Pubblichiamo volentieri una riflessione, totalmente condivisibile del coordinamento siciliano del Partito del Sud. Una riflessione che facciamo nostra anche come sezione romana....
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La netta affermazione del centro sinistra alle recenti elezioni amministrative è certamente una buona notizia. Lo è per tre motivi: è stato battuto un centrodestra che ha dimostrato la propria incapacità ad amministrare le grandi e le piccole città; è stata fortemente ridimensionata la Lega, proprio nelle sue roccaforti del nord-est; è stato fermata l’onda lunga (forse meglio dire corta) del M5S.
Nessun compiacimento però. Questi risultati sono adombrati dall’altissimo tasso di astensionismo: un fenomeno che mina alle radici la valenza democratica di queste consultazioni.
Siamo convinti che le forze politiche che negli ultimi venti anni hanno governato, hanno contribuito ad allontanare i cittadini dalla politica, offrendo loro un’immagine di degrado culturale ed etico. Una classe politica sempre più casta e sempre più lontana dalla realtà, dai problemi dei cittadini, incapace di rinnovarsi e di dare una speranza alle nuove generazioni. Sebbene sia ingeneroso mettere tutti nel mucchio, tuttavia il disamore per la politica è senza dubbio giustificato.
Però è necessario dire con la stessa chiarezza che chi si astiene sbaglia. Gli astenuti, come gli assenti, hanno sempre torto. Molti commentatori parlano di vittoria del partito degli astenuti. No! Non è così! Gli astenuti non vincono mai!
A decidere che Ignazio Marino sarà il sindaco di Roma per i prossimi cinque anni non è stato il 40% degli elettori che si sono astenuti, ma il 30% di elettori che lo hanno votato al primo turno. E se ad astenersi fosse stato il 60% o il 70%, a decidere sarebbero stati sempre gli elettori che esprimono il loro voto, anche se questi rappresentassero il 20% o il 15% degli aventi diritto. Se io non vado alle riunioni di condominio finirò col subire sempre e comunque le decisioni di chi partecipa e sarò sempre perdente.
Chi pensa poi che con l’astensione si dia un segnale alla classe politica si illude. Si illude perché i politici seri sanno che la politica va fatta in maniera seria, mentre gli altri, quelli che seri non sono, si preoccuperebbero soltanto di mantenere il consenso in tutti i modi, consentiti e non.
Se gli elettori vogliono dare un segnale devono PARTECIPARE. Partecipare al voto, partecipare alla vita politica della propria comunità, direttamente o tramite le associazioni, i movimenti, i partiti. Sapendo scegliere secondo il proprio orientamento, ma sempre guardando alla serietà e alla coerenza tra idee professate e comportamenti.
Ritornando ai risultati, quelli decisi da chi è andato a votare, ci sono segnali positivi che però non vanno enfatizzati ma compresi. Intanto è bene precisare che si è trattato di elezioni amministrative e non politiche e che i temi locali hanno ovviamente prevalso sulle questioni di rilievo nazionale.
Però è anche vero che la vittoria del centrosinistra è stata diffusa su tutto il territorio nazionale, Sicilia compresa, e questo è significativo. Quanto meno indica che il centrosinistra appare più affidabile del centrodestra nella gestione delle città. Ma è anche il segno che il centrodestra, se non scende in campo in prima persona Silvio Berlusconi, perde ogni capacità attrattiva.
Anche al nord ha vinto il centrosinistra. La Lega è in affanno. Ma attenzione! La crisi della Lega non è irreversibile e comunque indurrà gli altri partiti, anche di centrosinistra, a far propri i temi che stanno più a cuore ai leghisti per potere pescare in quell’elettorato. Ciò vuol dire che saranno ancora più forti le spinte verso politiche nord-centriche che danneggeranno ancora di più il sud.
Infine, com’era prevedibile dopo le elezioni politiche e le vicende che hanno portato all’elezione di Giorgio Napolitano e alla nascita del governo PD – PDL – Lista Civica, sostenuto dalla Lega e voluto da Beppe Grillo, il M5S non ha brillato nel firmamento politico delle amministrative. Probabilmente siamo già nella fase calante di una parabola che dalla Sicilia era partita e in Sicilia sembra esaurirsi. Però è bene ricordare che gli elettori che avevano votato M5S sono ancora più disgustati ed esacerbati. I motivi della loro protesta rimangono tutti. Dobbiamo avere noi la capacità di farli diventare proposta politica, fatti concreti, azioni di protesta democratica ma ferma, decisa.
Agli astenuti, ai delusi, a tutti coloro che vogliono cercare risposte serie nella politica un appello a partecipare, a unirsi a noi, al Partito del SUD, perché insieme possiamo dare al centrosinistra e alla politica italiana oltre alla serietà delle donne e degli uomini del Partito del Sud, un’anima meridionalista e progressista per cambiare il Sud e l’Italia in meglio.
Partito del Sud - Coord. Sicilia
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