giovedì 14 gennaio 2010

Un'altra campana per i fatti di Rosarno...una voce da Sud!



I recenti tragici fatti di Rosarno sono stati l'oggetto dell'ennesima campagna speculativa mediatica organizzata dai soliti poteri italian-padani, il cui fine e' dimostrare che Rosarno, la Calabria ed il Sud in generale e' una terra senza speranza, dove comanda solo la 'ndrangheta.
Ho la fortuna di conoscere tanti calabresi, conosco i loro valori di dignità, famiglia, amicizia e ospitalità...tra questi fratelli calabresi ne conosco ben pochi di razzisti, molti di meno di quelli che vedo ed incontro a Roma dove vivo da più di 10 anni o a Milano dove vado per lavoro, e tutti sono contro la 'ndrangheta convinti, come me, che, insieme alla mafia e alla camorra, costituisce uno dei tumori della società meridionale.
Ma che proprio dal governo nazionale arrivano moniti contro lo strapotere della 'ndrangheta in Calabria mi pare davvero una beffa...non e' forse proprio questo governo che ancora difende e nega l'autorizzazione a procedere per un sottosegretario accusato di essere "un uomo dei casalesi"?
Io accuso lo Stato Italiano, che italiano non e' ma e' servo dei poteri economici toscopadani con la sua politica sia di destra che di sinistra, di totale mancanza per il territorio meridionale fin dalla malaunità del 1861, un territorio che DEVE essere destinato da quasi 150 anni a colonia di consumatori di merci e servizi del Nord, terra di emigranti e di degrado.
Io accuso il giornalismo italiano, che anche qui giornalismo non è ma solo una tragica accozzaglia di pagliacci e di guitti servi del potere, di utilizzare sempre due pesi e due misure quando si parla di fatti al Nord e Sud...non possiamo più leggere articoli vergognosi come quello recente su "Il Giornale" dove la sottile analisi sociologica del cretino di turno, in questo caso Renato Farina, al posto di analizzare il disagio sociale parla di "scarsa voglia di lavorare dei meridionali" e si chiede...udite udite..."Perché la Calabria è piena di disoccupati, di giovani che si lamentano, e poi a raccogliere le arance arrivano dall’Africa questi uomini disperati?"
Vorrebbe andare lui o i suoi familiari a raccogliere le arance per l'intera giornata a 20 Euro al giorno???
E perchè non si chiede la stessa sui fiorai egiziani a Roma o suoi cuochi magrebbini a Milano?
E' evidente il senso razzista dell'articolo,il senso è che in Calabria il problema non e' solo costituito dai "clandestini", stucchevole leit motiv della propaganda leghista, ma anche dai calabresi.
Ed invece lo Stato che non c'e' e che non fa rispettare le proprie leggi, a Rosarno o nelle maglierie cinesi di Prato, non viene considerato...diciamo la verità, avere degli "schiavi" fa comodo in Italia e poi si ha pure l'ipocrisia di considerare "loro" il problema e non quelli che li impiegano in nero e a condizioni che nessun italiano, del nord soprattutto, mai accetterebbe.
E chissà perchè i giornali italiani non parlano anche delle manifestazioni antirazziste che solo alcuni blog meridionalisti come i nostri hanno citato.
E' ovvio che si vuole dare un'immagine di Rosarno, e quindi del Sud, razzista e 'ndranghetista, un po' come si fece a Napoli quando il disastro dei rifiuti fu addossato ai cittadini napoletani e non all'indegna classe amministrativa locale e nazionale.
La risposta al disagio sociale, che a Rosarno e' sicuramente piu' forte che al Nord, non deve essere solo MILITARE, caro Ministro Maroni, e comunque la risposta militare di controllo del territorio da parte dello Stato deve essere costante e non limitata a quando sono accesi i riflettori dei TG!
La risposta poi deve essere anche POLITICA ED ECONOMICA, cioè deve creare le condizioni per lo sviluppo al Sud e per una convivenza civile, per il rispetto delle regole da parte di tutti, bianchi, neri o gialli. Per sconfiggere le mafie ci vogliono sicuramente piu' mezzi per le forze dell'ordine e per la magistratura, ma soprattutto una politica di sviluppo per creare un'alternativa a quella camorra o 'ndrangheta o mafia viste spesso purtroppo come unico datore di lavoro possibile.
E' questo che il suo governo non fa, come non l'ha fatto quello di centrosinistra di Prodi, soprattutto non si e' mai visto un reale sforzo di diminuire il divario tra due parti del paese anche a costo di svantaggiare la parte più ricca. Questo deve essere necessariamente il ruolo di un vero movimento meridionalista come aspiriamo ad essere noi del Partito del Sud.

Enzo Riccio
Segretario Organizzativo Nazionale
PARTITO DEL SUD

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