martedì 19 maggio 2009
Il programma del Partito del Sud alle Provinciali di Latina
E' nei programmi del Partito del Sud un federalismo a tutto campo e l'autonomia completa dei Comuni in tutta Italia. Questa nostra Italia, nata sulle ceneri di casa Savoia, di fatto, non ha mai esercitato i dettami della nostra Costituzione.
I Comuni, ormai oberati dallo strapotere dello stato centrale, sono prossimi al fallimento completo, se non si dà loro le opportunità di staccarsi dalla burocrazia di stampo savoiardo che ci è stata imposta in 150 anni di colonialismo becero. Federalismo significa dare alle autonomie locali l'opportunità di gestire le proprie risorse, le proprie ricchezze e di far pagare le tasse ad evasori che oggi, sono sconosciuti o quasi, grazie ad un sistema fiscale che premia i furbi e opprime i deboli.
Sappiamo che ciò è compito del Parlamento italiano, ma una provincia deve pressare da vicino i parlamentari a che ci sia un ribaltamento totale, a che tutti paghino le tasse e che tutti siano meno oberati e ricattati da un sistema avverso agli interessi dei cittadini.
Il Partito del Sud ritiene fondamentale riappropriarsi del territorio dicompetenza, e a che finisca l'emorragia migratoria dai paesi del Mezzogiorno e propone:
1)Riappropriarsi dell'etere della nostra Provincia, per far si che i grandi
Network padani siano ammutiti una volta per sempre e possano trasmettere
solo nelle regioni del Nord.La gente ha bisogno di conoscere la storia del
territorio per costruire il proprio futuro. Oggi siamo un mercato politico-
economico dipendente dalle strutture ed infrastrutture "toscopadane".
Destra e Sinistra sono solo delle indicazioni stradali, ma riescono, grazie
al tambureggiamento mediatico, a drogare le menti geriatriche della gente.
Il partito del Sud propone ai cittadini di questa provincia un programma
serio di riappropriazione delle nostre risorse.
2)Riappropriarci delle nostre spiagge, oggi dello Stato centrale, i cuoi
proventi vanno nelle casse del Demanio. Ai comuni non va un centesimo, ma
sono costretti a portare nei luoghi di villeggiatura acqua, fogne, luce,
gas, reti telefoniche, oltre alla pulizia delle stesse spiagge.
3)Riappropriarci della nostro bene più prezioso, l'acqua, oggi gestita da una società privata, Acqualatina, invisa a tutti e benvoluta dal gruppo dirigente del Popolo delle Libertà, che ci sguazza da nanabbi, con stipendi faraonici per i suoi dirigenti, strozzando il popolo con bollette carissime.
L'acqua è un bene naturale, deve essere gestita dai comuni, come è sempre
stato. Guadagnare su un bene primario è da capitalismo becero.
4)Riappropriarci della nostra agricoltura, oggi strozzata dal Mof di Fondi, nelle mani dei Mercanti del tempio. Il MOF deve essere gestito dalle imprese agricole della nostra provincia.Deve finire lo stato comatoso, deve finire lo strapotere di questi mercanti, deve cominciare una nuova era, altrimenti i nostri territori saranno sempre più poveri, la camorra sempre
più ricca e potente. Dare ai contadini la possibilità di vendere
direttamente i loro prodotti è fondamentale.
5)Riappropriarci del mare che per secoli ha arricchito le nostre popolazioni.L eggi inique centralistiche hanno regalato allo Stato milioni di euro. Gaeta, per esempio,nel 1861 era una delle città più ricche
d'Italia, quando una banda di criminali, i Savoia e i loro accoliti,
l'assediarono e la spogliarono del suo mare, dei suoi beni demaniali, dei
suoi uffici, molti dei quali, oggi sono in altre città della provincia,
compresa Latina.
6)Riappropriarci dei nostri mercati. L'economia è tutta nelle mani dei Tosco-padani, destra e sinistra non esistono, i partiti del Centro sinistra difendono gli interessi globali delle regioni rosse ( Toscana, Emilia Romagna,Umbria, Marche) che con le loro strutture economiche ( Coop, Conad,
Unipol, MPSiena,ed altre mille strutture economiche, difendono il loro
territorio, la loro economia, il loro potere politico. I partiti del Centro
destra difendono i tanti supermercati distribuiti sul nostro territorio, le
compagnie telefoniche, quasi tutte di Milano, quelle mediatiche, La 7 e
Madiaset in modo morboso, le compagnie assicuratrici, gruppi industriali
potenti, le piccole e medie imprese del Nord affossando quelle del Sud. Le
banche sono organismi vitali per l'economia. Una nazione senza banche muore
di asfissia, anche il banco di Napoli è stato asservito al San Paolo di
Torino, la colonizzazione è stata completata dopo 150 anni di cosiddetta
Unità d'Italia. Con le banche al soldo del Nord, la Camorra ingrassa , i
nostri commercianti hanno bisogno di crediti, ci pensa la MANDRACA (Mafia-'Ndrandeta
e Camorra) strozzando il commercio e l'economia del Sud
Noi del partito del Sud stiamo cercando di riprenderci ciò che ci
appartiene, il mercato. Un mese fa è stato inaugurato a Catania, grazie all'opera
del nostro vice coordinatore nazionale del partito Erasmo Vecchio, una
struttura che oggi conta circa 600 imprenditori che hanno dato vita al primo
COMPRASUD, d'Italia, un supermercato che vende solo prodotti meridionali. E'
il nostro futuro, a presto decine di queste strutture invaderanno i mercati
italiani. I nostri prodotti saranno venduti,i contadini non macereranno più
i loro prodotti.
Il Sud, dopo 150 anni di vassallaggio, ricomincia ad alzare la testa.
7) Riappropriarci della nostra ricchezza più grande, i nostri figli,costretti ad emigrare senza soluzione di continuità fin dal 1861, quando i piemontesi scannarono il Sud, che allora, era lo stato più ricco d'Italia e non conosceva l'emigrazione.
8)Riappropriarci della nostra storia. Il Sud fu massacrato da casa Savoia. Nel 1861 e dintorni vi furono un milione di morti, chiamati briganti. Si ribellarono allo stato monarchico massonico dei Savoia, ateo. Fino al 1864 i Savoia espropriarono 400 conventi alla Chiesa e i relativi beni mobili ed immobili. Gaeta fu espropriata dei suoi gioielli, i beni demaniali, come
furono espropriati ad altre città. Quei beni devono ritornare alle città
derubate.
La scuola, oggi governata da comuni e province, deve ridare ai nostri
ragazzi una educazione storica appropriata. Questa repubblica è nata dalla
ribellione degli italiani a casa Savoia. Mentre i nostri avi morivano sotto
i bombardamenti, il re soldato fuggiva davanti al nemico come un coniglio .
Altri re, sulla fortezza di Gaeta, hanno combattuto fino alla morte dando
onore al Sud intero. Oggi, l'UDC, altro partito filo padano e filo savoia,
ha presentato in Piemonte, alle elezioni europee, l'erede di quella casta
che per il Sud è stata nefasta e mortale, dopo che ha chiesto 270 milioni di
euro a noi repubblicani. Cancellare le strade e le piazze di quella genia di
malfattori deve essere prioritario, la nostra patria è nata il 2 giugno del
1946, e devono essere cancellate anche tutte le leggi e i regi decreti che
ammorbano il Sud. Ridare dignità alle città della nostra provincia, ridando
i nomi degli antichi borghi che niente hanno a che vedere con la
colonizzazione Mussoliniana. Diamo a queste città nomi che hanno dato onore
alla pianura pontina, quelli dei papi che l'hanno bonificata, quellid ella
famiglia Caetani che l'hanno arricchita
Dopo i piemontesi, che nel 1861 hanno depredato Napoli ed il Sud di tutte le ricchezze bancarie, umane, sociali, etiche, dopo che ci han tolto anche la dignità, oggi arrivano i lombardi Bossi e Berlusconi. I piemontesi ci hanno derubato 443 milioni di lire del 1861 e massacrato città e villaggi. Usarono i cannoni rigati. Oggi Berlusconi, con le sue tv, sta distruggendo le menti dei nostri giovani, incapaci ormai di reagire. Ma qualcosa si sta muovendo, c'è una speranza, è il Partito del Sud, unico partito che difende gli
interessi dei meridionali, e noi siamo meridionali.
L'ultima malandrinata riguarda i fondi FAS. Allucinante la sottrazione
sistematica e spudorata di risorse mentre i ministri menano vanto della loro
attenzione verso il Mezzogiorno e promettono mari e monti, a cominciare dal
ponte sullo Stretto. L'antica copertura mediatica per compiere gli scippi.
Una specie di specchietto per le allodole.
Se un tempo il Sud era usato come bacino di manodopera a basso costo per il
Nord, adesso è un pozzo da cui attingere risorse economiche. Esemplare a
riguardo è l'utilizzo del fondo per le aree sottoutilizzate (Fas).
Il Fas è uno strumento di finanziamento delle politiche di sviluppo per il
Meridione e per questo è soggetto a un vincolo territoriale che obbliga a
destinare queste risorse per l'85% al Sud e per il 15% al Nord.
La legge finanziaria del 2007 prevedeva che il fondo avesse una dotazione di
64,4 miliardi di euro dal 2007 al 2013, poi diventati 63,3 miliardi dopo la
ripartizione del Cipe (comitato interministeriale per la Programmazione
economica). Oggi è di 45 miliardi di euro.
Che fine hanno fatto i soldi che mancano all'appello?
Sono stati in parte utilizzati per scopi diversi rispetto allo sviluppo del
Sud.
Uno dei prelievi più consistenti dal Fas da parte del governo Berlusconi
risale al 2008 quando vengono utilizzati oltre 3 miliardi, la metà delle
risorse per il 2009.
I dati della ragioneria generale dello Stato elaborati da ItaliaOggi
indicano che in quel periodo sono stati spesi, tra gli altri, 528 milioni
per la copertura dell'abolizione dell'Ici sulla prima casa e disavanzi
sanitari, 195 milioni per gli aiuti alla compagnia Tirrenia e 1,4 miliardi
per il dl Ferrovie. Secondo il documento "Un balzo indietro per la Sicilia "
del centro studi della Cgil regionale, aggiornato al 31 dicembre 2008, sono
state sottratti 2,7 miliardi di euro da destinare al potenziamento della
viabilità di Sicilia e Calabria per rifondere i Comuni dai mancati introiti
dell'Ici sulla prima casa.
A fine 2008, si legge nello studio del sindacato, il Fas residuo era di
48.758 miliardi di euro.
Il 6 marzo scorso arriva il nuovo aggiornamento dei fondi da parte del Cipe
a 45 miliardi.
I 18 miliardi della quota nazionale del Fas adesso servono come risorse
anticrisi.
Dopo l'ultima riunione del Cipe, 4 miliardi vengono assegnati al fondo
ammortizzatori e 9 miliardi vengono messi nel fondo a sostegno dell'economia
reale (a discrezione della presidenza del Consiglio). In tutto, 5 miliardi
vanno alle infrastrutture. Della quota destinata alle regioni, 22 miliardi
vengono assegnati alle regioni del Mezzogiorno e 5 miliardi al Centro-Nord.
Dal allora a oggi la Sicilia è l'unica regione che aspetta ancora l'approvazione
del piano attuativo regionale da oltre 4 miliardi.
Intanto alcuni stanziamenti già programmati dal ministro dello Sviluppo
economico, Claudio Scajola, restano bloccati in attesa che Palazzo Chigi
decida le priorità, 2 miliardi destinati al recupero dei siti industriali
inquinati, 1,8 miliardi per nuovi contratti di sviluppo per il Mezzogiorno,
700 milioni per incentivare l'utilizzo di fonti rinnovabili e gli interventi
per il risparmio energetico.
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