Gigi Di Fiore cita, nella sua rubrica Controstorie su "Il Mattino", il Partito del Sud e Andrea Balìa per il suo nuovo incarico nella Commissione Toponomastica conferitogli da Luigi de Magistris...
Lungomare Liberato e via Caracciolo: vecchie e nuove scelte toponomastiche a Napoli |
Intervistato dal Tg3 Campania, il sindaco Luigi De Magistris continuava a chiamare "Lungomare liberato" quella che, invece, correttamente l'intervistatrice Marialaura Massa definiva via Caracciolo. Futile questione di nomi, pura lana caprina, si dirà.
Eppure, la toponomastica in tutte le città non è materia irrilevante. Oltre a fare da bussole d'orientamento per spostarsi da un punto all'altro di qualsiasi luogo, i nomi di strade, piazze, corsi e vicoli dovrebbero testimoniare identità, radici, cultura, senso di appartenenza di una comunità.
Da pochi giorni, e la notizia è passata quasi in sordina, c'è un nuovo presidente della commissione toponomastica comunale: Andrea Balia, riferimento napoletano del Partito del sud che, tra le formazioni di " neo meridionalismo", ha appoggiato dalla prima ora De Magistris in campagna elettorale.
Non si sa, per ora, quali saranno gli interventi innovativi della commissione. Se muteranno alcuni nomi di strade e piazze, se ne verranno introdotti di nuovi. Il sindaco, senza attendere un provvedimento della commissione, ha già attuato la sua rivoluzione su via Caracciolo, anche nominativa. Dietro la denominazione nuova c'è un'idea culturale? Non si sa ancora. Dopo il 25 aprile, giornata di celebrazione della Liberazione, il lungomare resterà ancora "Liberato" per De Magistris, o tornerà al suo nome, formalmente corretto, di via Caracciolo?
Via Roma e via Toledo, Largo di Palazzo e Piazza Plebiscito, Corso Maria Teresa e Corso Vittorio Emanuele, piazza Aurelio Padovani e piazza Santa Maria degli Angeli: sono solo alcuni esempi, presi da epoche storiche diverse, di mutamenti di nomi in alcuni luoghi cittadini. Prevale il momento storico, la scelta politica. E' stato sempre così, i nomi racchiudono storie, la topografia è interpretazione identitaria-politica.
C'è da chiedersi, ad esempio, cosa c'entrino i titoli di film poetici (Miracolo a Milano, Il posto delle fragole, Misteri di Parigi) per denominare alcune strade di Scampia, teatro di vicende sanguinose. Quale genio della toponomastica ha voluto unire bellezza e dolore? Aspettiamo gli orientamenti e le scelte della commissione dal nuovo presidente. Meglio decisioni formali che stravolgimenti striscianti. Insomma, per ora, viva via Caracciolo!
Gigi Di Fiore
Fonte : www.ilmattino.it
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