Leggendo i dati dell'ultimo rapporto Svimez del 2010, vengono i brividi...riporto l'articolo del Corriere:
Una famiglia meridionale su cinque non ha i soldi per andare dal medico e sempre una su cinque non si può permettere di pagare il riscaldamento. Lo rivela il rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno 2010. Secondo l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno, nel 2008 al 30% delle famiglie al Sud sono mancati i soldi per i vestiti e nel 16,7% dei casi si sono pagate in ritardo le bollette. Otto famiglie su 100 hanno rinunciato ad alimentari necessari, il 21% non ha avuto soldi per il riscaldamento (27,5% in Sicilia) e il 20% per andare dal medico (in Sicilia e Campania circa il 25%). Per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha inviato un telegramma proprio in occasione della presentazione del rapporto Svimez, serve una «profonda modifica» delle politiche di sviluppo per il sud perché il Mezzogiorno può contribuire alla ripresa dell'economia italiana. «L'obiettivo di ridurre gli effetti della crisi finanziaria nel breve periodo - spiega il capo dello Stato - è divenuto prioritario; in presenza di un ineludibile vincolo di contenimento del disavanzo pubblico si è operato uno spostamento di risorse di cui hanno sofferto le politiche di sviluppo come è dimostrato dalle ricadute sul quadro strategico nazionale 2007-2013 al quale sono state sottratte ingenti dotazioni e che registra, a metà del periodo di programmazione, gravi ritardi. I risultati complessivamente insufficienti delle politiche seguite in passato e la presenza di significative inefficienze rendono necessario un ripensamento e possono anche spingere ad una profonda modifica delle modalità e dello stesso impianto strategico degli interventi di sviluppo».
UN MERIDIONALE SU TRE A RISCHIO POVERTÀ - Secondo i numeri forniti da Svimez, quasi un meridionale su tre è (6 milioni 838mila persone in valore assoluto) a rischio povertà a causa di un reddito troppo basso, un rapporto che al Centro-Nord è di uno su dieci. Secondo il rapporto, il 14% delle famiglie meridionali vive con meno di 1.000 euro al mese. Ed è da considerare che nel 47% delle famiglie meridionali vi è un unico stipendio, fetta che passa addirittura al 54% nel caso della Sicilia.
LA CRISI HA EROSO LA RICCHEZZA - Nel rapporto, l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno spiega, infine, che la crisi ha eroso ulteriormente la ricchezza al Sud tanto che, colpito duramente dalla recessione, il Pil di quest'area del Paese nel 2009 è tornato ai livelli di 10 anni fa. Ma non solo: l'industria, il cui valore aggiunto è crollato del 15,8%, è addirittura «a rischio di estinzione». Nel corso del biennio 2008-2009 la crisi si è dunque abbattuta come una scure sull'occupazione nel meridione: l'industria del Mezzogiorno ha perso più di centomila occupati (-12%). (Fonte Ansa)
"Morfeo" Napolitano, ancora una volta non facendo per nulla fede al suo cognome, davvero vuole convincerci che si possa cambiare questa situazione con le solite chiacchiere della politica italian-risorgimentale?
E per usare un eufemismo parla di "politiche completamente insufficienti" e di "inefficienze"...insomma la solita litania che e' principalmente colpa dei meridionali che la situazione al Sud precipita di giorno in giorno, non gli viene mai in mente Signor Presidente che è da 150 anni che un sistema italian-padano lavora ad accentuare un divario tra il CentroNord ed il Sud (dopo averlo creato a partire dal 1861...)?
Come al solito "cornuti e mazziati", non solo dobbiamo assistere al fatto che le cose al Sud vanno sempre peggio...ma ci dobbiamo anche sentire un po' in colpa per questo!
Non credo che questa situazione possa durare a lungo e se davvero non si vuole far saltare in aria la "polveriera Sud", c'è davvero bisogno di una nuova politica meridionalista e di un netto cambio di direzione attuato da una nuova classe dirigente; quella attuale, di destra o di sinitra l'abbiamo già verificato, non può piu' essere proponibile.
Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
PARTITO DEL SUD
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