mercoledì 3 giugno 2015

Considerazioni sparse sul voto di maggio 2015, sul Partito del Sud, sul meridionalismo in generale (...e su tutto il triste contorno...)

Come al solito, dopo il voto delle Regionali 2015 c'è il solito coro di vincitori, tutti vincitori all'italiana ovviamente...ma qualche dato interessante per me c'è, di questi dati vorrei parlare accompagnandoli alle mie considerazioni personali sul meridionalismo, considerazioni che ovviamente non pretendono di insegnare niente a nessuno ma personalmente vanno comunque fatte dopo un appuntamento elettorale importante per il Paese in generale e per la nostra terra in particolare, viste le elezioni Regionali in Campania e Puglia cioè le più popolose regioni del Sud continentale.

Se si vuole guardare con un minimo di obiettività i dati, andando oltre la rassegnazione per la situazione gattopardesca del "tutto cambia perché nulla cambi", la prima cosa che risulta evidente e che balza agli occhi dal confronto con il passato, è che aumenta sicuramente l'astensionismo, ma questo per me e' insieme sia una causa che un effetto dei problemi del Sud, non certo la soluzione! Molti si appropriano del dato di astensione in crescita, non so se sia stupidità o l'italica voglia di buttarla in caciara col "tanto peggio tanto meglio", e questa voglia c'è da sempre, purtroppo anche al Sud.

La seconda cosa che appare evidente è che con tutti i suoi limiti e tutte le critiche possibili a Renzi, ed al suo governo nazionale che, diciamolo pure senza reticenze, finora per il Sud non ha fatto niente in piena continuità coi governi precedenti, il PD vince in 5 regioni su 7 e ora governa in 15 regioni su 20, Guardando solo il risultato finale e confrontandolo con la cartina politica italiana precedenti, obiettivamente Renzi ha esteso il predominio del centro-sinistra dappertutto, eccetto le 3 regioni in mano al centro-destra padano (da tempo a trazione Leghista in Veneto e Lombardia ed ora perfino in Liguria dove anche lì ha ampiamente superato Forza Italia) e le 2 autonomiste Trentino e Val D'Aosta....basta guardare una cartina con i vari governi regionali.

Terza cosa, a proposito di Lega Nord, che rimane il principale nemico e la sua nefasta presenza del vecchio governo Berlusconi-Tremonti continua a produrre effetti fino ai giorni nostri ....a livello di lista, è l'unica (purtroppo...) formazione che può sicuramente dire che i suoi voti crescono e per la prima volta diventa una forza notevole anche nelle regioni tradizionalmente rosse del centro, nelle Marche arriva al 13%, in Umbria al 14%, in Toscana addirittura al 16%! Oramai Salvini e' alle porte di Roma e anzi direi che è alle porte di casa nostra. L'uomo-felpa ha fatto anche una prima capatina al Sud, dove non ha trovato gli appoggi sperati per fortuna ma come segnale preoccupante bisogna evidenziare che in Puglia ha trovato ben 38.000 "ascari" pronti a votarlo, per una percentuale del 2,3% (!!!) e solo la larga vittoria di Michele Emiliano ha evitato questa vergogna del primo consigliere leghista al Sud!

Quarta ed ultima cosa, anche guardando la cartina sopra citata, appare abbastanza ridicolo il trionfalismo del Movimento 5 Stelle e dei suoi aficionados pronti sempre al copia e incolla sui social, anche se prende una marea di voti ed in alcune regioni e' il primo partito, non è al governo di nessuna regione in Italia...il protrarsi di questa tattica di non apparentamento appare una scelta suicida, buona per continuare sterili polemiche e litanie in rete ma nonostante i tanti voti presi, produce un effetto di cambiamento pari quasi allo 0 a livello nazionale e a livello regionale.

Dopo tutte queste considerazioni generali, che dipingono un quadro abbastanza fosco della situazione generale, con tantissime difficoltà e pochissime possibilità politiche reali e non velleitarie, passiamo all'analisi dei risultati del Partito del Sud che ovviamente spesso coincidono e rafforzano quelle già fatte dai miei amici, dal Vice-Presidente Andrea Balia e proprio oggi dal Presidente nazionale Natale Cuccurese....aggiungendo, almeno spero, qualche considerazione personale che potrà essere utile per il futuro del nostro movimento.

Per prima cosa, grande risultato in Puglia, dove fin dall'inizio abbiamo deciso di appoggiare Emiliano e abbiamo partecipato alla sua larga vittoria, con la lista "Emiliano sindaco di Puglia" che ha superato il 9% ed il nostro rappresentante del Partito del Sud Francesco De Nicolo che ha superato le 680 preferenze nella sola circoscrizione di Bari, oltre al successo incredibile di candidati che abbiamo appoggiato come Tommaso Gioia nella circ. di Brindisi, Sergio Clemente in quella di Foggia e Gianni Liviano in quella di Taranto che con oltre 3.500 preferenze è eletto Consigliere Regionale!
Ottimo lavoro del gruppo pugliese, capitanato da Michele Dell'Edera, a lui, a Ezio Spina ed agli altri del PdSud pugliese i miei complimenti sinceri! Sicuramente la scelta è stata giusta, ora bisogna continuare su questa strada per crescere ancora, sia per il radicamento sui territori sia con continuare ad inserire, come già stiamo facendo, argomenti meridionalisti nell'agenda politica del nuovo Governatore della Puglia, amministratore capace come ha dimostrato già ampiamente a Bari e persona onesta...ma noi al contrario di qualcuno, che cerca come al solito all'ultimo momento la salita sul carro del vincitore, sono anni che coltiviamo quest'importante rapporto politico e personale.

Un'analisi a parte merita la mia martoriata terra, cioè la Regione Campania. In una situazione molto più difficile e conflittuale, abbiamo preferito mantenere la nostra coerenza e la nostra barra dritta sulla "Legalità", uno dei pilastri programmatici del nostro movimento senza SE e senza MA. Per questo abbiamo scelto coraggiosamente di appoggiare la lista "Sinistra al Lavoro" con Vozza candidato Presidente, una delle poche liste senza "impresentabili" e ovviamente collocata in area progressista. Sinceramente era l'unica opzione possibile per il meridionalismo progressista, visto la figura opaca e molto dubbia di Vincenzo De Luca come candidato ufficiale del centro-sinistra....qui non e' questione di "impresentabili" e di tutto il polverone, tra l'altro poco chiaro, confuso e molto pasticciato come sempre succede quando le regole o le leggi (vedi la Severino...) sono poco chiare, generato dalla lista della Commissione Antimafia...ma di opportunità politica, se vogliamo mettere la Legalità al primo posto nel Sud, era opportuno candidare De Luca? Era opportuno cercare alleanze con le bande di Cosentino o con altri ex fascisti? Tutte domande retoriche ovviamente, noi abbiamo risposto con un NO. La possibilità di vincere, come poi e' stato per De Luca, per noi non giustifica "scorciatoie" di questo tipo....come hanno fatto un po' pateticamente alcuni ex del nostro movimento o  altri movimenti che qualche anno fa ci criticavano per la scelta di meridionalismo progressista, alla faccia della coerenza!!!
Il risultato della lista "Sinistra al lavoro" che si è fermata al 2,3% è stato certamente deludente, come ha ammesso molto signorilmente lo stesso Vozza (e la signorilità e l'ammissione di un risultato deludente e' merce rara in politica....), deludente rispetto ad un'attesa tra il 3 ed il 5% che avrebbe permesso di eleggere almeno un Consigliere Regionale e risultato che apre riflessioni utili per il futuro all'interno della sinistra alternativa al PD, bisogna cambiare rotta, abbandonare i vecchi schemi che mettono solo insieme i vari pezzi di quelli "a sinistra del PD", per noi ovviamente introdurre coraggiosamente nuovi temi di meridionalismo progressista e poi non basta assolutamente criticare Renzi ma bisogna crescere con le proposte e la credibilità, infine bisogna anche avere un leader forte e credibile come lo fu nel 2011 e lo è ancora De Magistris a Napoli. Detto questo, la nostra presenza aveva prevalentemente un senso politico di collocazione, senza rispondere più ad alcuni commenti puerili in rete, ma da gente ignorante che confonde i voti del Presidente coi voti di lista e i voti di lista coi voti personali cosa possiamo aspettarci, diciamo che non tutti hanno capito o meglio che molti fanno finta di non capire. Un grazie invece al mio amico Bruno Pappalardo che ci ha messo la faccia, tempo, fatico, passione e soldi di tasca sua....non dei vari rivoluzionari da tastiera, così diffusi sui social network.  A parte che i dati in Campania non sono ancora definitivi (dopo due giorni!) e restano parecchi dubbi sul reale conteggio, vista la situazione e lo schiacciamento sul voto utile, non sarà certo il risultato di singole preferenze quello da giudicare! A proposito poi di chi fa confronti, premesso pure che ho il massimo rispetto per chiunque provi a presentare una lista e prenda voti per difendere il Sud con tutte le immani difficoltà di oggi, tra leggi assurde, sfiducia generale, mancanza di appoggi mediatici e soprattutto mancanza di soldi di sponsor etc etc....qualche considerazione va fatta pure per il meridionalismo "non schierato".  A parte la premessa già fatta del rispetto per tutte le persone ce ci provano e soprattutto per un paio ( due o tre ...) che hanno avuto pure risultati personali lusinghieri, ancora una volta si dimostra che complessivamente il meridionalismo non apparentato per le grandi e difficili competizioni elettorali, regionali e ancor di piu' lo saranno le nazionali con l'Italicum, non riesce a "sfondare" come successo anche a noi in passato....non solo il limite di sbarramento ma anche quell' 1% che porta un minimo di visibilità con uno 0,6 % come lista e uno 0,7% per il candidato Presidente....per non parlare per carità di patria di attese, previsioni e sondaggi dopo un dibattito televisivo che parlavano di 10%.... 
Poi ognuno può consolarsi come può, può fare i suoi confronti o i suoi "derby dei poveri", ma non costruisce niente per il futuro,  può legittimamente continuare a seguire le sue idee o direi le sue fissazioni visto che Grillo con il 20% non vince e non incide, figuriamoci il meridionalismo che non si schiera....insomma si può continuare oppure ad un certo punto in certe competizioni difficili come le regionali o le nazionali, per le regole che ci sono (che non abbiamo scelto noi ma ci sono) e per la situazione di partenze che si sa è una corsa ad handicap per i movimenti più piccoli senza soldi e senza visibilità mediatica, si deve scegliere (in base ai propri valori e idee...se ce ne sono in un movimento) se schierarsi con il meno peggio restando onesti e coerenti e quindi "sporcarsi le mani" e provare ad incidere piuttosto che continuarsi ad ammirare allo specchio.
Certo si può pure continuare con le litanie degli slogan in rete del "duropurismo" contro tutto e tutti, la liturgia oramai vecchia di decenni della "lotta alla partitocrazia" che inventò Pannella oramai tantissimi anni fa....riesumata da Grillo che però, lo ripeto sempre per evitare di cadere nell'inganno della "rete protagonista del cambiamento", partiva non da zero ma da una situazione di notevole notorietà personale e con il guru organizzativo Casaleggio che non si capisce da chi viene finanziato. Con questa tattica di "grillismo senza Grillo" secondo me si può arrivare ad un risultato che, anche se appoggiati da qualche giornale e qualche giornalista visto che il candidato Presidente della lista civica meridionalista non schierata in questione lo è di professione, molto probabilmente porterà solo qualche "mi piace" in piu' dei tanti rivoluzionari da tastiera, ma la mia opinione è che come risultati elettorali si resta nell'anonimato e così ci vorrebbero 100 anni per emergere senza contare i dissidi interni che possono sempre esserci nel momento di scelte varie....e nel lungo termine siamo tutti morti e sepolti e pure la nostra terrà lo sarà, anche coperta da rifiuti tossici e nocivi.

Ultime considerazioni, giuro che è l'ultima volta perché in futuro non vorrei più ripetere concetti già detti e ridetti e riparlare di alcuni personaggi che forse non meritano tutta questa considerazione, riguarda quelli che pretendono di dare lezioni restando fuori dalla competizione politica ed elettorale e mandando mail a migliaia (contati da chi?) di contatti....oltre che vigliacco e patetico, come atteggiamento mi sembra il massimo del "tafazzismo meridionale", le cose vanno male ma chi prova a cambiarle qualsiasi cosa fa sbaglia....l'azione culturale da sola è utile ma non sufficiente e lo si vede da più di 20 anni ma questo non basta a qualcuno per continuare a "dare patenti" e consigli non richiesti...."aspettando Godot", cioè aspettando questo "risveglio del nostro popolo" che non si capisce come dovrebbe esserci, chi dovrebbe resuscitare Lazzaro e chi dovrebbe giudicare la resurrezione...forse l'erede al trono, un trono che non c'e' più e non ci sarà mai più come ha serenamente ammesso lo stesso Carlo di Borbone? Ma siamo ancora a questo e vogliamo farci ridere dietro, restando in questo ghetto nostalgico e folkloristico che confonde identità con assurde possibilità di ritorni al passato?
Oltre a "quelli dell'azione culturale", poi come non giudicare velleitaria oggi la pretesa separatista o indipendentista....Se il meridionalismo, che, prendiamone atto perché questa è la realtà, oggi e' diviso in più movimenti con valori diversi e diverse strategie, scelte organizzative e tattiche, e paradossalmente ultimamente da quando c'è chi pretendeva di unire tutti sono aumentate le divisione ed il meridionalismo è più diviso che mai, se  ha una strada in difficile salita, per l'indipendentismo (specie nel Sud continentale o Napolitania che ha una storia diversa alla Sicilia) non c'è nessuno sbocco, nessuna possibilità e nessuna presa sul nostro popolo...vorrei dirlo al mio amico Zenone di Elea, col quale mi piace confrontarmi in modo colto e garbato, anche con idee spesso molto diverse fin dai tempi delle discussioni col maestro Zitara, In risposta al suo ultimo articolo, caro Mino ti dico che a me l'opzione separatista o indipendentista fai tu che io sinceramente non ho mai capito bene la differenza, politicamente sembra molto velleitaria, un po' come una lotta all'interno della sinistra, che si deve fare perché la sinistra dominante renziana è molto lontana dai nostri problemi e sempre più opaca come "sinistra", ma per fare un paragone, sarebbe come fare questa lotta all'interno della sinistra con posizioni di sinistra estrema e con le insegne del Partito Marxista-Leninista! In realtà per me per l'indipendentismo ci sarebbe solo la strada della rivolta armata ma, come ricordato anche dall'articolo citato, ci fu solo in Sicilia nel 1943-45....non e' nell'indole pacifica e pacifista del nostro movimento e  non lo e' mai stata (fortunatamente o sfortunatamente...ognuno la pensi come vuole) nemmeno in quella del popolo del Sud continentale visto che non c'e' mai stata una rivolta armata, dopo il brigantaggio, negli ultimi 150 anni...un motivo ci sarà o no?

Quindi ognuno scelga liberamente la sua strada, noi andremo avanti con la scelta di meridionalismo progressista, autonomista e federalista con il progetto di macro-regione ma sicuramente con valori e progetti agli antipodi di quelli leghisti e razzisti di Salvini e del probabile asse di centro-destra ...sotto sotto i leghisti sono sempre quelli che gridavano "Napoli colera" e "Forza Etna" e quest'operazione di trasformismo salviniano, che ha sostituito temporaneamente ai meridionali tutti i diversi che siano "rom" o "extracomunitari" o "clandestini", conta poco e non dovrebbe affascinare altri meridionali anche se il rischio c'è visto che, soprattutto in tempi di crisi, la guerra dei poveri è l'opzione più semplice per acquistare consensi. Proprio per questo noi non possiamo che stare dall'altra parte della barricata rispetto a Salvini, per il nostro Sud e per tutti i Sud del mondo....l'illusione della "fine delle ideologie" per unire tutti dura poco ed è inutile e dannosa.
E con "il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà" possibili, andremo avanti per la nostra strada cercando le migliori alleanze possibili a sinistra, onestamente e coerentemente senza troppi voli pindarici...con la coscienza a posto di non aver mai ingannato nessuno e di averci provato e continuare a provare solo per l'amore della nostra terra e per un senso profondo di giustizia sociale e solidarietà con chi è più debole.
Avanti Sud! Avanti Partito del Sud!




Enzo Riccio
Vice-Presidente Nazionale
Partito del Sud


Roma, 3 giugno 2015

martedì 26 maggio 2015

IL VOTO UTILE PER LA CRESCITA DEL MERIDIONALISMO PER I CANDIDATI DEL PARTITO DEL SUD IN CAMPANIA E PUGLIA

Da giorni si sprecano appelli al voto, ovviamente tutti si affannano per presentarsi come "nuovo" o come "alternativo alla vecchia politica" e ora ci sono pure quelli che pretendono di dare patenti di meridionalismo o di coerenza.

Il Partito del Sud dalla sua nascita, a livello nazionale a Gaeta nel 2007, ha sempre pensato che l'unica via di cambiamento fosse quella democratica alle elezioni e non quella velleitaria di pretese rivoluzioni su Facebook, dopo un po' fuori moda e puntualmente assopite...chi si ricorda oggi dei "Forconi" o del "Popolo Viola"? 
Per prima cosa quindi abbiamo preso le distanze da velleitarie, anacronistiche e del tutto irrealizzabili pretese separatiste e poi dal "piccolo mondo antico", quel vecchio mondo neoborbonico nostalgico, e sempre ancorato a posizioni reazionarie e ultra-cattoliche spesso chiamate "tradizionaliste", che pretende di cambiare le coscienze del nostro popolo solo con l'attività culturale, che dopo più di 20 anni, anche con eventi positivi per la crescita di un'identità e la diffusione maggiore della verità storica sulla "malaunità" del 1861, non ha spostato di una virgola le condizioni del Sud che anzi peggiorano di anno in anno.
Convinti che all'azione culturale bisogna affiancare sinergicamente l'azione politica, abbiamo fatto le nostre prime battaglie, anche di testimonianza, con grandissimi sacrifici e sforzi da eroici spartani alle Termopili,  soprattutto alle Elezioni Nazionali 2008 in Sicilia ed anche nel 2013 al Senato Lazio che in altre Elezioni Amministrative sia al Sud che al Nord, quindi nessuno ci può dire che non abbiamo provato a combattere da soli contro l'intera politica nazionale di destra e di sinistra, da troppo tempo poco attenta alla questione meridionale. Nel mezzo, la positiva e felice esperienza alle Comunali di Napoli del 2011 dove scegliemmo di appoggiare Luigi De Magistris, fin dal primo turno contro il candidato ufficiale del PD, scelta poi dimostratasi vincente.
Abbiamo anche provato ad aggregare le forze meridionaliste, ma vuoi per tentativi mal condotti, vuoi per i rifiuti di possibili leader, vuoi per la mancanza di una massa critica vera e non virtuale di meridionalisti, vuoi soprattutto per una non omogeneità di persone che si ritrovano a voler difendere il Sud...insomma tutti i tentativi sono falliti.
Alcuni pretendono di continuare su strade da noi già percorse e hanno la presunzione di essere più bravi, noi molto più umilmente abbiamo fatto tesoro delle esperienze ed abbiamo capito che non esiste nessuna possibilità di un meridionalismo al di fuori degli schieramenti nazionali, almeno per elezioni regionali o nazionali.

Questo si spiega facilmente anche ai più duri di comprendonio, per motivi politici ed ideologici ma anche per motivi pratici ed organizzativi. Per i primi basta capire che aggregazioni eterogenee scoppiano subito su grandi temi di attualità sui quali un movimento politico deve scegliere e non puo' pensare di rimandare al futuro, parafrasando un famoso discorso, se dobbiamo metterci insieme e prendere un treno per Matera (che non c'è...), possiamo pensare di fare un po' di strada con chi vuole andare a Bari o a Potenza ma non di unire chi vuole andare a Reggio Calabria con chi vuole andare a Venezia! Basta poi l'esempio di alcune tematiche attuali, quella sulle unioni civili (dopo il successo del referendum in Irlanda, oramai diffuse in tutta Europa tranne che in Italia, Grecia e alcuni paesi dell'Est) o l'atteggiamento che si ha sul tema dell'immigrazione (c'è chi trova Salvini un modello...noi NO! Siamo per modelli di società inclusiva e accogliente, dove le differenze sono ricchezze e non problemi. Questo non significa "porte aperte a tutti" ma un atteggiamento solidale e non razzista, come lo pretendiamo per il nostro Sud, lo vorremmo per tutti i Sud del mondo), esempi semplici e lampanti di come un unanimismo meridionalista non può mai funzionare a medio-lungo termini. Su questi temi poi contano, eccome se contano, i valori (non i partiti...) di destra e di sinistra e ci si deve schierare da una parte o dall'altra, noi abbiamo scelto di schierarci dalla parte progressista. Quindi se e' vero che i partiti tradizionali sono in crisi da anni, le ideologie NON sono affatto morte e certi valori sono alla base delle scelte personali e collettive, quindi anche delle scelte politiche.
E se non bastassero i valori, contano anche gli aspetti pratici ed organizzativi....le leggi elettorali saranno criticabili quanto vogliamo, ma sono le regole del gioco e per cambiarle si deve partecipare al gioco e crescere con quelle regole, quindi, a maggior ragione con l'Italicum, lo spazio per le piccole liste e' diventato quasi impossibile ed inoltre lo spazio della giusta protesta (ma forse di poche proposte realizzabili...) oramai è occupato, non si sa per quanto tempo, dal Movimento 5 Stelle. Che poi questo movimento ha deluso molti perché anche con il 25% dei voti ha concluso ben poco...è un altro discorso da approfondire ma che qui questo mi porterebbe fuori tema.
In questo scenario, dove gli sbarramenti nazionali sono riproposti anche a livello regionale, in assenza di visibilità mediatica con un comico nazionale con un suo Movimento ed un suo Marchio e in assenza anche di finanziatori folgorati sulla via di Damasco del meridionalismo, non si capisce a che serve una lista autonoma visto che dovrebbe prendere almeno il 3% in Campania o addirittura il 4%  come lista in coalizione (se non l'8% se non si presenta in coalizione) in Puglia...onestamente che probabilità ci sono oggi di superare questi sbarramenti?
Poi ognuno può vivere di illusioni, noi seguendo la lezioni di Gramsci che prevedeva studio ed organizzazione, vogliamo crescere ma non più fare solo testimonianza... ed è per questo che abbiamo fatto delle scelte coerenti con la nostra linea politica di meridionalismo progressista, scelta democraticamente ai nostri Congressi che significa possibilità di apparentarsi a sinistra con gli uomini e gli schieramenti migliori. Ed è per questo, oltre alle considerazioni già fatte dagli amici Andrea Balia e Natale Cuccurese, che invitiamo a votare i nostri candidati del Partito del Sud alle prossime Regionali 2015:

Bruno Pappalardo (lista "Sinistra al Lavoro) in Campania per Vozza Presidente
Francesco De Nicolo (lista "Emiliano Sindaco di Puglia) in Puglia per Emiliano Presidente


Enzo Riccio
Vice-Presidente Nazionale Partito del Sud

lunedì 25 maggio 2015

ELEZIONI REGIONALI 2015: APPELLO AL VOTO - VOTA E FAI VOTARE PER IL PARTITO DEL SUD ED I SUOI CANDIDATI

Anche quest’anno, come sempre e tutti gli anni dalla nostra fondazione nel 2007, il Partito del Sud persevera sulla strada dell’impegno concreto, democratico e politico diretto, anche elettorale, per dare un’alternativa reale e non velleitaria ai nostri territori.

In questi anni abbiamo ottenuto tante piccole conquiste, abbiamo fatto “gavetta”, abbiamo anche fatto anni di "testimonianza" elettorale andando quasi sempre da soli, accumulando però nel contempo tanta esperienza, anche organizzativa, e ottenendo, con la fatica del duro lavoro quotidiano, anche alcuni significativi risultati, venendo comunque ovunque apprezzati per l’impegno, la determinazione, la serietà, la dignità della proposta e la coerenza, creando rapporti che durano da tempo nel fronte progressista. In tanti citano le solite poche frasi che conoscono di Antonio Gramsci ma dimenticano, o meglio non avendolo mai letto ignorano, che Gramsci era solito scrivere che servono, oltre all'impegno politico quotidiano, studio ed organizzazione, altrimenti ogni progetto è destinato al fallimento inevitabile. 

Da qualche anno, con umiltà e perseveranza, nel Partito del Sud, sulla strada indicataci da Antonio Ciano, sta crescendo una forte squadra dirigente fatta da tante persone perbene e motivate dalla pura passione politica meridionalista progressista, riprendendo la migliore tradizione meridionalista di Gramsci, Salvemini, Dorso e tanti altri. In poco tempo, siamo riusciti nel miracolo di far nascere e crescere Sezioni del Partito non solo al sud, ma anche al centro ed al nord, così come vantiamo fra le nostre file alcuni valenti amministratori al sud come al nord, segnale fortissimo della voglia di riscatto del popolo meridionale, ovunque si trovi a vivere e lavorare per la diaspora biblica dell'emigrazione, ma anche di essere considerati interlocutori credibili, non solo da Sindaci delle più grandi città metropolitane del Sud, ma anche dai partiti nazionali di area progressista.

La verità storica sulla "malaunità" del 1861 sta venendo fuori, non può durare in eterno una "questione" che dura da 154 anni che si e' particolarmente aggravata negli ultimi anni con il susseguirsi di governi anti-meridionali, spesso con il predominante appoggio della Lega Nord razzista e xenofoba. Tutto e' stato causato da un'invasione militare calata dal nord e da allora siamo diventati "colonia". Napoli da città più popolata, e di gran lunga più importante della penisola, fu declassata a capoluogo di prefettura ed il sud fu spogliato delle sue ricchezze, gli oppositori furono trucidati ed infamati come "briganti",  migliaia furono i morti, gli imprigionati, i deportati e iniziò un'emigrazione biblica di milioni di persone che ancora non è terminata. Non dovevamo essere più produttori ma solo consumatori, improvvisamente non avevamo piu' una storia ricca e tradizioni da difendere ma ci dovevamo solo vergognare del nostro passato e dovevamo aspettare un po' di elemosina dalla "parte più ricca e progredita del paese" e ancora oggi si parla di nostro fallimento come popolo e siamo diventati "palla al piede" dei nostri "liberatori", è stata fatta nascere, da menti annebbiate, addirittura una "questione settentrionale". 

Per cambiare questo stato di cose non bastano certo gli slogan o le urla velleitarie sui social network, bisogna invece imparare a confrontarsi seriamente ed organizzarsi concretamente e a schiena dritta, bisogna costruire un progetto politico federalistico che, diversamente da quello meramente fiscale proposto dalla Lega Nord che vuole impoverire ancora di più l'intero meridione, parta da Sud e davvero unisca il paese, pur nelle sue diversità ed identità regionali autonome. In altre parole, e citando il titolo del libro da noi dato edito con la casa editrice "Controcorrente" di Napoli, solo con "il Sud si Riparte!"

Purtroppo negli ultimi anni, figlie di una visione deformata, personalistica e poco approfondita della questione meridionale ed ispirate ad un populistico quanto irrealistico revanscismo, sono nati alcuni gruppi o formazioni  figlie d’un isolazionista progetto “sudista”, con punte nostalgiche, unanimiste e reazionarie, spesso storicamente contrarie o comunque infarcite di personaggi rancorosamente critici dell’operato dei Sindaci di Napoli e di "Puglia". Sindaci da noi sostenuto dalla prima ora e che per noi rappresentano col loro operato quell'esempio da seguire per il possibile rilancio dell'immagine di Napoli e del Sud nel mondo, rilancio peraltro in larga parte già realizzato come da dati turistici di Napoli, nonchè una concreta possibilità realizzativa di costituzione di quella Macroregione Meridionale da sempre nel nostro programma. Liste che propugnano improponibili ipotesi, in ultima analisi anche separatiste, che richiamano anche nei modi e metodi un becero leghismo al contrario.

Prendiamo quindi con forza le distanze da liste dall’eterogenea composizione, che si dichiarano meridionaliste ma che sono in realtà sudiste, a cui nulla ci accomuna da un punto di vista di visione politica. La sola ricerca di verità storica non basta a legare in un progetto politico unitario visioni e metodi così distanti fra di loro. Basti pensare, come esempio,  che in campo storico la stessa lega Nord fa suoi aspetti di revisionismo risorgimentale spesso simili ai nostri, ma questo non vuol dire che politicamente si possa marciare insieme, anzi ...

Riteniamo infatti da sempre che un soggetto come il Partito del Sud, meridionalista, progressista e gramsciano, abbia, per coerenza e collaborazioni politiche in essere, la sua naturale collocazione in un’area progressista ben dichiarata, dove portare il suo contributo di visione meridionalista in ottica moderna e non revanscista ma attenta ai diritti costituzionali e popolari.

Prendiamo anche recisamente le distanze da posizioni di moda sui social network di alcuni sparuti gruppi sudisti sempre pronti alla rivoluzione da tastiera, critici contro tutto e contro tutti, che esprimono solo una mera vuota protesta,  non proponendo nessuna idea, nessun progetto concreto e realizzabile di cambiamento del paese e in particolare della nostra terra. Gente che si è autoreclusa nel recinto virtuale dei social network ma che non ha poi nessun contatto reale nella società. Pseudo "grillismo sudista" che pensa di sfondare, senza avere un Grillo, solo col copia/incolla infinito di notizie fotocopia, spesso bufale.

Sarà veramente unito questo paese solo quando le possibilità di lavoro saranno le stesse a Napoli come a Milano, quando il livello di servizi e infrastrutture sarà paragonabile a Reggio Calabria e a Reggio Emilia, per questo bisogna battersi democraticamente e concretamente fra la gente con la forza della ragione, a cui seguirà inevitabilmente la forza del numero dei voti.

Se anche tu senti scorrere nelle vene l’orgoglio per le comuni radici, se la passione meridionalista ti infiamma e ti porta a gettare il cuore oltre gli ostacoli che tentano di frenare il tuo impegno volto unicamente al riscatto della nostra terra, ti chiedo di sostenere i nostri candidati, di diffondere in rete la notizia del loro impegno, di contattare i tuoi amici e conoscenti presenti sui territori interessati al voto e di invitarli a votare per i candidati del Partito del Sud;candidati che anche questa volta, con enorme sacrificio personale e con coraggio, portano la fiaccola dell'ideale meridionalista al voto per dare una possibilità concreta ai nostri concittadini di non doversi rifugiare nella scelta di votare il “ meno peggio” o nel non voto, ma finalmente poter votare chi può rappresentare degnamente le comuni istanze per riprenderci, insieme, quella dignità che non abbiamo mai perso, ma che ci vorrebbero persino negare, e quei diritti che ci spettano e che pretendiamo !

Mancano pochi giorni alla fine della campagna elettorale per le prossime elezioni Regionali e amministrative del 31 maggio 2015. Il Partito del Sud sarà presente, come sempre è stato presente ogni anno dalla sua nascita ad oggi, ad elezioni politiche nazionali e amministrative su tutto il territorio nazionale, con i seguenti candidati indipendenti nelle seguenti liste:


REGIONALI CAMPANIA: BRUNO PAPPALARDO - nella lista "SINISTRA AL LAVORO - per la CAMPANIA" Collegio provinciale di Napoli.








REGIONALI PUGLIA FRANCESCO DE NICOLO – nella lista “EMILIANO SINDACO DI PUGLIA” Collegio provinciale di Bari





Inoltre in Puglia, sempre nella lista "Emiliano Sindaco di Puglia", abbiamo stretto accordi elettorali e di collaborazione politica su temi cari al Partito del Sud


D'obbligo il mio ringraziamento ai nostri Candidati, ai Dirigenti Nazionali e Regionali, alle Sezioni territoriali del Partito del Sud e a tutti i tesserati, i simpatizzanti e i militanti per l'impegno assiduo e il sostegno incessante al Partito e alle idee di cui siamo portatori.

L'invito è a non fermarsi con il lavoro a sostegno delle candidature ma anzi, soprattutto in questi ultimi giorni, continuare a contattare instancabilmente conoscenti e amici residenti nelle Regioni e province interessate al voto e proporre di sostenere il vero voto utile per il Sud: 
Vota e fai votare per il Partito del Sud ed i suoi candidati! Con il Sud si Riparte!

Natale Cuccurese
Presidente Nazionale del Partito del Sud

 info@partitodelsud.eu
 www.partitodelsud.eu



venerdì 27 febbraio 2015

Il Partito del Sud di Roma partecipa il 28 febbraio alla manifestazione #MaiConSalvini a Roma


Nell'assoluta convinzione che difendere il Sud dal razzismo significa combattere TUTTI i razzismi, soprattutto quando a promuoverli sono personaggi della Lega Nord che sta cercando vergognosamente di riciclarsi dall'antimeridionalismo e secessione "padana" alla deriva anti-Europa e contro i "clandestini"!
Il Partito del Sud di Roma con una sua delegazione partecipa alla manifestazione #MaiConSalvini a Roma a Piazza Vittorio alle ore 14


L'appello che troviamo condivisibile di seguito....

*** CONTRO IL RAZZISMO DEL TERZO MILLENNIO ***
Caro Lettore, Artista, Insegnante, Artigiano, Ricercatore, Lavoratore della conoscenza,
Cara Persona prima di qualsiasi mestiere,
Che veicola saperi attraverso le infinite linee immateriali della cultura,
Che vivi e vuoi vivere in un mondo pieno di bellezza, quella che si riversa su di te o che scaturisce direttamente dalle tue energie positive,
Non sei abituato e mai lo sarai al malessere, alle strade che si sporcano di odio, alle pance che dimagriscono per ingrassarne altre, alla violenza, alla privazione di libertà. Sei abituato invece a sopportare tutto questo se accade agli altri fintanto che “l’altro” non sei tu.
Sei affascinato dai contrasti di colori sulla tela del pittore, dalle sfumature in lontananza aggrappate all’orizzonte, da ogni singola differenza che genera armonia. Non sopporti la distruzione della composizione sociale in nome dell’appartenenza, del privilegio, dell’avidità, della prevaricazione, della paura. Non sopporti chi distrugge, anziché valorizzare, la dignità umana in nome di differenze etniche, di genere, religiose, culturali, occultando parole come xenofobia, razzismo ed omofobia.
Disprezzi ogni forma di degrado, di abbandono, di mal curanza dovuta a chi vuole per sé togliendo agli altri, ma per troppo tempo hai tollerato chi accoppia il degrado al disagio di persone alle quali molto è stato tolto per ingrassare quelle pance lì o quelle appartenenze là. Per troppo tempo hai tollerato chi spiega il degrado con il linguaggio del razzismo, quando il primo è la conseguenza del secondo; il risultato di chi in virtù di una sprezzante, infondata, superiorità, priva l’altro della possibilità di integrarsi e nega ogni condivisione, costruisce privilegi fondati sull’esclusione e protetti da barriere, muri, filo spinato, guerra e ulteriore povertà.
Il vero degrado è la crisi e la povertà non chi è in crisi ed in povertà.
Il vero degrado è chi nella crisi e con la crisi si arricchisce.
Il vero degrado è chi la crisi l’ha prodotta.
A te che nascondi una forte disapprovazione per tutto questo, chiediamo che il 28 Febbraio, il giorno dell’arrivo di Salvini a Roma, dell’orribile sfilata di Lega Nord e CasaPound, alfieri del “Razzismo del Terzo Millennio”, tu venga a contestare quello che ormai non accetti più, la discriminazione e una distorta visione del degrado. Chiediamo che tu venga a contestare Salvini e ad esprimere tutta la tua voglia di libertà e giustizia, vero motore di ogni bellezza.
Invitiamo lettori, artisti, insegnanti, artigiani, ricercatori, lavoratori della conoscenza, persone prima di qualsiasi mestiere, chi veicola saperi attraverso le infinite linee immateriali della cultura, chi vive e vuole vivere in un mondo pieno di bellezza…
…ad aderire al nostro appello, condividerlo e rilanciarlo, a girare brevi clip video e foto in cui raccontino il loro perché ‪#‎MaiConSalvini‬, che ci aiutino a far viaggiare la campagna e che siano al nostro fianco il 28 febbraio, al fianco della Roma che resiste tutti i giorni nei quartieri, nelle scuole nelle università nelle case occupate alle politiche di austerity, alle campagne razziste e omofobe di cui Salvini e i suoi sono responsabili.
(Sabato 28 febbraio ore 14 corteo da Piazza Vittorio)


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mercoledì 4 febbraio 2015

Con il Sud si riparte...finalmente la presentazione del libro del Partito del Sud il 16 febbraio a Napoli! di E. Riccio



Finalmente ci siamo, il 16 febbraio a Napoli un'altra giornata importante per noi del Partito del Sud e senza falsa modestia, speriamo che lo sia per il Sud in generale.
Sono orgoglioso di aver dato il mio piccolo contributo ad una squadra valente e prestigiosa come quella dei Dirigenti del PdSUD che sono stati gli autori del libro "Con il Sud si riparte" che sarà presentato il prossimo 16/02 a Napoli con la presenza del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ed il candidato alla presidenza della Regione Puglia ed ex sindaco di Bari, Michele Emiliano.
(di seguito un articolo sulla presentazione del libro su www.webnapoli24.it)

Finalmente il Sud non viene raccontato solo per le cause storiche della "questione meridionale", da sempre noi del PdSUD diciamo che questa è nata nel 1861 ma è anche ora di cambiare strategia e unire le cause storiche con i programmi per il futuro e passare dalle analisi alle proposte. Basta con la sola litania con la sola sterile protesta, basta con la sola nostalgia dei bei tempi passati....per la nostra terra c'è bisogno di molto di più, di una seria e credibile proposta politica che, riprendendo gli esempi migliori del meridionalismo progressista da Gramsci e Salvemini a Dorso, sia attuale e concreta, non solo diffusione di tante belle pie illusioni per i tanti "rivoluzionari da tastiera" , quelli che abbondano su Facebook ma ahime' scarseggiano sempre nelle strade e nelle piazze e soprattutto quando c'e' bisogno di rimboccarsi le maniche e dedicare del tempo personale alla causa con tutte le esigenze personali, lavorative e familiari.
Per prima cosa, per noi c'è bisogno di politica...di buona politica ovviamente....le altre strade che prevedono solo l'aspetto storico o culturale che sono oramai battute da un ventennio, anche in maniera valida da alcuni ed in maniera un po' caciarona da altri, sono oramai fallite come dimostrato dal fatto che nonostante (fortunatamente) si sia diffusa la conoscenza della "malaunità" del 1861 rispetto a dieci anni fa, il Sud continua a sprofondare economicamente e come tenuta sociale. Poi ci sono quelli che vogliono continuare a fare la guardia al bidone e al sacro Graal che non c'è, continuano a sentirsi legittimati (da chi???) e legittimisti (che vuol dire nel XXI secolo questo termine? E hanno senso le accuse di "giacobino" per gli altri, sempre nel XXI secolo? Si sono accorti che non si combatte più "per il trono e per l'altare"?), magari continuano a dare "patenti" ed in modo incoerente, stupido e ridicolo affermano di non voler far politica ma poi criticano puntualmente chi ci prova....contenti loro, contenti tutti!!!
Poi sgombriamo il campo pure dalle pretese vane e illusorie come quelle a breve di fantomatiche indipendenze, della Napolitania o Due Sicilie....lontanissime dai bisogni e soprattutto dai desideri di oggi del nostro popolo...siamo italiani, in verità lo eravamo pure prima del 1861 (anche i Borbone si definivano principi e regnanti italiani) e l'ultima bandiera a Gaeta fu il tricolore con lo stemma borbonico al centro, e poi volente o nolente dobbiamo lottare nell'agone politico italiano con regole della Repubblica Italiana....il resto so' chiacchiere e perdite di tempo. Se poi un domani, dopo anni di seria battaglia federalista ed autonomista, come avvenuto in paesi come Scozia o Catalogna, avremo avuto la forza di cambiare lo scenario e soprattutto di cambiare e ricostruire un popolo (che oggi non c'è piu'...se caso mai ci fosse stato nel 1861....), allora (magari!!!) ne riparleremo. E se le battaglie velleitarie non ci interessano in campo italiano, figuriamoci quelle internazionali legate a complottismi vari...a noi interessa un paese migliore in primis dove le possibilità di sviluppo economico, culturale e sociale non dipendano dalla latitudine dove si nasce, il tutto in un'Europa migliore ed in un mondo migliore, con piu' attenzione alle persone ed alla solidarietà piuttosto che ai mercati e al liberismo sfrenato e senza regole.
Infine non ci interessano le ammucchiate da "armata brancaleone" senza strategie e valori di fondo, siamo meridionalisti progressisti e gli accordi per noi si fanno in quel campo e in quel contesto. Le strategie alla grillina senza Grillo non ci interessano, consideriamo abbastanza velleitarie pure i tentativi che vengono annunciati (e spesso solo annunciati....), a volte solo come slogan o per rivendere il contenitore vuoto con decine di sigle vuote (vecchissima tattica....) al potente di turno, di andare da soli contro tutto e tutti....insomma basta andare allo sbaraglio, anche le battaglie di testimonianza che abbiamo fatto in passato hanno un loro valore ma ci vuole onestà intellettuale nel farle e nel riconoscere anche che da sole ahime' non bastano.
Ricordiamo infatti che come Partito del Sud siamo l'unica lista meridionalista che in passato ha partecipato da sola alle elezioni politiche nazionali 2008 e 2013, in Sicilia e nel Lazio, poi alle comunali di Napoli nel 2011 in alleanza con le forze di sinistra che sostenevano De Magistris fin dal primo turno ed a varie altre competizioni elettorali amministrative in alleanza con le forze progressiste o da soli....non abbiamo nulla da dimostrare a nessuno, tanto meno a chi parla dei nostri pochi voti ma non ha mai avuto la forza di presentare una lista nemmeno al comune di Roccacannuccia (con tutto il rispetto per gli abitanti di quel comune....) ne' a quelli che ancora dicono "che vogliono unire le forze" senza accorgersi che in realtà tali forze non esistono o sono state sempre molto sovrastimate dall'effetto "rete" che gonfia e sgonfia i numeri in poco tempo.
Sull'aggregazione infine vorrei ricordare ai soliti smemorati l'ultimo tentativo al quale abbiamo partecipato nel 2012, per l'appello a Pino Aprile, tentativo forse condotto in modo un po' maldestro da chi l'aveva ideato e per molto tempo condotto con l'ambiguità di non sapere se il candidato bandiera avrebbe accettato o meno....alla fine non ha accettato, ovviamente era liberissimo di farlo o non farlo ma sarebbe stata gradita una chiarezza a priori di chi aveva ideato e di chi avrebbe dovuto accettare e non farci lavorare per mesi ad un progetto che non aveva concrete possibilità di riuscita. Quello per noi è stato l'ultimo tentativo di aggregazione, l'ultimo fallimento di una lunga serie di tentativi di aggregazione che evidentemente sono falliti per non essere chiari dall'inizio e dopo esserci "scottati" troppe volte in quasi 8 anni di vita del nostro movimento, abbiamo cambiato metodo e registro. Ora ci piace esser chiari dall'inizio e siamo sempre disponibili a discutere con chi condivide i nostri valori di fondo e le nostre strategie generali, per gli altri che vogliono seguire altre strade....buona fortuna a tutti!!!

Enzo Riccio
Vice-Presidente nazionale Partito del Sud

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Sarà presentato a Napoli in prima nazionale il 16 febbraio ore 17,30 al Maschio Angioino, il libro “CON IL SUD SI RIPARTE”, alla presenza di tutti gli autori e di due “firme” importantissime della politica del Sud di oggi: il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris che ne ha curato la prefazione e il candidato Governatore della Puglia ed ex Sindaco di Bari Michele Emiliano che ne ha curato l' introduzione.


Durante la presentazione svolgerà le funzioni di moderatore il giornalista Alessio Postiglione anche lui presente fra gli autori, insieme a lui e alle due firme già citate il Presidente Nazionale del Partito del Sud Natale Cuccurese, Il Vice presidente Andrea Balia e l'Editore Pietro Golia. 



Dopo i discorsi introduttivi e la presentazione del libro verrà dato spazio a tutti gli autori presenti, così che ognuno possa illustrare in sintesi il capitolo curato, essendo “Con il Sud si Riparte”, un libro scritto a più mani. Ecco tutti gli autori: A. Balia, L.Bianco, A. Ciano, V.Caratozzolo, S.Cozzolino, N. Cuccurese, G.Cutolo, M. Dell'Edera, G.Di Grezia, E. de Franciscis, R. Gadaleta, G. Lipari, A. Melodia, B. Pappalardo, A. Postiglione, E. Riccio , V. Romanelli, A. Rosato, G. Spadafora. 



"Con il Sud si riparte!" più che il titolo di un libro, dicono gli autori, è una convinzione tramutatasi in uno scritto propositivo che nasce dal lavoro e da un’idea di un Sud protagonista del rilancio economico e sociale che, partendo da Sud, sia volano di ripartenza per l’intero Paese.
E’ uno dei primi libri sul Sud che non si limita a denunciare solo lo stato in cui questo è stato ridotto, ma ne disegna in vari campi anche le potenzialità concrete e le politiche e soluzioni da adottarsi per una sua rapida e costruttiva ripartenza.



Il libro, edito dalla napoletana “Controcorrente” sarà disponibile per l'acquisto dal 16 febbraio e sarà reperibile oltre che on line, a partire dal sito dell'Editore, anche nelle oltre 600 librerie del circuito Mondadori ed Edicolè presenti su tutto il territorio nazionale. Gli Editori del sud sono il simbolo della nostra cultura secolare, noi siamo loro grati ed abbiamo scelto le Edizioni Controcorrente come Editore di "Con il Sud si Riparte!" anche per essere coerenti con il nostro messaggio politico a proposito di CompraSud.



Il Prezzo è di 10 € ed i proventi della vendita verranno automaticamente devoluti dagli autori a favore del Partito del Sud, al fine di propagandare sempre più l'ideale meridionalista tramite l'attività politica e culturale da questo svolta. Duecento pagine da leggere con attenzione.