lunedì 20 dicembre 2010

Addio alla Lega Nord...i nostri fratelli meridionali riscoprono la loro vera identità!



Ricevo e posto questa lettera dal Nord, da Gianni Gargano, originario di Barletta, che come molti meridionali in forza nella Marina Militare, vive e lavora a La Spezia dal 1995. Prendiamo atto che le motivazioni che lo hanno spinto in passato ad aderire alla Lega Nord e poi oggi ad allontanarsene, sono comuni a molti altri figli del Sud che stanno prendendo coscienza della nostra identità negata e che, di conseguenza, stanno accorrendo nelle nostre file.

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Al Segretario regionale Lega Nord Liguria


Quanto mi accingo a scrivere è frutto di una profonda analisi fatta dopo la lettura di alcuni libri dove ho trovato le risposte a tanti quesiti a cui non sapevo dare risposta

TERRONI

GLI ULTIMI GIORNI DI GAETA

I SAVOIA E IL MASSACRO DEL SUD

dove sono evidenziate le vere problematiche di questo nostro Paese e come alcune di esse sono ancora presenti alla data odierna e non sono state ancora risolte, determinando il mancato sviluppo del Meridione rispetto al Settentrione.
Dei 668 milioni che composero il tesoro italiano ben 443 appartenevano all’ex “Regno delle due Sicilie”, ciò significa che il Mezzogiorno era 4 volte più ricco del Settentrione, era presente un apparato industriale all’avanguardia 3° in Europa e 1° in Italia. Infatti l’unità Italiana si sarebbe dovuta fare per consenso, con la dovuta calma e cautela, federando Stati, culture, economie diverse e mantenendo uguali diritti per tutti. Coniugando la storia e i costumi del Nord con quelli del Centro e del Sud e non trasferendo le realtà industriali dal Sud al Nord come le acciaierie di Mongiana (1^ in Europa per qualità e quantità del prodotto realizzato in Calabria spostate a Terni e in Brianza costringendo le popolazioni calabresi a trasferirsi al Nord in quanto erano le uniche a saper svolgere quel tipo di lavoro). Invece Garibaldi – Mazzini- Cavour, le sette segrete con l’appoggio di parte della borghesia capitalista, puntarono a fare dell’Italia un’appendice del Piemonte con l’ausilio non degli italiani, ma dell’esercito di Napoleone III e dei soldi dell’Inghilterra per piegare l’unico Stato in grado di contrastare la potenza economica inglese. Quello scritto potrà sembrare retorica ma solo ripartendo in maniera corretta e portando alla ribalta la vera storia e con la giusta onestà intellettuale si potrà concorrere tutti insieme ad un paese migliore.

I settentrionali hanno considerato la parte meridionale del paese come una loro colonia e non una parte integrante del paese facendo di tutto e in tutti i modi far crescere delle generazioni abituate a vivere in maniera parassitaria (attraverso delle false industrializzazioni, assegni assistenziali e quant’altro, con la complicità di tutti). Queste problematiche sono di estrema attualità e si fa solo finta di risolverle perché lo sviluppo di determinate aeree potrebbe portare degli squilibri in altre aree, vedasi come il CIPE ha sbloccato i fondi per i cantieri delle grandi opere 21 miliardi € in totale, al Sud di questa cifra andrà solo l’1%.

Altresì ho potuto constatare che i meridionali sono tollerati nelle aree settentrionali dove svolgono le loro attività portando ricchezza a un territorio che non sentono loro e che con altre condizioni avrebbero assunto delle decisioni diverse e sono più delle volte etichettate, questo in barba a quanto si afferma che siamo un unico popolo appartenente ad un'unica Nazione. Solo con un Sud rinato economicamente l’Italia può competere con le altre grandi Nazioni. Occorre creare le giuste opportunità lavorative al fine di evitare l’emigrazione dei giovani dal loro territorio.

Come affermava Guido Dorso nel suo libro “La Rivoluzione meridionale” “Il Mezzogiorno non ha bisogno di carità ,ma di giustizia ,non chiede aiuto,ma libertà“.

Per queste motivazioni ritengo conclusa la mia esperienza in seno al vostro movimento dove ho potuto constatare quanto affermato in precedenza.

Distinti saluti

Giovanni Gargano

Consigliere 3^ Circoscrizione La Spezia

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