mercoledì 3 giugno 2015

Considerazioni sparse sul voto di maggio 2015, sul Partito del Sud, sul meridionalismo in generale (...e su tutto il triste contorno...)

Come al solito, dopo il voto delle Regionali 2015 c'è il solito coro di vincitori, tutti vincitori all'italiana ovviamente...ma qualche dato interessante per me c'è, di questi dati vorrei parlare accompagnandoli alle mie considerazioni personali sul meridionalismo, considerazioni che ovviamente non pretendono di insegnare niente a nessuno ma personalmente vanno comunque fatte dopo un appuntamento elettorale importante per il Paese in generale e per la nostra terra in particolare, viste le elezioni Regionali in Campania e Puglia cioè le più popolose regioni del Sud continentale.

Se si vuole guardare con un minimo di obiettività i dati, andando oltre la rassegnazione per la situazione gattopardesca del "tutto cambia perché nulla cambi", la prima cosa che risulta evidente e che balza agli occhi dal confronto con il passato, è che aumenta sicuramente l'astensionismo, ma questo per me e' insieme sia una causa che un effetto dei problemi del Sud, non certo la soluzione! Molti si appropriano del dato di astensione in crescita, non so se sia stupidità o l'italica voglia di buttarla in caciara col "tanto peggio tanto meglio", e questa voglia c'è da sempre, purtroppo anche al Sud.

La seconda cosa che appare evidente è che con tutti i suoi limiti e tutte le critiche possibili a Renzi, ed al suo governo nazionale che, diciamolo pure senza reticenze, finora per il Sud non ha fatto niente in piena continuità coi governi precedenti, il PD vince in 5 regioni su 7 e ora governa in 15 regioni su 20, Guardando solo il risultato finale e confrontandolo con la cartina politica italiana precedenti, obiettivamente Renzi ha esteso il predominio del centro-sinistra dappertutto, eccetto le 3 regioni in mano al centro-destra padano (da tempo a trazione Leghista in Veneto e Lombardia ed ora perfino in Liguria dove anche lì ha ampiamente superato Forza Italia) e le 2 autonomiste Trentino e Val D'Aosta....basta guardare una cartina con i vari governi regionali.

Terza cosa, a proposito di Lega Nord, che rimane il principale nemico e la sua nefasta presenza del vecchio governo Berlusconi-Tremonti continua a produrre effetti fino ai giorni nostri ....a livello di lista, è l'unica (purtroppo...) formazione che può sicuramente dire che i suoi voti crescono e per la prima volta diventa una forza notevole anche nelle regioni tradizionalmente rosse del centro, nelle Marche arriva al 13%, in Umbria al 14%, in Toscana addirittura al 16%! Oramai Salvini e' alle porte di Roma e anzi direi che è alle porte di casa nostra. L'uomo-felpa ha fatto anche una prima capatina al Sud, dove non ha trovato gli appoggi sperati per fortuna ma come segnale preoccupante bisogna evidenziare che in Puglia ha trovato ben 38.000 "ascari" pronti a votarlo, per una percentuale del 2,3% (!!!) e solo la larga vittoria di Michele Emiliano ha evitato questa vergogna del primo consigliere leghista al Sud!

Quarta ed ultima cosa, anche guardando la cartina sopra citata, appare abbastanza ridicolo il trionfalismo del Movimento 5 Stelle e dei suoi aficionados pronti sempre al copia e incolla sui social, anche se prende una marea di voti ed in alcune regioni e' il primo partito, non è al governo di nessuna regione in Italia...il protrarsi di questa tattica di non apparentamento appare una scelta suicida, buona per continuare sterili polemiche e litanie in rete ma nonostante i tanti voti presi, produce un effetto di cambiamento pari quasi allo 0 a livello nazionale e a livello regionale.

Dopo tutte queste considerazioni generali, che dipingono un quadro abbastanza fosco della situazione generale, con tantissime difficoltà e pochissime possibilità politiche reali e non velleitarie, passiamo all'analisi dei risultati del Partito del Sud che ovviamente spesso coincidono e rafforzano quelle già fatte dai miei amici, dal Vice-Presidente Andrea Balia e proprio oggi dal Presidente nazionale Natale Cuccurese....aggiungendo, almeno spero, qualche considerazione personale che potrà essere utile per il futuro del nostro movimento.

Per prima cosa, grande risultato in Puglia, dove fin dall'inizio abbiamo deciso di appoggiare Emiliano e abbiamo partecipato alla sua larga vittoria, con la lista "Emiliano sindaco di Puglia" che ha superato il 9% ed il nostro rappresentante del Partito del Sud Francesco De Nicolo che ha superato le 680 preferenze nella sola circoscrizione di Bari, oltre al successo incredibile di candidati che abbiamo appoggiato come Tommaso Gioia nella circ. di Brindisi, Sergio Clemente in quella di Foggia e Gianni Liviano in quella di Taranto che con oltre 3.500 preferenze è eletto Consigliere Regionale!
Ottimo lavoro del gruppo pugliese, capitanato da Michele Dell'Edera, a lui, a Ezio Spina ed agli altri del PdSud pugliese i miei complimenti sinceri! Sicuramente la scelta è stata giusta, ora bisogna continuare su questa strada per crescere ancora, sia per il radicamento sui territori sia con continuare ad inserire, come già stiamo facendo, argomenti meridionalisti nell'agenda politica del nuovo Governatore della Puglia, amministratore capace come ha dimostrato già ampiamente a Bari e persona onesta...ma noi al contrario di qualcuno, che cerca come al solito all'ultimo momento la salita sul carro del vincitore, sono anni che coltiviamo quest'importante rapporto politico e personale.

Un'analisi a parte merita la mia martoriata terra, cioè la Regione Campania. In una situazione molto più difficile e conflittuale, abbiamo preferito mantenere la nostra coerenza e la nostra barra dritta sulla "Legalità", uno dei pilastri programmatici del nostro movimento senza SE e senza MA. Per questo abbiamo scelto coraggiosamente di appoggiare la lista "Sinistra al Lavoro" con Vozza candidato Presidente, una delle poche liste senza "impresentabili" e ovviamente collocata in area progressista. Sinceramente era l'unica opzione possibile per il meridionalismo progressista, visto la figura opaca e molto dubbia di Vincenzo De Luca come candidato ufficiale del centro-sinistra....qui non e' questione di "impresentabili" e di tutto il polverone, tra l'altro poco chiaro, confuso e molto pasticciato come sempre succede quando le regole o le leggi (vedi la Severino...) sono poco chiare, generato dalla lista della Commissione Antimafia...ma di opportunità politica, se vogliamo mettere la Legalità al primo posto nel Sud, era opportuno candidare De Luca? Era opportuno cercare alleanze con le bande di Cosentino o con altri ex fascisti? Tutte domande retoriche ovviamente, noi abbiamo risposto con un NO. La possibilità di vincere, come poi e' stato per De Luca, per noi non giustifica "scorciatoie" di questo tipo....come hanno fatto un po' pateticamente alcuni ex del nostro movimento o  altri movimenti che qualche anno fa ci criticavano per la scelta di meridionalismo progressista, alla faccia della coerenza!!!
Il risultato della lista "Sinistra al lavoro" che si è fermata al 2,3% è stato certamente deludente, come ha ammesso molto signorilmente lo stesso Vozza (e la signorilità e l'ammissione di un risultato deludente e' merce rara in politica....), deludente rispetto ad un'attesa tra il 3 ed il 5% che avrebbe permesso di eleggere almeno un Consigliere Regionale e risultato che apre riflessioni utili per il futuro all'interno della sinistra alternativa al PD, bisogna cambiare rotta, abbandonare i vecchi schemi che mettono solo insieme i vari pezzi di quelli "a sinistra del PD", per noi ovviamente introdurre coraggiosamente nuovi temi di meridionalismo progressista e poi non basta assolutamente criticare Renzi ma bisogna crescere con le proposte e la credibilità, infine bisogna anche avere un leader forte e credibile come lo fu nel 2011 e lo è ancora De Magistris a Napoli. Detto questo, la nostra presenza aveva prevalentemente un senso politico di collocazione, senza rispondere più ad alcuni commenti puerili in rete, ma da gente ignorante che confonde i voti del Presidente coi voti di lista e i voti di lista coi voti personali cosa possiamo aspettarci, diciamo che non tutti hanno capito o meglio che molti fanno finta di non capire. Un grazie invece al mio amico Bruno Pappalardo che ci ha messo la faccia, tempo, fatico, passione e soldi di tasca sua....non dei vari rivoluzionari da tastiera, così diffusi sui social network.  A parte che i dati in Campania non sono ancora definitivi (dopo due giorni!) e restano parecchi dubbi sul reale conteggio, vista la situazione e lo schiacciamento sul voto utile, non sarà certo il risultato di singole preferenze quello da giudicare! A proposito poi di chi fa confronti, premesso pure che ho il massimo rispetto per chiunque provi a presentare una lista e prenda voti per difendere il Sud con tutte le immani difficoltà di oggi, tra leggi assurde, sfiducia generale, mancanza di appoggi mediatici e soprattutto mancanza di soldi di sponsor etc etc....qualche considerazione va fatta pure per il meridionalismo "non schierato".  A parte la premessa già fatta del rispetto per tutte le persone ce ci provano e soprattutto per un paio ( due o tre ...) che hanno avuto pure risultati personali lusinghieri, ancora una volta si dimostra che complessivamente il meridionalismo non apparentato per le grandi e difficili competizioni elettorali, regionali e ancor di piu' lo saranno le nazionali con l'Italicum, non riesce a "sfondare" come successo anche a noi in passato....non solo il limite di sbarramento ma anche quell' 1% che porta un minimo di visibilità con uno 0,6 % come lista e uno 0,7% per il candidato Presidente....per non parlare per carità di patria di attese, previsioni e sondaggi dopo un dibattito televisivo che parlavano di 10%.... 
Poi ognuno può consolarsi come può, può fare i suoi confronti o i suoi "derby dei poveri", ma non costruisce niente per il futuro,  può legittimamente continuare a seguire le sue idee o direi le sue fissazioni visto che Grillo con il 20% non vince e non incide, figuriamoci il meridionalismo che non si schiera....insomma si può continuare oppure ad un certo punto in certe competizioni difficili come le regionali o le nazionali, per le regole che ci sono (che non abbiamo scelto noi ma ci sono) e per la situazione di partenze che si sa è una corsa ad handicap per i movimenti più piccoli senza soldi e senza visibilità mediatica, si deve scegliere (in base ai propri valori e idee...se ce ne sono in un movimento) se schierarsi con il meno peggio restando onesti e coerenti e quindi "sporcarsi le mani" e provare ad incidere piuttosto che continuarsi ad ammirare allo specchio.
Certo si può pure continuare con le litanie degli slogan in rete del "duropurismo" contro tutto e tutti, la liturgia oramai vecchia di decenni della "lotta alla partitocrazia" che inventò Pannella oramai tantissimi anni fa....riesumata da Grillo che però, lo ripeto sempre per evitare di cadere nell'inganno della "rete protagonista del cambiamento", partiva non da zero ma da una situazione di notevole notorietà personale e con il guru organizzativo Casaleggio che non si capisce da chi viene finanziato. Con questa tattica di "grillismo senza Grillo" secondo me si può arrivare ad un risultato che, anche se appoggiati da qualche giornale e qualche giornalista visto che il candidato Presidente della lista civica meridionalista non schierata in questione lo è di professione, molto probabilmente porterà solo qualche "mi piace" in piu' dei tanti rivoluzionari da tastiera, ma la mia opinione è che come risultati elettorali si resta nell'anonimato e così ci vorrebbero 100 anni per emergere senza contare i dissidi interni che possono sempre esserci nel momento di scelte varie....e nel lungo termine siamo tutti morti e sepolti e pure la nostra terrà lo sarà, anche coperta da rifiuti tossici e nocivi.

Ultime considerazioni, giuro che è l'ultima volta perché in futuro non vorrei più ripetere concetti già detti e ridetti e riparlare di alcuni personaggi che forse non meritano tutta questa considerazione, riguarda quelli che pretendono di dare lezioni restando fuori dalla competizione politica ed elettorale e mandando mail a migliaia (contati da chi?) di contatti....oltre che vigliacco e patetico, come atteggiamento mi sembra il massimo del "tafazzismo meridionale", le cose vanno male ma chi prova a cambiarle qualsiasi cosa fa sbaglia....l'azione culturale da sola è utile ma non sufficiente e lo si vede da più di 20 anni ma questo non basta a qualcuno per continuare a "dare patenti" e consigli non richiesti...."aspettando Godot", cioè aspettando questo "risveglio del nostro popolo" che non si capisce come dovrebbe esserci, chi dovrebbe resuscitare Lazzaro e chi dovrebbe giudicare la resurrezione...forse l'erede al trono, un trono che non c'e' più e non ci sarà mai più come ha serenamente ammesso lo stesso Carlo di Borbone? Ma siamo ancora a questo e vogliamo farci ridere dietro, restando in questo ghetto nostalgico e folkloristico che confonde identità con assurde possibilità di ritorni al passato?
Oltre a "quelli dell'azione culturale", poi come non giudicare velleitaria oggi la pretesa separatista o indipendentista....Se il meridionalismo, che, prendiamone atto perché questa è la realtà, oggi e' diviso in più movimenti con valori diversi e diverse strategie, scelte organizzative e tattiche, e paradossalmente ultimamente da quando c'è chi pretendeva di unire tutti sono aumentate le divisione ed il meridionalismo è più diviso che mai, se  ha una strada in difficile salita, per l'indipendentismo (specie nel Sud continentale o Napolitania che ha una storia diversa alla Sicilia) non c'è nessuno sbocco, nessuna possibilità e nessuna presa sul nostro popolo...vorrei dirlo al mio amico Zenone di Elea, col quale mi piace confrontarmi in modo colto e garbato, anche con idee spesso molto diverse fin dai tempi delle discussioni col maestro Zitara, In risposta al suo ultimo articolo, caro Mino ti dico che a me l'opzione separatista o indipendentista fai tu che io sinceramente non ho mai capito bene la differenza, politicamente sembra molto velleitaria, un po' come una lotta all'interno della sinistra, che si deve fare perché la sinistra dominante renziana è molto lontana dai nostri problemi e sempre più opaca come "sinistra", ma per fare un paragone, sarebbe come fare questa lotta all'interno della sinistra con posizioni di sinistra estrema e con le insegne del Partito Marxista-Leninista! In realtà per me per l'indipendentismo ci sarebbe solo la strada della rivolta armata ma, come ricordato anche dall'articolo citato, ci fu solo in Sicilia nel 1943-45....non e' nell'indole pacifica e pacifista del nostro movimento e  non lo e' mai stata (fortunatamente o sfortunatamente...ognuno la pensi come vuole) nemmeno in quella del popolo del Sud continentale visto che non c'e' mai stata una rivolta armata, dopo il brigantaggio, negli ultimi 150 anni...un motivo ci sarà o no?

Quindi ognuno scelga liberamente la sua strada, noi andremo avanti con la scelta di meridionalismo progressista, autonomista e federalista con il progetto di macro-regione ma sicuramente con valori e progetti agli antipodi di quelli leghisti e razzisti di Salvini e del probabile asse di centro-destra ...sotto sotto i leghisti sono sempre quelli che gridavano "Napoli colera" e "Forza Etna" e quest'operazione di trasformismo salviniano, che ha sostituito temporaneamente ai meridionali tutti i diversi che siano "rom" o "extracomunitari" o "clandestini", conta poco e non dovrebbe affascinare altri meridionali anche se il rischio c'è visto che, soprattutto in tempi di crisi, la guerra dei poveri è l'opzione più semplice per acquistare consensi. Proprio per questo noi non possiamo che stare dall'altra parte della barricata rispetto a Salvini, per il nostro Sud e per tutti i Sud del mondo....l'illusione della "fine delle ideologie" per unire tutti dura poco ed è inutile e dannosa.
E con "il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà" possibili, andremo avanti per la nostra strada cercando le migliori alleanze possibili a sinistra, onestamente e coerentemente senza troppi voli pindarici...con la coscienza a posto di non aver mai ingannato nessuno e di averci provato e continuare a provare solo per l'amore della nostra terra e per un senso profondo di giustizia sociale e solidarietà con chi è più debole.
Avanti Sud! Avanti Partito del Sud!




Enzo Riccio
Vice-Presidente Nazionale
Partito del Sud


Roma, 3 giugno 2015

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