giovedì 2 maggio 2013

Il IV° Congresso del Partito del Sud e la svolta progressista del nostro movimento...pensieri del 1° Maggio!


Dopo il comunicato ufficiale con il report del IV Congresso nazionale, è necessario chiarire alcuni aspetti dell'ultimo congresso nazionale che si è svolto sabato scorso a Roma ed ha visto il ricambio e l'elezione del nuovo gruppo dirigente e del nuovo Presidente Nazionale.

Il primo è la soddisfazione e l'orgoglio di appartenenza che si respirava chiaramente sabato a Roma e l'atmosfera molto positiva, pur nel confronto di idee talvolta diverse, senza quelle tensioni di "lotta tra le correnti" che spesso ci sono nei vari congressi di Partito e che purtroppo a volte abbiamo avuto anche noi a precedenti congressi. Stavolta tutti erano consapevoli di essere parte della squadra e tutti remavano dalla stessa parte, anche quando le idee erano leggermente diverse per la tattica e strategia da adottare oppure per un determinato punto del Programma.

Ovviamente la discussione più delicata è stata quella sulla linea politica, sono tra quelli che hanno proposto una svolta chiaramente progressista del nostro movimento e sono più che soddisfatto che l'assemblea l'abbia approvata. Capisco le remore di chi pensa, tatticamente più che a livello di idee e valori, che questa scelta può "restringere" il campo dei nostri iscritti e simpatizzanti ma personalmente credo che in politica bisogna avere il coraggio delle scelte e la chiarezza delle idee da comunicare.

Come ho già detto sabato, spesso si confonde maldestramente l'idea di sinistra con i partiti di sinistra (o presunti tali) del panorama odierno e si commette un errore madornale. La nostra idea di sinistra è quella di una nuova sinistra meridionalista che pone al centro di tutto il diritto al lavoro e alla salute per tutti partendo da Sud e non da Nord come si fa da più di 150 anni, questo per unire e non per dividere il paese. Anzi l'equità tra le varie parti del paese ed in generale un modello di sviluppo economico nuovo e alternativo all'iper-liberismo attuale, per il nostro Sud e  per tutti i Sud del mondo, insieme ai valori dell'inclusione e della tolleranza, dell'apertura allo scambio con altre culture, sono tutti valori tipici del nostro DNA mediterraneo e quindi espressione del "NOSTRO" concetto di sinistra.
Come ha detto un nostro amico calabrese, parlare di lavoro, oltre che per i giovani, anche per chi è over 50 per noi significa essere di sinistra, parlare di sovranità monetaria come il giovane amico siciliano dell'Associazione EPIC, come contraltare ai deleteri modelli dell'Austerity europea a guida tedesca che sta avviando un processo di "mezzogiornificazione" dell'Europa, pure vuol dire per noi essere di sinistra e progressisti. Così allo stesso modo, per noi essere progressisti il 1° maggio significa festeggiare tutti i lavoratori ed essere fisicamente con una nostra delegazione a Pietrarsa per ricordare i primi morti operai vicino Portici oppure essere, purtroppo solo virtualmente stavolta, a Taranto accanto alla città che vuole liberarsi della cappa di morte in cui è avvolta da anni dall'ILVA, in un assurdo ricatto tra lavoro e salute e nell'assurdo silenzio di tutta la politica italiana.
A qualcuno sicuramente non piacerà questa svolta e lancerà i suoi strali e le sue accuse maccartiste, ad esempio chi gioca a fare il meridionalista o neoborbonico ma ha il cuore sempre a destra, non quella sociale e pulita alla Angelo Manna per capirci, ma quella sporca ed accattona ex democristiana o ex missina che rifacendosi al peggio delle vecchia DC o del vecchio MSI si allea con Berlusconi e la Lega Nord oppure peggio ancora quella reazionaria tradizionalista e nostalgica di legittimismi, monarchie assolute ed ultracattolicesimo vandeano, concetti oramai morti e sepolti da secoli (per fortuna...) e per noi distanti  anni luce oppure per i nostalgici di dittature che, comuniste o, peggio ancora perché le abbiamo vissute nel nostro paese, fasciste che siano, sono state sicuramente tragiche e peggiori di questa brutta (o finta) democrazia di oggi.
Credo che la chiarezza e l'esclusione di certi personaggi e gruppi con queste caratteristiche per me nefaste, per noi sia un bene e un sintomo di chiarezza e credibilità del nostro movimento, invece di preoccuparci di restringere l'audience per fare la solita armata brancaleone....se l'avesse fatto anche Unione Mediterranea, nel rispetto dei valori iniziali stabiliti (valori appunto mediterranei!) invece di essere ambigua alla ricerca di inutili e confusi unanimismi, forse non avremmo assistito al fallimento dell'ennesimo tentativo di aggregazione. 
Noi abbiamo stabilito le nostre priorità organizzative (non vedo altri movimenti organizzati come il nostro, presente in 12 regioni su 20 e con il terzo anno di tesseramento in corso) e programmatiche (tra queste la legalità, il lavoro da sviluppo sostenibile e la macroregione) e la nostra linea politica, con chi ha una condivisione di base di queste idee, le porte del dialogo sono aperte altrimenti è inutile perdere tempo e pensare o lanciare proclami a fantomatiche "aggregazioni" o pensare ad inutili "parlamenti" autonominati o continuare con persone che non hanno come priorità la rivoluzione meridionale da compiere nelle modalità democratiche e non negli slogan da PC o nello sventolio di qualche bandiera...il tempo è prezioso e va utilizzato con chi condivide delle idee di base e discute apertamente e in modo trasparente sul resto, proprio per realizzare quella "Rivoluzione Meridionale"  da noi sognata, e già auspicata da meridionalisti come Dorso che fin dagli anni '20 del secolo scorso parlava della necessità di un movimento autonomo meridionale.

Il tempo di unire tutti sotto il cappello della verità storica (che da sola ahimè non basta come abbiamo già sperimentato...così come non bastano gli slogan e le sparate da "grillini" dei poveri, purtroppo di moda anche nella variegatissima galassia meridionalista) oramai è scaduto in modo infruttuoso, i troppi fallimenti del passato devono insegnarci che era sbagliata l'idea ed il metodo, ora per noi si cambia registro e fissati i concetti base, con la squadra che ho visto sabato, sono sicuro si continuerà a crescere. E come al solito conteranno i fatti, non le chiacchiere e la solita politica deglli annunci che caratterizzano da troppi anni il nostro mondo, a partire dalle prossime Amministrative di maggio 2013.

Enzo Riccio

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