giovedì 30 luglio 2009

Continuamo a dire ciò che pensiamo da uomini liberi, trovando nell'attuale teatrino politico sul Sud, nuovi stimoli per alimentare la nostra rabbia!


Cari amici,
Vi invito a leggere il severo giudizio del Cardinale Martino. Un giudizio sintetizzato nella frase: “solo adesso si ricordano del Sud ? Vergogna !”, che si riferisce alle gravi responsabilità di molti meridionali presenti nella politica e nelle istituzioni che hanno tradito il proprio popolo, svendendo per i propri tornaconti la dignità di milioni di persone, ignobili figure da relegare nella discarica della storia.

Non c’è dubbio che la strumentalizzazione della questione meridionale torna utile a molti.
Soprattutto a coloro che intendono occultare i propri trascorsi politici sempre orientati a difendere esclusivamente i propri interessi che quelli della comunità. Torna utile anche a coloro che auspicano di accrescere il proprio “peso” all’interno della propria area politica.

Il meridionalismo è un filone politico e culturale vecchio quanto l’Unità d’Italia, sedimentato nei grandi partiti popolari. I suoi epigoni non sono legati al territorio o ad uno schieramento politico ma alla “questione meridionale” come strumento di identità, crescita, sviluppo e modernizzazione del Paese.

Un soggetto politico meridionalista dunque, può diventare, alla stregua di ogni altra invenzione furba, l’anticamera di una nuova era di colonizzazione o, al contrario, il collante culturale e politico per nuove classi dirigenti, forze sociali, intellettuali e giovani che guardano ad una opzione moderna per affrontare i problemi dello sviluppo e della giustizia sociale del Sud.

La comunità meridionale fa bene a diffidare di iniziative confuse che traggono origine da logiche sbagliate.

Il rischio è quello di un fallimento, culturale, prima che politico, riducendo la portata di un dramma che investe metà del paese.

Miccichè, Dell'Utri, Lombardo ecc. sono gli stessi che nella loro lunga militanza politica avevano il potere e le opportunità per interessarsi del Sud.

La loro credibilità è zero !

Le recenti elezioni europee hanno dimostrato che Lombardo, democristiano di lungo corso, è stato bocciato dalla gente a cui chiedeva il consenso.

La "comunità politica" del Mezzogiorno deve diventare protagonista della sua rinascita, solo sviluppando un progetto di ricostruzione dell'identità territoriale che parta dal basso, dalle città, dalle contrade, da quel popolo stanco di subire e che vuole spezzare una mentalità distorta, quella per cui si deve negare il diritto al povero perché questi sia sempre nella sua condizione di povertà e di bisogno e, dunque, debba ringraziare per quel poco che gli si dà in luogo del tanto che gli si sottrae!

E’ questa comunità che deve determinare e gestire lo sviluppo con una consapevolezza più matura delle proprie capacità e delle proprie risorse, del proprio patrimonio culturale, naturale, umano, del quale nessuno mai più dovrà o potrà appropriarsi, a patto che riscopra con fierezza l’orgoglio di essere meridionale.

Continuamo ad essere ciò che siamo ed a dire ciò che pensiamo da uomini liberi non perdendo la fiducia ma ritrovando nel teatrino della politica attuale, nuovi stimoli per alimentare la nostra rabbia.

Erasmo Vecchio
Vice-coordinatore nazionale e Resp. Sicilia del PARTITO DEL SUD

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