lunedì 25 febbraio 2008

A proposito di emigrazione....

Pubblico volentieri la lettera del nostro amico Gabriele

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A Roma, scorrendo l’elenco telefonico, notiamo moltissimi cognomi di origine meridionale. Forse sono più del 50%. Nelle grandi città del Nord è lo stesso.

Anche tu FORSE hai uno di questi cognomi. Come mai i nostri nonni, i nostri padri o noi stessi, siamo dovuti andar via dai nostri paesi del Sud e trasferirci in altri luoghi?

Quanti di noi inoltre non ha parenti in Argentina, Stati Uniti, Brasile, Canada, Germania, Gran Bretagna? Perché i nostri zii o cugini sono all’estero?

Pur rendendocene conto, ci siamo chiesti mai il perchè di questo fenomeno?

Dai nostri libri di storia, ci ricordiamo che le grandi migrazioni, specie del Sud e dal Veneto sono avvenute dopo il passaggio di queste regioni, - a quel tempo, Stato indipendente il Sud ( Regno delle Due Sicilie) e sotto il dominio austriaco il Veneto, - al Regno d’Italia, già Regno Di Sardegna, ma effettivamente regno Piemontese sotto i Savoia. Come mai però prima, non v’era emigrazione e poi dopo è avvenuta in maniera così massiccia?

Come mai tuttora i giovani del Sud, attualmente in maniera sempre più frequente, dopo aver studiato nelle scuole e nelle università del Sud sono costretti ad andarsene all’estero o nel miglior caso al Nord?

Un capitale intellettuale, che è stato pagato dai genitori e preparato da professori del Sud, va a fornire ricchezza altrove. Soldi e sacrifici buttati e giovani menti e braccia perse forse per sempre.

E’ da circa 150 anni che questo fenomeno continua, ma il Sud è considerato arretrato, abulico, criminogeno, insomma la vergogna nazionale.

Si parla di QUESTIONE MERIDIONALE e del Sud come di ‘un pozzo senza fondo’ che assorbe finanziamenti ‘a pioggia’. Ricordiamoci della ‘Cassa per il Mezzogiorno ’ che doveva risolvere il problema ma che ha fatto poco o nulla. E’ stata una delle tante iniziative che vengono dall’alto, dal potere politico, dettate più da logiche clientelari che dalla volontà di venire incontro ai problemi reali dei cittadini. La nascita della ‘Lega Nord ’ che ha fatto della lotta agli sprechi di denaro una sua politica tendenzialmente antimeridionale è legata purtroppo a questi fatti veri.

Nulla o pochissimo è cambiato dal giorno in cui il Sud ha perso la sua indipendenza politica ed economica.

Dati storici e statistici inconfutabili, che si potranno cercare sui siti internet indicati sotto, dimostrano che l’economia, le leggi, gli istituti scientifici, le Università, le provvidenze sociali, la marina mercantile e militare, le industrie, l’agricoltura, il commercio con tutto il mondo, il bilancio statale del Regno delle Due Sicilie, erano all’avanguardia in Italia, al contrario di quanto ci è insegnato dai libri di storia nelle scuole. Il Regno di Sardegna, poi d‘Italia, invece, era sull’orlo del fallimento dal punto di vista economico. Inoltre aveva poche industrie, un corpo di leggi farraginose di origine napoleonica, una burocrazia retriva tipicamente piemontese ( adesso si dice ‘borbonica’), una visione ristretta della politica, indirizzata solo alle conquiste territoriali.

Tutto questo ha condizionato la politica interna ed estera dello Stato Italiano che invece di pensare ai reali problemi delle popolazioni della Penisola su cui aveva esteso il dominio, ha iniziato una politica aggressiva verso altri popoli, con guerre sempre perse, o vinte solo con l’aiuto degli alleati di turno, realizzate in meno di cento anni.

Ricordiamoci la guerra di Crimea, voluta da Cavour per ingraziare il Piemonte verso le Potenze Mondiali con lo scopo di conquistare l’Italia, l’occupazione dell’Eritrea, della Somalia, la guerra in Cina contro i Boxer, l’occupazione della Libia, la Prima Guerra Mondiale per occupare territori mai stati italiani di cultura e razza, la guerra di Spagna, l’occupazione dell’Etiopia, dell’Albania, la Seconda Guerra Mondiale con attacchi alla Francia, all’Egitto, alla Grecia, alla Russia, fino alla Guerra Civile definita Resistenza.

Dobbiamo considerare anche un’altra Guerra Civile, sbrigativamente definita come Lotta al Brigantaggio nell’Italia del Sud, dai testi di storia, ma che impegnò più di metà dell’Esercito Italiano con i suoi migliori reparti i Bersaglieri dal 1860 al 1870 circa.

Era, in effetti, la lotta dei popoli del Regno delle Due Sicilie contro l’occupazione dello Stato Piemontese definitosi Regno d’Italia, che aveva bisogno delle ricchezze del Sud per salvare la propria economia. Lotta determinata da imposizione di tasse enormi e non agganciate alla reale economia, obbligo del servizio militare di leva per tre anni, imposizione di leggi retrive limitanti le libertà personali, affidamento dei poteri locali a persone gradite allo Stato Centrale, il più delle volte compromesse per gli interessi e le commesse di lavori pubblici o per l’esazione delle tasse ( i cosiddetti ‘GALANTUOMINI’ di cui si parla nel romanzo storico ‘IL Gattopardo ’ ).

D quel momento è iniziato il dramma del Sud: ‘ O BRIGANTI o EMIGRANTI ’ cioè o cercare di ribellarsi e riconquistare la libertà con le armi o dover abbandonare i propri paesi per cercare all’estero una vita migliore.

Da quel momento il ‘ Mezzogiorno ’ è diventato un ‘problema’ ed i Meridionali sono stati disprezzati, offesi, valutati come esseri inferiori, ‘terroni’, scansafatiche, ladruncoli, clientelari. Anche la stessa classe politica ed intellettuale meridionale, legata a logiche di potere, ha sempre accettato le direttive politiche economiche e culturali del potere centrale che faceva gli interessi delle classi economiche del Nord.

E’ questo che noi vogliamo presentare come la vera realtà storica e non quella presentataci da chi ha avuto il potere nella cultura e riscattare la dignità dei nostri Padri e di noi stessi. Riprendere, con la nuova e più vera visione della storia del Sud, la nostra dignità e il vero orgoglio di essere figli di Meridionali e di valutare che sono stati i tanto deprecati Meridionali , con la loro nuova emigrazione degli anni 60, a creare il Miracolo Economico a favore purtroppo soltanto delle aree ricche del Nord.
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Grazie Gabriele...come non condividere la tua appassionata lettera e oltre a diffondere la verità non combattere per modificare le cose?

E sempre a proposito di emigrazione...vorrei segnalarvi il bel blog ed il bellissimo libro dell'amica Emanuela Rullo, un'altra amica che mi rende orgoglioso di essere come lei un meridionale che non si arrende e un duosiciliano in lotta per il Sud:

www.iocolibri.it

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