Promesse mantenute, Napoli libera dai rifiuti, se non ci credi vieni a vedere, ma non ti fare troppe domande, tanto a che serve, non farti domande su dove scaricano o da dove arrivano i tir carichi di rifiuti tossici, radioattivi, utilizzano solo l’ofantina per andare altrove, ma sicuramente, mica scaricheranno in provincia, non chiederti come sono state pulite le strade, non chiederti come è stato risolto il problema rifiuti, non chiederti come lo stato sta occupandosi del problema dell’occupazione, del rilancio del Mezzogiorno, dell’emigrazione giovanile, hai votato qualcuno o qualcuno lo ha fatto per te, ora puoi disinteressartene, puoi occuparti dei tuoi problemi quotidiani, non devi seguire i loro movimenti, c’è la TV che ti tiene informato, non navigare su internet, non acquistare i giornali, la TV è libera informazione e poi è estate, culi e tette in libertà abbondano in programmi di svago, non puoi stare sempre a preoccuparti del pianeta che muore, dei tuoi figli che non hanno futuro, non puoi fare nulla d’altronde, sei solo una pedina, non sei seduto al tavolo e non stai giocando, ma questo ti dice una cosa però: sicuramente non stai vincendo.
E allora così giusto per passare un po’ di tempo mica per pensare, mica per riflettere, senza nessuna pretesa di giungere ad alcuna logica conclusione finale, mettiamo solo parole l’una dietro all’altra, in un trenino lento lento, su un solo binario come quelli del nostro sud tanto efficienti, così giusto per raggiungere quella stazione in mezzo al deserto senza capostazione e senza fermata di cui qualcuno sicuramente aveva tanto bisogno. Prendiamo allora una parola, una a caso, che tanto si sente, ah sì la parola Stato, parola perché solo di parola si tratta, così giusto per dare importanza all’articolo, non per altro. La parola Stato ebbene indica un ordinamento giuridico (insieme di norme), sì, che si propone di conseguire delle finalità generali, cioè quei fini di carattere generale che, in un dato momento storico, una certa collettività si pone per una pacifica convivenza ed uno sviluppo sociale. Di tutti quindi, bene, e il nostro Stato? Il nostro Stato qualificandosi come democratico-sociale si caratterizza per il principio di costituzionalità per cui i principi ed i valori condivisi in una società formata da varie classi sociali vengono formalizzati ed enunciati in una Carta Costituzionale, a garanzia e tutela di tutti si intende, per il riconoscimento e la promozione dell'autonomia delle formazioni sociali che si trovano a metà tra l'individuo e lo stato come i partiti, le comunità territoriali, le associazioni di categoria etc., per la creazione di un'economia mista dove l'iniziativa pubblica si accompagna a quella privata, per lo sviluppo di una legislazione per la tutela del lavoro e della sicurezza sociale nonché per una maggior attenzione per la materia economico–sociale, ah e sì, anche per l'affermazione del principio democratico della sovranità popolare. Ma era ovvio. Ecco, ed ora? Mah, giusto per svagarsi un po’ per divertirsi a questo bel quadretto potremmo aggiungere uno squarcio, sì ma fatto come si deve, come quelli di Fontana, darebbe proprio un tocco di modernità, e nessuno noterebbe la differenza, se fatto bene ovviamente, se fatto a regola d’arte, mica uno squarcio qualsiasi.
Allora diamo sfogo alla nostra immaginazione, il punto di partenza di questo squarcio potrebbe essere la conquista di una parte significativa dei media, inizialmente gestiti in modo apparentemente neutrale tramite indovinate trasmissioni di puro intrattenimento e notiziari ben costruiti, che ti danno le notizie, quelle vere, che accendono i faretti sui segreti italici e le pecche di questo stato, per attirare la massa degli spettatori e degli elettori … no degli elettori e degli spettatori…ma in fondo è uguale no? Si procederebbe quindi a manipolare gradualmente quei programmi dedicati all'informazione ed allontanare gli spettatori da qualsiasi valore e ideologia, e poi all'assunzione di adeguati personaggi che pian piano preparino il terreno ad un leader politico che, anche senza esprimere alcuna ideologia con martellante continuità riuscisse a portare dalla sua parte l'elettorato. Il nuovo leader circondandosi orsù dunque di un gruppo di uomini politici particolarmente fedeli e controllabili, senza mutare l'aspetto esteriore del preesistente sistema, quello del quadretto fatto sopra per intenderci, di fatto lo svuoterebbe di ogni caratteristica democratica, per sostituirlo con un nuovo modello autocratico fondato e sostenuto sulla videocrazia. Fantascienza! Questo sì che sarebbe uno squarcio fatto a regola d’arte! Lo spettatore-elettore, gradatamente allontanato dallo scenario reale, perderebbe di vista il mutato quadro di gestione del potere politico, i propri diritti e i doveri di quelle autonomie alle quali viene delegato l’esercizio del suo potere sovrano, comincerebbe a confondere il concetto di popolo con il sistema della tifoseria calcistica, dove puoi essere tifoso ma non devi necessariamente andare a fare baldoria in curva sud, puoi guardarti la partita anche tranquillamente dalla curva nord oppure da casa alla TV comodamente affondato nel tuo divano. E si potrebbe osare anche un perfetto parallelismo tra esercito contro liberi cittadini che manifestano e poliziotti contro tifosi violenti! Alla fine, allora, stanco ed eccitato l’elettore-spettatore smetterebbe di pensare, affidandosi consciamente a quei grandi uomini che hanno avuto la capacità di fare tanto e bene e che quindi sicuramente si prodigheranno per il suo benessere.
Eh sì, uno squarcio degno di Fontana, non c’è che dire. Eppure qualcosa ancora mi sfugge, e alla fine di questo mio discorso estivo assolutamente disarticolato e sconclusionato voglio porvi una domanda, sì una specie di quiz estivo, un rebus come quello della settimana enigmistica, così potete portarvi il giornale in spiaggia e trovare la soluzione al mio rebus nel trenino di parole su delineato. Ebbene ciò che non comprendo, che non è a me molto chiaro, alla fine dei giochi, e io parlo da pedina ovviamente, è: in questo intoccabile stato democratico–sociale questo cappotto di legno che vedo costruire con tanta cura attorno al mio quadretto senza squarcio, attorno alla mia Terra forte e fiera, attorno al mio popolo tranquillo e spensierato… a che servirà mai? mah! Ma ho pensato troppo per oggi, nel prossimo numero, nel prossimo numero la soluzione!
R.E. Rullo Emanuela
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