giovedì 20 ottobre 2011

A proposito di De Magistris e del Partito del Sud...

A proposito di De Magistris e del Partito del Sud...

Prendo spunto da questo articolo di un nostro amico e simpatizzante, per rispondere a tutti quelli che ci seguono, su qual'è la nostra posizione su De Magistris e sul famoso articolo sul "Corriere del Mezzogiorno" nel quale il Sindaco di Napoli parlava di "Risorgimento" in termini "deamicisiani".

Per la verità abbiamo risposto già al recente Congresso nazionale a Napoli, dopo l'intervento di un nostro Coordinatore territoriale che si lamentava per lo stesso articolo e ci rendiamo conto che alcuni non hanno potuto partecipare al Congresso ed ascoltarlo di persona oppure non tutti i nostri interventi sono stati messi come video in rete...ma ora veniamo ai fatti ed alla nostra posizione.

Allora sul famoso articolo, come abbiamo detto in Congresso, è ovvio che non siamo assolutamente d'accordo con questa visione e l'abbiamo già detto al Sindaco...ma due considerazioni semplici semplici sono da fare come necessaria premessa:

1) è ovvio che De Magistris non dice tutte le cose che diciamo noi del Partito del Sud...altrimenti sarebbe diventato il nostro Segretario politico nazionale per acclamazione! Viene da esperienze politiche diverse e non e' nato nell'ambiente "meridionalista" anche se molte ultime dichiarazioni sulle recenti vicende di Alenia o di Castellammare lasciano ben sperare.

2) prima di gridare "al traditore", "al complotto massonico", "al giacobino" etc etc...col solito linguaggio ottocentesco e non più comprensibile nel terzo millennio, non è il caso di valutare il resto dell'operato del nuovo sindaco, le sue dichiarazione meridionaliste, i suoi progetti e la sua volontà di svolta rispetto alle fallimentari esperienze del passato di destra e di sinistra, la sua feroce determinazione nell'abbattere i privilegi, le connivenze con il malaffare, la voglia di legalità e aria pulita che finalmente si respira al Comune di Napoli....insomma tutto quel 90% sul quale noi del Partito del Sud siamo perfettamente d'accordo?

Chiaramente noi proveremo in tutti i modi a portare avanti la nostra linea di meridionalismo identitario e non rinunciamo assolutamente a continuare a fare propaganda sulla "verità storica", che per noi la "questione meridionale" è nata nel 1861 con la "malaunità" imposta da una guerra di annessione (non dichiarata...) alla quale sono seguiti 150 anni di colonizzazione...come oramai tutti sanno, questo perché per noi "identità" significa rispetto della nostra vera storia e delle nostre tradizioni senza oltraggiare quelle degli altri con nazionalismi stupidi e razzismi al contrario. Insomma non crediamo e non vogliamo di certo esasperare le divisioni di un paese già diviso fin dalla nascita o provocare guerre sul modello della ex Yugoslavia, facendo i "leghisti del Sud" che e' la trappola che ci aspetta sempre sui media poco informati...noi crediamo in una rivoluzione meridionale, democratica e pacifica, sulla base degli insegnamenti di tanti meridionalisti del passato, uno su tutti Guidi Dorso.

Più forza politica ed elettorale avremo, maggiormente ci faremo sentire, soprattutto con la nuova giunta, che continueremo lealmente a sostenere e con la quale siamo disponibili a collaborare per nuovi progetti, ed inoltre organizzando eventi e convegni durante i quali emerga la nostra posizione, non da fanatici e rivoluzionari velleitari che sembrano ubriaconi al bar, una posizione lucida ed oggettiva sui fatti del 1799 o del 1860-1870. E questo lo continueremo a fare anche col resto dei meridionali ancora poco coscienti sulla verità storica, senza troppo celebrarci ma misurandoci coi numeri e con la crescita degli stessi....insomma a noi i fatti piacciono più delle chiacchiere e degli slogan.

Chiudo qui la mia risposta alla garbata lettera di Nicola Salerno che riporto in coda e che ha tutto il mio apprezzamento per i toni e per i contenuti...al contrario tutto il mio disprezzo va a quanti nel variegato mondo meridionalista hanno utilizzato quest'articolo solo per infangare il Partito del Sud. Penso a tutti quelli che si beano dei loro brindisi e dei loro appuntamenti per pochi intimi ed hanno il coraggio di polemizzare sui piccoli risultati del Partito del Sud rispetto allo zero assoluto da loro conseguito (in anni e decenni di riunioni che sembravano adunate dell'armata Brancaleone), quelli a cui basta farsi una foto con la bandiera delle Due Sicilie alle spalle per dichiarare la loro purezza o il loro stupido marchio doc, legittimista, duosiciliano o napolitano che sia...nonostante alcuni di loro aspirino, l'hanno fatto in passato o addirittura oggi facciano parte di giunte di centro-destra con l'appoggio di liste tricolorate (a volte finte liste civiche...) peggiore espressione del trasformismo italico...insomma parlo dei tanti veri ascari che vedono dei nemici in noi e sproloquiano sul loro essere "duri e puri" per poi appoggiare direttamente o indirettamente questo governo nord-centrico e antimeridionale, di quelli che si definiscono "tradizionalisti" ma in realtà hanno idee e testa sempre fascistoide e reazionaria e quindi va sempre meglio Berlusconi rispetto ai bolscevichi ed ai cosacchi che arrivano a San Pietro...per me loro sì che sono i veri "Liborio Romano" dei giorni nostri!!!

Credo che a queste misere persone ben presto riserverò solo la non curanza al posto del disprezzo, a loro rimarrà solo l'invidia per la nostra crescita e per il nostro metodo di fare politica in modo partecipato, il nostro selezionare le menti e le braccia migliori, il nostro modo di fare squadra eliminando i piccoli rais e i pazzi deliranti che parlano di secessioni su facebook ma poi non aggregano neanche il loro condominio...noi continueremo per la nostra strada evitando provocazioni e lasciandoli cuocere nel loro brodo primordiale, quello della loro invidia, delle loro insulse polemiche e continue "guerre e pace" tra di loro, in una parola della loro assoluta nullità.


Enzo Riccio

Segr. Org. Nazionale

PARTITO DEL SUD


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De Magistris "scassa" il Partito del Sud? di Nicola Salerno

Come è noto la collaborazione tra il Partito del Sud (PdSud) e Luigi De Magistris ha avuto inizio durante l’ultima campagna elettorale culminata con l’elezione plebiscitaria di De Magistris a Sindaco di Napoli.

Da allora, stando almeno a quanto è noto sapere a noi profani, il rapporto tra PdSud (in particolare la sezione napoletana) e il sindaco possiamo dire che è stato molto leale e a volte anche forse troppo idilliaco.

Il neo Sindaco non ha mai dimenticato il modesto (per quantità non certo per qualità) contributo ricevuto dal PdSud e non ha mai nascosto, neanche al livello nazionale, di avere tra le sue fila la compagine meridionalista. Dal canto suo il PdSud ha sempre considerato come valido interlocutore il Sindaco e ha sempre veicolato tramite i suoi canali i diversi interventi che via, via De Magistris rilascia per mezzo del suo ufficio stampa.

Tutto questo fino al Venerdì 30 Settembre 2011 quando il Corriere del Mezzogiorno, come un fulmine a ciel sereno, pubblica un intervento attribuito a De Magistris il cui solo titolo, “Stop alla retorica antiunitaria - L'Unità non fu «contro» il Sud”, sembrerebbe un pugno in faccia che “scassa” qualsiasi ambizione neo-meridionalista ponendo De Magistris nel girone dei negazionisti della verità storica che piano, piano sta emergendo dall’analisi di documentazione inedita. Gigi Di Fiore è solo un esempio del revisionismo storico che ormai, date le evidenze, tra l’altro macroscopiche, sta avendo riconoscimento anche al livello istituzionale o almeno in quella parte ancora sana delle istituzioni.

Dal punto di vista del PdSud, che per statuto definisce il suo carattere come:

La sua linea culturale è moderata, democratica, non violenta, meridionalista ed identitaria, inoltre è attenta alla difesa delle radici radicate nella coscienza, storia e tradizioni delle popolazioni meridionali.”

la situazione è un po’diversa e forse anche un po’ imbarazzante e rischia di diventarlo sempre più quanto più tarda a prendere posizione in merito.

Le argomentazioni addotte in sede congressuale circa la probabile estraneità di De Magistris nella stesura del pezzo che invece sarebbe stato scritto da qualche collaboratore di fiducia. O che comunque il PdSud è d’accordo solo all’80% con De Magistris e che le alleanze sono sempre figlie di un qualche compromesso. Sono tutte argomentazioni ragionevoli in generale per carità. Ma nel caso specifico a mio modesto avviso (e penso che anche il PdSud è d’accordo) non adempiono in pieno allo scopo chiarificatore che la situazione richiede. Se non altro perché sfido chiunque ad accettare un’alleanza con chi pubblicamente considera retoriche e dubbie quelle verità storiche poste a fondamenta del tuo partito.

Ora, stando alle azioni, alle scelte politiche e a tutte le dichiarazioni fino ad ora rilasciate dal Sindaco, se ci poniamo dal punto di vista del meridionalismo e quindi anche del PdSud, possiamo senza ombra di dubbio affermare che l’uscita di De Magistris sul Corriere lo pone in quella ristretta cerchia di uomini che predicano male e razzolano bene.

A corroborare la tesi possiamo elencare una serie di fatti che vanno dalla scelta di alcuni assessori, penso a Marco Esposito, al modo in cui ha gestito la questione rifiuti, alle sue prese di posizione sulla questione Alenia Aeronautica, al ventilato Movimento Sud, etc..

Tutto ciò sembra sminuire notevolmente l’accaduto relegandolo ad una mera caduta di stile e/o mancanza di tatto nei confronti dell’alleato PdSud. Insomma una (forse) involontaria esternazione dettata probabilmente da una cultura storica diciamo “deamicisiana” e non ancora radicata nelle verità storiche sulle quali invece il PdSud poggia le proprie fondamenta.

Se così è, e ci auguriamo che lo sia, il PdSud non avrà difficoltà ad ottemperare (volontà tra l’altro mi sembra già manifestata in sede congressuale) ad uno dei suoi scopi statutari:

“..estendere, in ambito politico, la diffusione dei risultati della ricerca storica per giungere all’adozione ovvero alla modifica di atti legislativi e/o amministrativi, ma anche di testi e pubblicazioni a diffusione nazionale, di programmi scolastici e di quant’altro non espressamente codificabile in questa sede;

Magari organizzando momenti di confronto sul tema ai quali invitare De Magistris. Così forse si riuscirà a fargli intendere che il carattere storicamente rivoluzionario del popolo meridionale (se proprio vogliamo essere un po’ lombrosiani al contrario) lo si può facilmente riscontrare nella spedizione del Cardinale Ruffo più che nelle velleità di una mangiata di idealisti giacobini della cosiddetta repubblica napoletana del 1799.

Per il momento, lo dico da sostenitore e simpatizzante un po’ preoccupato, ci si aspetterebbe (dal PdSud e non delegandolo alla pur autorevole penna di Gigi Di Fiore) un gesto che dissipi possibili congetture o dietrologie che legittimamente potrebbero alimentarsi e che per adesso sono attenuate dalla favorevole (sebbene deplorata) circostanza che non ci sono poltrone di mezzo. Altrimenti molti sarebbero potuti essere tentati dalla malignità ed arrivare ad asserire magari che il PdSud vende la propria anima per qualche poltrona. Cosa che di certo non renderebbe giustizia dell’operato del PdSud.

Tra l’altro, dal canto suo De Magistris, in linea con il suo recente passato, ha già dimostrato, con la sua partecipazione al congresso del PdSud e con l’annesso intervento, la sua non volontà di minare le fondamenta stessa del PdSud.

Quello che è invece mancato fino ad ora, e che ci auguriamo avvenga presto, è che, come avviene tra due amici, quando involontariamente ci si scambia uno sgarbo, in virtù proprio di quella amicizia, il PdSud chieda a De Magistris le dovute pubbliche chiarificazioni in merito. Stando ai fatti penso che l’amato Sindaco, non tarderebbe a fornirle e “scassare” così ogni possibile ombra che potrebbe (immeritatamente) oscurare in qualche modo il non facile e speriamo lungo cammino del PdSud.

Nicola Salerno

4 commenti:

LEUV ha detto...

Enzo, al solito è stato chiaro e direi definitivo sull'argomento. Non ha voluto ripetere la risposta già data, ma io come Responsabile campano ho vissuto la cosa in prima persona e, pur se già detta, la voglio ripetere : qio ho scritto personalmente a de Magistris il nostro sconcerto (letterale)per l'articolo. Quando è venuto al nostro Congresso, al termine del suo intervento, mi ha voluto baciare e mi ha detto : "mi scuso, pur se è imperdonabile non sapevo di quel pezzo (non scritto da lui) che non doveva neanche uscire. Comunque vediamoci, aiutatemi a capire..." Ora io sfido a trovare un altro che abbia l'onestà intellettuale di riconoscere un errore e chiede di essere aiutato.
Per inciso : abbiamo già ricevuto dalla sua segreteria l'appuntamento per incontrarci per questo ed altre faccende in una data stabilita a breve.

Anonimo ha detto...

Caro Enzo,come al solito il Fascismo viene nominato ed impropriamente abbinato al concetto di reazionario.Non sarebbe ora di smetterla con questa fantasiosa tesi?Una tesi che nemmeno il comunista De Felice(storico del fascismo)ha mai sostenuto,ma che anzi ha dichiarato che il Fascismo è stato un movimento "rivoluzionario ed ammodernatore" del nostro Paese.

Anonimo ha detto...

Caro Enzo,come al solito il Fascismo viene nominato ed impropriamente abbinato al concetto di reazionario.Non sarebbe ora di smetterla con questa fantasiosa tesi?Una tesi che nemmeno il comunista De Felice(storico del fascismo)ha mai sostenuto,ma che anzi ha dichiarato che il Fascismo è stato un movimento "rivoluzionario ed ammodernatore" del nostro Paese.

Partito del Sud - Roma ha detto...

Cari amico,
io mi riferivo a quei fascisti reazionari ultracattolici, tradizionalisti, razzisti contro le altre razze, religioni, culture etc etc...li ritrovo troppo spesso nel nostro ambiente e secondo me ne sono stati la rovina per anni