mercoledì 3 luglio 2013

Alitalia...un'altra truffa italian-padana


La nuova Alitalia è di nuovo con l'acqua alla gola, con pochi soldi in cassa ed ha ancora i conti pesantemente  in rosso.
Sono passati solo 4-5 anni dal "salvataggio" del governo Berlusconi che regalò gli asset della vecchia Alitalia alla nuova compagna nata con la CAI, coi soliti imprenditori padani (Gavio, Riva, Benetton, Marcegaglia...) corsi a salvare l'"italianità" della compagnia di bandiera che pagarono meno di quanto avrebbe pagato Air France - KLM e che, invece di 2000 esuberi previsti dai francesi, arrivarono a più di 7000 esuberi con cassa integrazione lunga (7 anni!) pagata ovviamente dallo Stato (quindi anche dal Sud...) che si accollò anche i debiti della "bad company" (che qualcuno ha calcolato in più di 2 Miliardi di Euro).
Già all'epoca ci furono molte polemiche su questo "salvataggio" e sui possibili conflitti di interesse di alcuni imprenditori della CAI concessionari in altri campi (basti pensare ai Benetton con Autostrade...), un salvataggio propagandato come grande operazione "italiana" per la compagnia di bandiera che doveva rimanere italiana da Berlusca & Co....dopo qualche anno si può dire che questa storia è davvero simbolica del capitalismo all'italiana, un capitalismo accattone e assistito dallo Stato ma incapace di implementare vere politiche industriali ed assolutamente incapace di gestioni efficienti. Davvero paradossale se poi l'azienda, dopo il vincolo per qualche anno di non vendere le azioni da parte degli azionisti di maggioranza della cordata CAI che scadrà proprio quest'anno nel 2013, verrà comunque venduta ad Air France - KLM che già oggi detiene il 25%....il tutto alla faccia del salvataggio dell'italianità della compagnia!

Emblematico poi che ci siano sempre gli stessi imprenditori italian-padani nella cordata CAI, dalla famiglia Riva (proprio loro, quelli di Taranto...), Gavio a Benetton, Marcegaglia, Tronchetti Provera, Colaninno...tutti notoriamente bravi a privatizzare gli utili e socializzare le perdite e protagonisti di altre storie di capitalismo all'italiana, basti pensare alla Telecom o all'ILVA.

Dopo aver subito il delirante progetto leghista dell'aeroporto di Malpensa, di cui parlammo già in passato che aggravò la situazione già difficile di Alitalia nel 2008, dopo il capolavoro di salvataggio di Berlusconi nel 2008-2009, il risultato è che stiamo punto e a capo con un'azienda prossima al fallimento dopo averci rimesso un'altra montagna di soldi pubblici (anche di noi terroni "assistiti")....a questo punto noi del Sud "sprecone ed assistito" aspettiamo altri "capitani coraggiosi" e brillanti soluzioni imprenditoriali e manageriali padane! 




Enzo Riccio
Vice-Presidente Nazionale
Partito del Sud

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