Ha fatto bene De Magistris a "stigmatizzare" l'episodio della festa dei Gigli a Barra, col filmato che ha fatto ovviamente il giro delle TV italiane per diventare un altro episodio di "sputtaNapoli"...effettivamente non e' bello vedere una parte della città che assiste a questi "spettacoli", addirittura uomini di Chiesa che danno la loro benedizione...per fortuna che c'e' un'altra parte della città con De Magistris che di queste cose se ne vergogna, si dissocia e vuole costruire un futuro di legalità...di seguito il video pubblicato sul sito de "L'Espresso" e la lettera di Luigi De Magistris.
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Quanto accaduto in occasione della Festa dei Gigli, organizzata nella sesta municipalità del Comune, è un episodio vergognoso che questa amministrazione non può che stigmatizzare. Come non possiamo che stigmatizzare quanti, rivestendo ruoli istituzionali laici o religiosi, prendono parte a simili occasioni, di fatto avallando il tentativo del crimine organizzato di controllare il tessuto sociale anche per mezzo di comportamenti "simbolici" assolutamente inaccettabili.
Questa amministrazione ha fatto della lotta alla camorra e della battaglia per la legalità la stella polare del suo governo e del suo operato e non intende indietreggiare da questo impegno, che necessità della rottura del rapporto fra crimine organizzato e una certa parte della politica, dell'imprenditoria, delle istituzioni. Per questo abbiamo scelto di distruggere il partito della spesa pubblica trasversale, con cui spezzoni della politica hanno consentito l'arricchimento della camorra, imponendo invece il massimo controllo sulla gestione dei soldi e degli appalti pubblici, tagliando le consulenze esterne e il proliferare delle società miste; per questo abbiamo varato un piano di raccolta differenziata porta a porta che consenta di superare la filiera classica delle discariche-inceneritori, sottraendo così il lucroso business dei rifiuti alla camorra; anche per questo non arretriamo dall'attuazione della ztl nel centro storico, provocando la risposta delle famiglie criminali della zona di Piazza Dante che hanno perso il tradizionale controllo sull'area; per questo contrastiamo l'abusivismo commerciale o l'evasione fiscale, attraverso misure come l'ordinanza relativa alle licenze per l'occupazione del suolo pubblico oppure l'istituzione di una task force ad hoc che persegua chi evade le tasse.
Stiamo poi cercando di inviare alla città intera un segnale di legalità che abbia anche un valore simbolico, convinti che il controllo del crimine su Napoli sia uno dei deterrenti maggiori alla sua crescita, che deve essere legale perchè deve essere democratica, cioè riguardare tutti i cittadini. A dicembre, infatti, sarà organizzato un convegno internazionale contro le mafie promosso dal Comune e con il quale porteremo all'attenzione pubblica, non solo locale, il tema urgente di come sconfiggerle. Nonostante partecipi, in qualità di sindaco, alle feste popolari tradizionali della città, personalmente non ero a quella dei Gigli, ma sono restato indignato nel vedere il video pubblicato sul sito de L'Espresso che ritrae i boss del quartiere di Barra-S.Giovanni mentre indisturbati circolano a bordo di una Rolls Royce bianca, accompagnati da applausi e palloncini svolazzanti, con quell'atteggiamento sfrontato di chi crede di essere padrone della città e vuole inviare un messaggio "simbolico" di predominio sulle istituzioni. Non tenendo conto però di un dato: a Napoli, oggi, si respira un'aria nuova, di legalità e democrazia, che vede la società civile pronta ad una stagione di rinascita etico-politica. Quest'aria soffocherà quella stantia e irrespirabile della camorra, ma la camorra è troppo miope per rendersene conto. Oppure forse se ne rende conto e ne ha paura, reaggendo nei termini che abbiamo visto in questi mesi di nostro governo: inscenando e pilotando rivolte di strada contro i rifiuti oppure la ztl, soffiando dunque sulla sofferenza di cittadini che a causa di decenni di malgoverno hanno maturato una comprensibile sfiducia verso le istituzioni. Ma noi non ci fermeremo e andremo avanti. Come promesso in campagna elettorale: "far entrare il fresco profumo di libertà e far uscire il puzzo del compromesso morale", come diceva un magistrato coraggioso il cui nome era Paolo Borsellino.
Luigi De Magistris
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