lunedì 12 dicembre 2011

La secessione morbida di Trenitalia

Ancora una volta siamo costretti ad assistere all'ennesimo taglio ai danni del Sud, questa volta assistiamo sbigottiti alle notizie sui tagli dei treni a lunga percorrenza tra il Sud ed il resto del paese dei "fratelli d'Italia".
Ci arriva l'indignazione di tutto il nostro popolo costretto a viaggiare spesso per lavoro, o per raggiungere almeno per brevi periodi la famiglia e/o i parenti, sui treni delle ex Ferrovie dello Stato (del centro-nord) che oggi ha il modernissimo e lucente logo Trenitalia...tagliati i collegamenti notturni tra la Sicilia e il Nord, tagliati i collegamenti con la Puglia, la situazione della Calabria ancora più disastrosa...a Matera poi il treno non ci arriva proprio, è l'unico capoluogo di provincia del belpaese senza stazione ed infatti Trenitalia, aggiungendo al danno la beffa, ci girò uno spot pubblicitario!!!
Se qualcuno tempo fa scrisse nel suo splendido romanzo che Cristo si è fermato ad Eboli, oggi dopo più di 60 anni dobbiamo constatare amaramente che l'Alta Velocità si ferma ancora prima, precisamente a Salerno...e mentre ancora si discute spesso a vanvera sul mitico (???) Ponte sullo Stretto, si desertifica sempre di più l'infrastruttura ferroviaria intorno allo stesso Stretto e si rende ancora più difficile la situazione già disastrosa dei trasporti in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia dove in alcuni casi si viaggia su binario singolo e su carri bestiame a 30 Km /ora...tutto ciò perché si preferisce investire "altrove" dove c'e' più mercato (ma se non si investe mai al Sud quando si creeranno le condizioni per lo sviluppo del nostro mercato?), perché "al Sud si spreca" (ed al Nord no? Difficile dirlo visto che la TAV  è costata al km di più in alcune tratte del Nord rispetto a tratte equivalenti al Sud...basta pensare al paragone tra la tratta Milano-Bologna e quella tra Napoli e Roma...)...insomma si ripropone tutta la litania di una certa classe politica e di una certa stampa di regime italian-padano che vorrebbe una secessione morbida, di fatto, perché alla fine "il Sud non può essere la zavorra allo sviluppo del Nord".
Basta leggere le ultime idiozie di Belpietro che ripropone la solita litania delle tasse in aumento nell'ultima manovra per pagare "l'assistenzialismo al Sud" (dove? quando? Visto che nell'ultima manovra di Monti non c'e' traccia di provvedimenti a favore del Mezzogiorno che tutti, tranne i leghisti; Belpietro e Giorgio Bocca ovviamente, giudicano necessari per il rilancio de Sud), ecco che dopo il concerto di propaganda anti-meridionale a più voci con giornalisti come Belpietro, Feltri, Giannino, Bocca, Parenzo e Cruciani e compagnia....arrivano puntuali le notizie sui tagli effettuati da Trenitalia che poiché è un'azienda a capitale prevalente pubblico paghiamo anche noi meridionali con le nostre tasse e quello che non è riuscito a fare Bossi & Co. con il federalismo fiscale e le gabbie salariali, ci riesce Moretti con il suo federalismo delle rotaie. A queste notizie si aggiungono preoccupanti le altre notizie sui tagli ai finanziamenti statali (aggiuntivi ai fondi europei già stanziati) per i trasporti in Campania, con alcune opere già previste e coi cantieri già aperti come il proseguimento della Linea 1 (un vero gioiellino a partire dalle Stazioni dell'Arte...dimostrazione che quando si vogliono fare le cose e per bene le si fanno anche a Napoli) della Metropolitana collinare di Napoli fino alla Stazione Centrale, il potenziamento dei porti di Napoli e Salerno etc etc...e tutto questo deve essere fatto insieme al potenziamento della linea ferroviaria tra Napoli e Bari e non si può pensare alla follia che il collegamento decente tra le due città più importanti del Sud continentale vada fatto in sostituzione delle altre opere citate.
E' necessaria la giusta protesta dei sindaci interessati e dei sindacati ma ci vuole anche altro, una vera battaglia meridionalista che dovrà vedere il Partito del Sud in prima linea e che deve dimostrare giorno dopo giorno di non essere il solito movimento delle solite analisi e solo delle rivendicazioni storiche (seppur giuste), degli slogan un po' demagogici, delle sole dichiarazioni di principio e delle parole al vento, delle manifestazioni singole con la solita illusione dello scoop mediatico...ma crescendo giorno per giorno prima come capacità organizzativa e progettuale poi come rappresentanza politica, deve diventare il faro di quella rivoluzione meridionale di giustizia, autonomia e libertà per l'intero popolo meridionale.

Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
Partito del Sud

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