giovedì 11 giugno 2009

Il Sud in cammino di Antonio Ciano

Ricevo e posto una bella lettera del nostro coordinatore nazionale nonchè brigante meridionalista da decenni senza mai stanchezze o incertezze se e' il momento giusto se vale la pena presentarsi...lui intanto e' già diventato Assessore al Demanio al Comune di Gaeta e sta provando a costruire qualcosa di più, intanto continua a parlare in TV, sui giornali, nelle piazze, della vera storia del "Risorgimento", ha iniziato a cambiare i nomi delle strade a Gaeta e a mostrare ufficialmente la nostra bandiera...e gli altri commentatori del nostro mondo duosiciliano?
Zeru tituli...come dice Mourinho!


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Il Sud sta svegliandosi. In Sicilia, a Napoli, a Gaeta, a Mantova e centinaia di liste civiche meridionaliste hanno partecipato alla competizione elettorale del 6 e 7 giugno. Stiamo seminando.

Il Partito del Sud ringrazia i 616 elettori che hanno dato alla nuova formazione politica italiana.
Dopo 150 anni di colonizzazione culturale, economica, politica, bancaria non era facile presentarsi con un partito identitario.
La colonizzazione ha toccato tutte le branche dell’economia. Nel 1861 il Sud era ricco,non vi erano disoccupati, nè emigranti.
Il Tesoro italiano era di 668 milioni di lire e ben 443 appartenevano al Sud ( i due terzi). L’apparato industriale era di prim’ordine.
Nelle fabbriche del Sud vi lavoravano 1.800.000 operai contro il 1.100.000 dell’altra Italia.
In 150 anni il Nord ha devastato fisicamente le nostre città.
Cavour e compagni hanno prodotto un milione di morti nella guerra civile chiamata di “repressione del brigantaggio”, dopo di che iniziò una emigrazione biblica che nemmeno gli ebrei hanno conosciuto.
Ben 30 milioni di meridionali han dovuto lasciare la loro terra.
Il Nord ha colonizzato il commercio, branca vitale dello smercio dei prodotti meridionali, della produzione agricola, artigianale, industriale.
Complessi commerciali come le Coop, come i supermercati Panorama,Standa, Upim, i vari Outlet hanno determinato la chiusura di migliaia di negozi.
Ogni supermercato nuovo che si insedia sul territorio determina la chiusura di 800 negozi.
Dal 1861 che si opera un drenaggio fiscale abnorme verso il nord.
Le rimesse dei nostri emigranti, i risparmi dei meridionali, che ammontano a miliardi di euro, sono utilizzati dalla banche e dalla Cassa Depositi e Prestiti che hanno arricchito solo gli industriali e i territori del Nord.
La colonizzazione ha avuto fine con l’accorpamento delle banche del Sud a quelle del Nord. Dopo il Banco di Sicilia anche il glorioso Banco di Napoli è passato al gruppo San Paolo Imi di Torino.
Un territorio senza banche, commercialmente parlando, muore di asfissia.
I nostri operatori, sono costretti a rivolgersi alla Camorra e ai cravattari che strozzano i nostri commercianti. Questo stato di cose determina disoccupazione, fame, povertà.
Nessuno investe più nel Sud.
Il commercio sta morendo, le industrie sono morte,i nostri giovani sono costretti ad emigrare senza soluzione di continuità.150 mila giovani lasciano i loro paesi ogni anno, nessuno ne parla.
Noi del Partito del Sud ci ribelliamo a detto sistema, oggi abbiamo un partito di riferimento, di identità territoriale.
Chi ha creato questa situazione è il Risorgimento piemontese, vero cancro che ha prodotto una metastasi mortale per i meridionali.
Quel sistema è in crisi profonda, ha generato partiti di destra e di sinistra che difendono gli interessi economici Tosco-Padani.
Questi partiti difendono gli interessi economici delle compagnie mediatiche, di quelle telefoniche, di quelle assicuratrici, dei complessi industriali, delle banche, tutti del Nord. Quella che chiamano economia italiana è solo tosco-Padana.
Al Sud hanno lasciato solo disperazione, emigrazione.
Tutto l’apparato economico è del Nord, da Roma in su.

616 persone, in provincia di Latina hanno dato fiducia al Partito del Sud, noi li ringraziamo.
Siamo arrivati ultimi alla competizione elettorale, ne siamo fieri ed orgogliosi,sapevamo delle difficoltà, conosciamo la storia e non è facile prendere consensi con la sola volontà e determinazione dei nostri pochi combattenti, ma la Storia sta dalla nostra parte,un giorno vinceremo.
Destra e sinistra, per combatterci, si alleeranno, perchè sono portatori di interessi che non sono del Sud.
E’ la prima volta che il nostro partito si presenta ad una competizione elettorale italiana, ci siamo presentati anche a Virgilio e a Suzzara in provincia di Mantova, e a Napoli.
Intanto abbiamo inaugurato a Catania il primo Supermercato “Compasud” d’Italia, vi hanno aderito 600 operatori agricoli e industriali del Sud, smercerà solo merce prodotta nel Sud.
In Sicilia il Partito autonomista di Lombardo ha ottenuto il 16 % dei consensi, vuole fare il partito del Sud che già esiste. Il governatore della Sicilia deve solo staccare il cordone ombelicale che lo lega ai partiti, noi siamo qui.
L’idea di Partito del Sud è nata a Gaeta. La storia è fatta di corsi e ricorsi.

Dobbiamo ricostruire la nostra economia.Noi abbiamo già cominciato.
Gli ascari dei partiti del nord possono solo obbedire, presentarsi da comparse alle elezioni, ma devono sottostare agli imput economici di cui sono inconsapevoli difensori.
Auguriamo al Presidente Cusani di amministrare nel migliore dei modi la Nostra provincia.
Noi appartenavamo ad una provincia ricca, prospera, chiamata Terra di Lavoro. Era la Manchester italiana nel 1800, vi era un complesso industriale di 7 mila fabbriche, una agricoltura fiorentissima.
Il sistema dei Partiti di Destra, di Centro e di Sinistra l’han fatta diventare la terra di Gomorra, hanno riempito la Campania di spazzatura e han fatto indebitare i comuni all’inverosimile.
Vogliamo un federalismo vero, quello Fiscale arricchirà ancor più le regioni del Nord. Rivogliamo che i porti siano gestiti da enti comunali, che le spiagge ritornino alle città costiere, che i prodotti agricoli siano venduti dagli agricoltori, oggi strozzati dai vari Mof che produce solo Mercanti e speculazione.
Rivogliamo le nostre Banche, si devono costituire compagnie assicuratrici, telefoniche, industriali del Sud.
Soprattutto rivigliamo l’etere che i Lumbard Berlusconi e Tronchetti Provera ci hanno rubato imponendoci i loro prodotti con spot asfissianti e voti.
La rivoluzione meridionale sarà possibile solo se le nostre idee entrano nelle menti e nelle case della gente. Il colonialismo culturale e storico è stato devastante per le nostre popolazioni.
Nel 1800 ci chiamavano briganti, oggi ci chiamano terroni e, li votiamo anche.
In pr di Latina abbiamo seminato: 616 persone diventeranno 6000, poi 60.000.
Abbiamo seminato anche in Lombardia, un giorno ci presenteremo anche a Pontida.
In Sicilia, con Lombardo, si è recepita l’identità meridionalsita,e nelle Puglie con Adriana Poli Bortone è nato “IO SUD”: avanti tutta, dobbiamo solo unire le varie anime che compongono i movimenti meridionalisti d’Italia, e sono tanti, la via maestra è stata tracciata, un giorno arriveremo a Roma, e riconquisteremo la Padania e i suoi mercati.
Lì non si procrea più, non figliano.
Sono stati affogati dal Dio Denaro, Dobbiamo riprenderci qui 443 milioni di lire del 1861 che sono stati drenati dai vari governi di destra e di sinistra verso il Nord.

Il Partito del Sud

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