martedì 5 febbraio 2013

"Borse di studio a discriminazione geografica, intervenga Vendola" di Michele Dell'Edera



Ricevo e posto con condivisione questo brillante articolo di Michele Dell'Edera, Coordinatore del PdSUD per la Puglia, contro l'ultimo vergognoso disegno di legge allo studio da parte del Ministro della Istruzione Profumo per una discriminazione del Sud perfino sulle borse di studio!


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stazioneSulla rete ieri e su molti giornali è venuta fuori la notizia di una possibile valutazione del reddito ISEE delle famiglie su base geografica.  Secondo tale idea il Ministro Profumo o chi per lui starebbe pensando di valutare il diritto degli studenti a usufruire di borse di studio, non sulla base di un criterio oggettivo e paritario per tutte le famiglie italiane, ma differenziando su base geografica tale diritto, il tutto facendo anche riferimento all’articolo 3 della Costituzione che dice:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Ebbene partendo da questo assunto il Governo ha la sfacciataggine di proporre quanto segue: per i meridionali il reddito ISEE massimo per avere diritto alle borse di studio è di € 14.000, al centro sarà di € 17.000, mentre al nord il limite sarà di € 20.000.
Questa formulazione è palesemente contraria a qualsiasi dettato costituzionale e stabilisce per legge una discriminazione, presupponendo, anzi stabilendo, che i meridionali, passateci il termine, “possono campare” con molto meno e, quindi ce la possono fare con 14.000 €.Se così fosse, perché sempre lo stesso, anzi gli stessi governi, consentono a banche, assicurazioni, compagnie petrolifere e chi più ne ha più ne metta di salassare il sud ogni giorno che passa senza alcunintervento ?
Sempre lo stesso, o gli stessi governi, perché non provano a calcolare quanto costa alle famiglie meridionali sostenere i costi per gli studi dei propri figli fuori sede proprio in quelle località dove si dice che il reddito minimo deve essere 20.000 € perché altrimenti non si riesce a vivere ?
Crediamo che sia preciso dovere del Ministro, del Governo, della Corte Costituzionale, del Capo dello Stato, di bloccare questa tipologia di decreti discriminanti e discriminatori.Inoltre il coordinamento pugliese del Partito del Sud invita le famiglie, il Presidente della Regione Nichi Vendola, e i parlamentari pugliesi uscenti e futuri a non lasciare più passare simili aberrazioni legislazìtive.

Per il coordinamento regionale del Partito Del Sud  Puglia - Michele Dell’Edera

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