nulla: c’era chi sollecitava spiegazioni su quelle morti insolite. Così fu spedito a Bari un esperto per studiare una versione credibile sull’accaduto. A pochi giorni dal bombardamento, arrivò nel capoluogo pugliese il colonnello Stewart Alexander, già consulente medico per il settore della chimica di guerra nel quartier generale di Eisenhower. Presentò una prima relazione al quartier generale di Algeri il 27 dicembre 1943. Il rapporto, rigoroso pur senza approfondire le ragioni della presenza del gas sulla nave americana, fu approvato da Eisenhower che lo fece archiviare senza alcuna conseguenza.
WINSTON Churchill andò oltre nell’operazione di occultamento: pretese che dal testo venisse cancellata la parola “iprite” e che le ustioni fossero attribuite “ad azione nemica”. In ogni caso, il premier britannico si oppose sempre con decisione all’istituzione di una commissione d’inchiesta. Dopo tutte quelle pressioni politico-militari, la versione ufficiale di comodo fu infine che le ustioni sulle vittime si dovevano a semplici “dermatiti” provocate da cause “non ancora individuate”. Tutto ignoto, quindi con decessi avvenuti quasi per caso. Era la verità di comodo alleata, che metteva la sordina sulla presenza in una nave alleata di devastanti gas chimici vietati dalla Convenzione di Ginevra. (…) Di certo, tra il 1955 e il 2000 piu di duecento pescatori hanno presentato delle denunce per ustioni di varia entità attribuite al «gas mostarda». E quasi una mini Hiroshima italiana, nelle acque baresi. Un capitolo oscuro e silenzioso di cui gli Alleati ancora si vergognano. Solo nel 1993, in una pubblicazione ufficiale medica dell’esercito statunitense si ammise la presenza dell’iprite sulla John Harvey. In questo modo secco: “La nave statunitense John Harvey che trasportava munizioni di gas mostarda ancorata nel porto fu attaccata dai tedeschi e distrutta. La contaminazione dell’acqua e delle zone circostanti fece oltre 600 vittime”.

di Gigi Di Fiore, IFQ 
(tratto dal libro "Controstoria della Liberazione"  di  Gigi Di Fiore, Ed.   RIZZOLI - 360 PAGINE,    19 EURO).

Fonte: Il Fatto Quotidiano del 26 aprile 2012 pag. 4

PdSUD...superati i 200 follower su Twitter!





Dopo solo pochi mesi il Partito del Sud su Twitter supera i 200 follower!

E sabato tutti a twittare al #TerroneDay a Castelbelforte e San Giorgio di Mantova....per il nostro SUD e per tutti i Sud del mondo!

SALTA LA TARIFFA UNICA RC AUTO, MA IL COMUNE DI NAPOLI PREPARA LA SUA POLIZZA



Ricevo e posto con condivisione quest'articolo degli amici della sezione napoletana con la dichiarazione dell'Assessore Marco Esposito che intende continuare la battaglia per un RCA giusta anche a Napoli per gli automobilisti virtuosi e un bel commento del nostro amico Emiddio De Franciscis di Casanova, Coordinatore per la Campania del PdSUD

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“Noi non ci fermiamo”. L'assessore allo Sviluppo e alla Tutela dei Consumatori Marco Esposito conferma la volontà del Comune di Napoli di lanciare la convenzione tariffaria Rca Napoli Virtuosa, la quale prevede un contenimento delle tariffe e un freno alle frodi. “Il Ministero dello Sviluppo e l'Isvap – dichiara l'assessore – hanno reinterpretato la legge sulla tariffa unica a tutto danno dei napoletani. Il governo e l'Isvap ammettono da un lato che ci sono “aumenti ingiustificati e indiscriminati in alcune aree del territorio nazionale” per poi concludere non che tali comportamenti vadano eliminati ma soltanto gradualmente, con “un obiettivo di progressiva riduzione anche delle residue e giustificate differenze tariffarie territoriali”. A loro parere, insomma la legge va applicata ma piano piano. E intanto chi paga?”. Governo e Isvap, secondo Esposito, “sembrano non aver capito che il livello abnorme delle tariffe induce a comportamenti illegali, a partire dal circolare senza copertura assicurativa. Noi non molliamo e continuiamo a lavorare alla nostra polizza per i cittadini virtuosi residenti a Napoli e in regola con le imposte locali. Saremo operativi a partire da quest'estate”.

Informazioni aggiornate su www.comune.napoli.it/rca


Fonte:  Marco Esposito

un commento del nostro Responsabile Regionale Campania Emiddio de Franciscis di Casanova :

RC AUTO, nuova affermazione delle teorie del Lombroso

Il penoso dietrofront sull’RC auto del governo Monti (formato da un buon tasso di ministri e sottosegretari meridionali, ma residenti fuori dalla Campania) dimostra ancora una volta che l’italia come nazione unita non esiste e non è mai esistita nel paese.
Negare la parità tariffaria a tutti i cittadini italiani virtuosi che non fanno incidenti, indipendentemente dalla religione, dalla etnia, dal luogo di nascita o di residenza, è negare la Costituzione repubblicana, che sancisce l’eguaglianza di diritti e di trattamento di tutti i cittadini. Eppure governo, capo dello stato e parlamento sembrano non accorgersene.
Proprio in una materia dove è lo stato (la minuscola è d’obbligo) a fare le regole che le Compagnie assicurative devono rispettare per operare sul nostro territorio. Trattandosi poi nel caso dell’RC auto del costo di un servizio “obbligatorio” per legge, e non facoltativo come nel caso del furto, è proprio lo Stato ad avallare e addirittura ad incoraggiare la discriminazione fra i cittadini !!!
A istituzionalizzare insomma il paese a 2 velocità, con 2 generi di cittadini: i “quelli veri”, a nord di Roma, ed i “soli contribuenti”, figli di un dio minore a sud.
 D’altra parte una chiara dimostrazione che per primo il governo ed il capo dello stato si rendano conto di spingere l’italia ancora oltre sulla strada della spaccatura di diritti e doveri è dato dall’affannarsi a moltiplicare le occasioni nelle quali festeggiare, 17 marzo, 25 aprile, 2 giugno, l’unità mai entrata veramente, in 150 anni, nell’agenda del governo di turno.
 Avrebbe senso dare diverso trattamento tariffario in base alla frequenza degli incidenti di ciascun assicurato, magari mettendo sotto osservazione quei cittadini troppo spesso rimborsati per aver subito danni di vario genere, o coloro che fruiscono di indennizzi elevati, o quei cittadini del nord che risultano intestatari di troppe auto, non perchè evasori ma perche titolari di auto di amici e parenti meridionali (si riconoscono facilmente per le multe e da telepass che le rilevano tutti i giorni al sud). Ma nessun senso di equità e giustizia vi è nel tartassare non solo chi fa più incidenti, ma anche i loro “vicini di casa”, giustificandolo come metodo equo per recuperare le maggiori spese cui le Compagnie vanno in contro a causa della loro incapacità ad evitare truffe. Che non deve diventare un problema dei cittadini, ma rimanere un problema delle Compagnie e del governo. Se si ritiene vi sia un sistema truffaldino, questo non è certo causato solo da automobilisti imbroglioni di qualunque latitudine, ma da un complesso sistema di periti “superficiali” a basisti interni alle stesse Compagnie, che nessuno ha interesse evidentemente ad radicare.
Insomma si opera da sempre, anche nel settore  RC auto come per l’evasione fiscale ! Non si cerca veramente di stanare gli evasori, che pure si conoscono e si riconoscono facilmente, ma si tartassano i cittadini che già pagano. Troppo facile !!!
Questo nuovo voltafaccia sulla eguaglianza tariffaria di tutti i cittadini italiani, sanzionata dalla UE, oltre ad essere un nuovo schiaffo ai cittadini onesti italiani ed in particolare ai cittadini onesti residenti a sud di Roma dimostra che il Mezzogiorno è saldamente in linea con i principi europei di eguaglianza che chiede vengano applicati, ma è da sempre fuori dall’italia, senza bisogno di guerre di secessione !

Meditate gente! Meditate!


Emiddio de Franciscis di Casanova - Partito del Sud Napoli

mercoledì 25 aprile 2012

IL 25 aprile a Napoli...sul Lungomare liberato con gli aquiloni!


25 aprile 2012 aquiloni lungomare Napoli


Preso d'assalto il Lungomare partenopeo per questo 25 aprile 2012. In tantissimi hanno risposto all'invito di recarsi in via Caracciolo muniti di aquiloni per colorare il cielo e la giornata di allegria. Una strana connotazione per la festa della Liberazione, che però è piaciuta molto alle famiglie napoletane e anche a tanti turisti, che si sono riversati sul Lungomare riscoprendo il gusto infantile del gioco, che fa tanto bene all'anima e ai rapporti sociali e familiari. Niente tecnologia, videogames e giochi ultramoderni, ma i cari e vecchi aquiloni, che appassionano da sempre grandi e piccini.

Un momento di riscoperta dello stare insieme, tutti con il naso all'insù a guardare il cielo riempirsi di colori............





Fonte articolo: Napolitoday



Potrebbe interessarti:http://www.napolitoday.it/cronaca/aquiloni-lungomare-napoli-25-aprile-2012.html
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martedì 24 aprile 2012

Domenica 29 aprile lo spettacolo "Terroni" a Civitavecchia

SVIMEZ: il Sud paga lo 0,38% di PIL in più per le tasse

Uno studio dello SVIMEZ dimostra che al contrario da quanto affermato in modo strumentale dai leghisti, e purtroppo ripetuto come una litania dai principali giornali e "opinionisti" del belpaese in TV, il Sud rispetto al suo reddito paga più tasse del centronord.
Ecco il link:

Articolo e foto di F.Straticò sull'evento del 21/04 a Longobardi (CS)


Che la storia che ci viene tramandata dai libri di scuola non sia proprio corretta, ormai è risaputo. Da più parti, e da eminenti storici e “revisionisti”, è stata portata avanti la tesi che l’unificazione d’Italia altro non sia stata che una vera annessione. A Longobardi, sabato scorso, il neonato Partito del Sud ha voluto discutere sul tema, ormai neanche più tanto controverso ma che non è affatto noto ai più. “1861: l’inizio… l’altra storia”: da qui è partita la discussione, che ha visto partecipare Giuseppe Spadafora, Coordinatore per la Calabria del Partito del Sud, Franco Gaudio, consigliere comunale di Longobardi, Giovanni Manoccio, sindaco di Acquaformosa, ed Enzo Riccio, Segretario Organizzativo Nazionale del Partito del Sud. Assente per problemi di salute Rocco Biondi, studioso di brigantaggio. Il meridionalismo è stato al centro dell’ampio dibattito, che ha visto anche la presenza di diversi sindaci del comprensorio, come quello di Falconara Albanese, Ercole Conti, e quello di San Pietro in Amantea, Gioacchino Lorelli. E citiamo il saluto del sindaco di Longobardi, Giacinto Mannarino, che ha subito ricordato che “nel 2009 i fondi per il maltempo per il Sud furono destinati a tutt’altro, finanziarono perfino i traghetti sul Lago di Garda, che area tanto sottosviluppata non è”. Ma veniamo al dibattito vero e proprio. Franco Gaudio ha ammesso di essersi “avvicinato a questi temi dopo aver visto, in libreria, il libro “Terroni” di Pino Aprile, che ha venduto centinaia di migliaia di copie”. “E mi sono chiesto come mai un libro vendesse tanto, in un momento di crisi e in cui si legge poco. Da quando mi sto occupando di questi temi, un paio d’anni, mi sento più forte e orgoglioso di essere terrone”, ha detto Gaudio. Parola al sindaco di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, battagliero come sempre. Che ha ricordato le diverse iniziative a favore dei migranti, partite proprio dal Sud. “L’idea di ospitare i migranti è nata quando è tornato in paese un ragazzo, figlio di emigrati, in preda ad un esaurimento nervoso perchè al nord era vessato solo per essere meridionale. Da qui è nata anche l’idea del Paese Deleghistizzato”, ha sottolineato Manoccio. “Da allora ho partecipato più volte a programmi di Radio Padania e ho potuto spiegare, tra una telefonata di aggressione e un’altra, in cui ci accusavano di essere solo assistiti e tutti ‘ndranghetisti, come i fondi cosiddetti “straordinari” erano sempre meno di quelli che normalmente dovrebbero essere assegnati al Sud”, ha deto Manoccio. Tocca a Giuseppe Spadafora, che si intrattiene sull’esame del termine “borbonico”: il suo significato è di arretratezza, un termine comunque utilizzato in chiave negativa. Ma solo in Italia: se si va in Spagna o in Francia, il termine assume tutt’altro significato. E ci sta a puntino la proiezione di un filmato che evidenzia come, prima dell’unificazione (o meglio “annessione”), il Sud Italia era ai vertici della tecnologia in Europa per le industrie, a Napoli era stato approvato il primo piano regolatore mai fatto al mondo, aveva più giornali, pubblicazioni e medici che in qualunque altro luogo e la mortalità infantile più bassa d’Europa. E in Sicilia c’erano 100 stazioni telegrafiche, distrutte sistematicamente dai piemontesi. Solo per citare qualche dato. Ma è tutto ritrovabile con una breve ricerca, anche in rete. Prima dell’apertura della discussione a tutti, l’intervento di Enzo Riccio, segretario organizzativo del movimento, ingegnere. E per questo che ama i numeri. E cita un libro di Gianfranco Viesti, docente di economia all’università di Bari. Che fa le pulci ai conti dello Stato e scomunica le affermazioni dei “nordisti per forza”, che affermano che i fiumi di denaro che sono arrivati al Sud (e questo è vero…) siano superiori a quanto assegnato al Nord. I numeri non mentono: il Nord prende sempre di più. Anche in questo caso, basta cercare per trovare la documentazione. “Noi siamo nati per legittima difesa”, dice Riccio. “Facciamo una battaglia per il Sud dell’Italia e anche per il Sud del mondo. La sinistra italiana si batte di più per il Sud del mondo che per quello dell’Italia”. “Ci dicono che siamo sovversivi se raccontiamo la vera storia d’Italia. Ma non dicono ai leghisti che sono sovversivi quando affermano di volere la secessione. Noi non vogliamo secessioni, ma solo un Paese più giusto, un federalismo che parta dal Sud, perchè le regole le vogliamo scrivere anche noi”, dice Riccio. “E senza mai fare un passo indietro nella lotta alle mafie, che sono una delle ragioni della colonizzazione del Sud”. L’incontro è stato davvero l’occasione per dire che è il momento di riappropriarsi della verità storica, il momento di riscoprire un orgoglio e una volontà che il Sud aveva. Ma che l’Italia, questa di oggi, gli ha tolto.


di Francesco Straticò


Fonte: TeleCosenza









Articolo su "La Gazzetta del Sud" sul convegno del 21/04 organizzato dal Partito del Sud a Longobardi (CS)


Il convegno del 21/04 a Longobardi (CS) su TeleCosenza



Ecco il servizio video di TeleCosenza sul convegno organizzato dal Partito del Sud e dal Coordinatore per la Calabria del movimento, Giuseppe Spadafora, il 21/04 a Longobardi (CS), con una breve intervista video al Segretario organizzativo nazionale, Enzo Riccio.

Il servizio andrà in onda anche su una serie di TV locali calabresi e meridionali come:
Tg Norba 24 (sul digitale terrestre in tutta Italia e su Sky 510), Telespazio Calabria, Rete Kalabria, Calabria Tv, Reggio Tv e  Ten Teleuropa Network.

lunedì 23 aprile 2012

Parla il Giudice Nicola Gratteri: "Finta Unità d'Italia...perché ha procreato la mafia"



Dichiarazioni coraggiose del Giudice Gratteri, esperto di lotta alla 'ndrangheta calabrese, che parla dell'origine delle mafie e precisa che non c'entra niente con il cosiddetto "brigantaggio", inoltre è molto critico sulla "malaunità" del 1861 cioè su come è avvenuta l'unità d'Italia ad opera dei piemontesi...insomma parla da vero meridionalista!!!
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nicola gratteri copia
Trascriviamo alcune parti dell'Intervento del Giudice Nicola Gratteri Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria. Al termine della trascrizione il video dell'intervento del Giudice Gratteri tratto da youtube
"... l'Unità d'Italia non è stata discussa, è stata imposta... Le violenze, gli omicidi, gli stupri fatti in Basilicata in Calabria, in Puglia... le fosse Ardeatine non sono nulla. Quando venivano ammazzati 10 romani per ogni tedesco ucciso nelle fosse Ardeatine, quando è stato ucciso un piemontese, erano uccisi 100 calabresi, per ogni piemontese ucciso... io ancora non ho sentito la storia dell'Unità d'Italia perchè la storia resta scritta dai vincenti... Chi ha imposto l'Unità d'Italia ha tradito quelle popolazioni che sono diventate sempre più povere e sempre più emarginate. Non sono qui a fare del vittimismo, ho letto documenti... non quelli che vanno di moda. Mi sono documentato, sono andato agli Archivi di Stato, ho letto documenti dell'epoca. L'unità d'Italia è stata imposta in cambio della modifica dei patti agrari... Lì è proliferato il bribantaggio che è cosa diversa dalla picciotteria. Attenzione non confondere. Perchè dei caproni ignoranti che non leggono e che non hanno studiato e che insegnano nelle università e vanno ai convegni antimafia non sono in grado di distinguere le origini della picciotteria col brigantaggio. Chiusa parentesi. Per quanto riguarda quello di cui ha parlato da elettore di sinistra (il giudice si rivolge ad una persona tra il pubblico che evidentementee aveva fatto prima una domanda ndr) lei sa bene che oggi il parlamento, che è stato nominato da sei - sette persone non di più, noi non siamo in democrazia, non possiamo scegliere (lunghi applausi ndr) perchè le rivoluzioni non si fanno solo con cultura, le rivoluzioni si fanno, lei ha visto nel Nord Africa, le rivoluzioni si fanno con la pace e noi non ancora non abbiamo la fame del Nord Africa per fare la rivoluzione... "

FonteJ' accuse...!

SUD, ORA E’ IL MOMENTO di A. Orofino



Donne, giovani e Mezzogiorno. Nell’italietta che guarda sempre alle Alpi, e quasi mai al Mediterraneo, questa è la trinità degli sfigati per eccellenza. Un trittico, - che vuole i primi due soggetti vivere in 
condizioni di forte disagio soprattutto nel Meridione -, raffigurante un unico grande nodo irrisolto: la questione meridionale.
Casomai avessimo dei dubbi sullo stato di salute del Sud e dei suoi cittadini, potremmo rivolgerci all’Istat per fare chiarezza. E così magari scoprire che il 27,2% è la quota di chi nel Mezzogiorno lavorerebbe, ma, rassegnato, non cerca più occupazione. Un indicatore, due volte e mezzo quello nazionale (!), che rimanda ad una porzione di paese completamente fuori dai giochi. Spazzato via da ogni forma di competizione
sociale ed economica. Intrappolato nelle maglie del lavoro nero che fugge le statistiche e alimenta i serbatoi della criminalità organizzata.
Per intenderci: un terzo degli inattivi della UE a 27 vive in Italia. Facile indovinare
dove queste persone si vadano a posizionare nella geografia dello stivale. Ancor
più facile, poi, domandarsi come il Sud possa invertire questa discesa nell’Ade, se
all’orizzonte mancano concrete azioni di risanamento.
Mai come in questo momento storico si rende necessaria una rivoluzione culturale,
che divenga anche economica. Gli anni ’90 videro la caduta della Prima Repubblica
e l’affermarsi di forze nuove, tra cui la Lega Nord per l’indipendenza della Padania,
che si proposero di fare piazza pulita della corruzione e del malaffare italiota. Venti
anni dopo, ridimensionatosi il “miracolo” berlusconiano e ammainatosi il rauco
carisma padano, il Paese si ritrova a fare i conti con le stesse abitudini truffaldine del
passato. Commissariata e in recessione, l’Italia si arrabatta a destra e a sinistra, tra
partitucoli insipienti e chiassosi movimenti di antipolitica. Non c’è dubbio che le cure,
quand’anche ci fossero, verranno adoperate per calmierare le febbri del Nord, mentre
per un Sud morente ci potrà essere, tutt’al più, occasione per una estrema unzione di
cortesia.
In questo Paese immobiliare dove le case si acquistano, si ristrutturano e si affittano
all’insaputa dei loro proprietari, il Meridione non potrà e non dovrà rimanere inerme,
appollaiato sul davanzale, ad aspettare che passi la marea. Deve ora alzare la testa e
cominciare a muovere le sue pedine nello scacchiere nazionale. A rivendicare i suoi
spazi ed esigere i propri diritti. Trovando in sé la forza e gli strumenti per reagire,
senza affidarsi a improbabili promesse pre-elettorali. Perché, come disse qualcuno,
l’Italia sarà quel che il Sud sarà!


Alessandro Orofino

COME EVITARE GLI SPRECHI E OTTIMIZZARE GLI INVESTIMENTI E LE RISORSE COMUNALI ? NE PARLIAMO LUNEDI' 23 ORE 18,30 CLUB 46 VIA CAVALLI DI BRONZO A S.GIORGIO CREMANO (NA)




domenica 22 aprile 2012

Unità d'Italia. Fu invasione non annessione! Intervista alla Dottoressa Marando



Ringrazio l'amico Ettore Alfieri per questo video e per averci segnalato quest'interessante servizio dove si parla di verità storica, come fa da anni il Partito del Sud, e si citano espressamente sia Antonio Ciano che il nostro movimento....


http://www.youtube.com/watch?v=XLrLP6KQPQ8&feature=player_embedded#!

"Fu invasione non annessione!". Come scrisse in una mozione depositata al primo parlamento italiano a Torino dal deputato Francesco Proto, duca di Maddaloni, il 20 novembre 1861.
Intervista su Telemia alla dottoressa Ernesta Adele Marando medico e giornalista, che cita la mozione del duca di Maddaloni (che fu presentata ma se ne vietò la lettura e la discussione...) e un nostro link del Partito del Sud...


Ecco il link al blog del Partito del Sud dell'articolo, tratto dal libro di Antonio Ciano, citato in trasmissione :
http://partitodelsud.blogspot.it/2009/02/il-grido-di-dolore-di-francesco-proto.html