mercoledì 24 febbraio 2010

Proposta di Commissione "Intelligence & Cultura" dalla Sez. Napoletana del PdSud....



Ricevo e posto con condivisione quest'iniziativa promossa e lanciata dal Partito del Sud di Napoli, a cura dell'Arch.tto Bruno Pappalardo, uno dei dirigenti della sez. Guido Dorso di Napoli.


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Abbiamo già promosso e avviato la costituzione di una “Commissione Intelligence & Cultura” che dovrà monitorare tutte le enormi risorse umane, culturali, economiche - imprenditoriali della nostra città e di tutto il Meridione ma soprattutto l’immenso nostro patrimonio artistico e monumentale nonché paesagistico presente sul nostro territorio.
Sarà compito della commissione controllare, stimolare e promuovere prodotti finanziari ed artistici che abbiano sempre il preciso obbiettivo di rappresentare il nostro orgoglio identitario e culturale ma anche quello progettuale e fattuale che generi dinamiche di intervento sociale e occupazionale, genesi naturale di un intelligente uso dei suddetti spazi .
Es: 21mila strutture vuote, qualcosa come 15.000 metri cubi di spazio inutilizzato abbandonate nel solo centro storico e appartenenti a varie istituzioni (Provincia, Comune, Curia ecc.) dove, tra questi, si ritrovano numerosissimi siti religiosi come Cappelle private (Comune) e Chiese sconsacrate che potranno essere riusate e finalizzate a nuove destinazioni. Potranno diventare, ad esempio moduli operativi come botteghe artigianali per lo studio e il design di prodotti d’artigianalità appartenenti alla nostra grande conoscenza delle tecniche delle arti minori e del restauro. Il prodotto dovrebbe sempre essere afferente a quello già esistente, secoli addietro, in quello stesso luogo per mantenere e riportare fisicamente in essere una mappatura dei mestieri e di una storia di socialità dei quartieri simile ad una griglia narrativa.
Gli stessi discenti, con i propri maestri, realizzando una produzione, potrebbero, con la commercializzazione di questa, autogestirsi sia organizzativamente che finanziariamente al punto da restaurare il sito “o spazio formativo” in cui gli stessi giovani quotidianamente imparano e lavorano.
Potrebbero inoltre diventare dei “Musei civici dell’artigianato locale” o “Musei Promozionali Virtuali d’Arte” del quartiere, all’interno dei quali, possano essere proiettati (trasferimento on-line attraverso mezzi informatici) su quattro apposite enormi pareti, simultaneamente, le sale e, dunque le opere ed eventi appartenenti a tutti i musei e mostre di qualsiasi paese del mondo. Il quartiere si appropria di una cultura globale.
Lo stesso criterio potrebbe essere utilizzato per visualizzare, su grossi schermi la storia artigianale ma soprattutto tecnica di tutte le fasi realizzative di quei manufatti riguardante il rione come mezzo di addottrinamento e in concreto lavoro teorico e pratico (esempio: oreficeria, ceramica, ferri battuti e lavorazioni, fiori finti, indorature, modellamento di metalli, delle pietre, delle maioliche (Capodimonte), dei tessuti, delle tinture, dell’intaglio e dell’intarsio, del restauro, delle tecniche del mosaico, ecc. ecc.)

Arch. Bruno Pappalardo
Responsabile Provinciale Siti Artistici e Architettonici - Consigliere
Partito del Sud - Sez. "Guido Dorso" - Napoli

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