Si sta strutturando sul territorio, il Partito del Sud. Il congresso regionale calabrese, in preparazione del Congresso nazionale, che si svolgerà sabato 27 aprile a Roma, si è tenuto a Lamezia Terme.
C’erano i rappresentanti locali e diversi simpatizzanti. Ad Antonio Lento, della Uil, l’onere della relazione introduttiva. Lento ha esaminato le situazione economica regionale, sottolineando che sono le aziende del nord che vengono ad accaparrarsi sempre i grandi lavori nel sud. E ha fatto anche delle proposte, che potrebbero entrare nel programma del partito.
Tra queste, l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e una sorta di federalismo fiscale che tenga conto delle spese particolari che nel sud esistono, per cittadini ed imprese, legate alla carenza di buona viabilità e dei servizi in generale. E poi una riforma di Equitalia, accompagnata anche dalla realizzazione delle macroregioni e dalla formazione dei dirigenti di imprese del sud. Perchè il sud diventi un esempio, ha detto Lento, precisando che il Partito del Sud dovrebbe puntare a tre grandi progetti: uno sull’acqua pubblica, uno sullo sviluppo delle città e un altro sul “compra sud”, per valorizzare i prodotti meridionali, che andrebbero acquistati soprattuto da chi abita al sud, per rinvigorire l’economia locale e preservare i posti di lavoro.
A seguire, l’intervento di Ciriaco Forestiero, economista, che ha esaminato quella che dovrebbe essere la maggiore industria calabrese: il turismo, che ha 21.000
posti letto, utilizzati però solo per poco più di un mese all’anno. “L’imprenditoria calabrese stenta a capire quali siano le strade da seguire. Serve più esperienza di marketing”, ha concluso Forestiero.
Enzo Amodeo, cardiologo ed ex consigliere comunale e provinciale di Reggio Calabria, ha puntato su un excursus storico su come si sia distrutto il sud a partire dall’Unità d’Italia. “L’obiettivo era ripianare i debiti del nord”, ha detto Amodeo.
A chiudere l’incontro, Giuseppe Spadafora, coordinatore regionale del Partito del Sud, che ha ricordato come il sud avesse, prima dell’Unità, “la più grande flotta del Mediterraneo, che competeva con quella inglese”. Sono seguiti poi i diversi interventi della platea. Tutti improntati non certo alla nostalgia dei tempi che furono, ma alla necessità di ritrovare un orgoglio meridionalista.
Fonte: TeleCosenza
Nessun commento:
Posta un commento