lunedì 6 agosto 2012

La linea della palma...e la linea della stupidità italiana!

Dopo la scarsamente rimpianta uscita di scena di Giorgio Bocca, certo non potevamo immaginare che era proprio un giornalista siciliano, Francesco Merlo, a riprenderne idee, stereotipi e toni linguistici degni di Cesare Lombroso con un vergognoso articolo su "Il Venerdì di Repubblica".

Bene ha fatto il mio amico Andrea Balia, nel suo intervento sul Blog Partito del Sud - Napoli, a stigmatizzare i contenuti razzisti dell'articolo ed invitare tutti i meridionali a protestare contro alcune ignobili frasi del tipo:
“ennesima conferma di quell’avanzata della linea della palma, di quel Meridione che conquista tutta la penisola e rende sempre più napoletano il popolo italiano, sempre più estroverso ed espressionista e dunque anche volgare e tuttavia creativo e sempre più tatuato!”

Ebbene il giornalista forse dimentica che la linea della stupidità italiana è avanzata da anni da Nord verso Sud, con gli esempi dell'edonismo berlusconiano, la mignottocrazia, il velinismo, i tronisti etc etc...sono tutte cose nate in Padania e che hanno disceso la penisola verso Sud, trovando purtroppo una classe politica destrorsa accattona pronta ad emulare le gesta del Cavaliere o a prodigarsi nella nobile arte del leccaculismo italico.


Davvero inaccettabile continuare a subire esempi di etica e moralità da una parte del paese che convive da anni con scandali di tutti i tipi, da quelli della Sanità alla Regione Lombardia, ai prodotti avariati nel campo agroalimentare provenienti  dall'Emilia come il Grana Padano fatto con latte di scarto, ai debiti della Regione Piemonte e del Comune di Torino....per non parlare degli episodi davvero poco edificanti della Lega Nord con i suoi scandali su come spendeva i soldi pubblici (quindi anche di noi derelitti meridionali...).


Se ci sarà una forza meridionalista seria e credibile, e noi lavoriamo per questo, il suo primo compito sarà zittire questa pletora di censori all'italiana che vedono sempre "la pagliuzza al Sud e mai la trave al Nord", compresi i loro portaborse del Sud (politici, giornalisti, pseudo-intellettuali...) che sono 151 anni che si vendono per il classico piatto di lenticchie.


Enzo Riccio

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