domenica 27 marzo 2011

Essere per i briganti non giustifica lo sfregio ai nostri monumenti!!!

Da "Il Mattino" di Napoli di venerdì 25 marzo 2011, leggiamo nell'articolo di Paolo Barbuto del nobile intervento dell'amico Oreste Albarano, architetto napoletano che vive e lavora a Roma ed è iscritto al Partito del Sud.
L'amico Oreste dopo aver letto di una scritta sulle colonne di Piazza Dante, pur non nascondendo le sue simpatie per i "briganti" e per la verità storica, ha deciso con altri volontari di pulire il monumento del Foro Carolino dallo sfregio della scritta "viva il brigantaggio".
Bravo Oreste...al di là delle idee, i nostri monumenti non si sporcano e vanno sempre tutelati e difesi!

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Piazza Dante, parte il restauro "fai da te".
Il degrado: un gruppo di volontari pronti a pulire il monumento dopo lo sfregio della scritta "viva il brigantaggio".

di Paolo Barbuto

Il colonnato di piazza Dante, sfregiato da un manipolo di teppisti con la gigantesca scritta "viva il brigantaggio", sarà ripulito gratuitamente da un gruppo di volenterosi capitanati dall'architetto Oreste Albarano che vive e lavora a Roma e, dopo aver letto la cronaca dello scempio, si è messo subito in moto: "siamo pronti, già in viaggio per Napoli, inizieremo subito", ha detto con entusiasmo. Il "subito" dell'architetto Albarano significa stamattina. A partire dalle 10 un gruppo di esperti restauratori sarà già al lavoro davanti al colonnato; ed è piacevolmente emozionante sapere che il lavoro sarà fornito in forma gratuita, per dare un segnale di speranza alla città, ma anche per scuotere le coscienze. Per cui è giusto rendere merito alla società che ha messo a disposizione i lavoratori e materiali speciali; si chiama impresa "Valentino" ed è specializzata in restauri. L'incredibile circuito virtuoso che si è messo in moto di fronte allo scempio di piazza Dante, è nato nella capitale ed è scaturito da un moto di rabbia. L'architetto Albarano che lavora per il ministero per i beni e le attività culturali, l'altro giorno a Roma sfogliando il Mattino si è trovato di fronte alla notizia dello sfregio alla colonnato e non ha resistito alla rabbia. Innanzitutto ha scritto una lunga lettera al nostro giornale, poi mi ha chiamato alla sovrintendenza di Napoli e ha chiesto "posso intervenire?". Siccome la burocrazia non consente di sapere chi deve intervenire, quando e perché, l'architetto ha deciso di passare all'azione senza chiedere troppe spiegazioni. Nella lettera, accorata, giunta in redazione l'altro pomeriggio, l'architetto Albarano non ha nascosto di essere un sostenitore delle idee revisioniste sull'unità d'Italia: "ma questo non potrà mai giustificare un atto teppistico come quello che si è verificato al Foro Carolino", ha scritto sottolineando l'antico nome borbonico dell'attuale piazza Dante per rendere ancora più vera e severa la sua protesta contro lo sfregio che parla di briganti ma che è stato effettuato semplicemente da teppisti. E per dimostrare il suo affetto nei confronti della città,Albarano ha ricordato, nella lunga lettera "d'amore" alla città di Napoli, il brano di un'opera di Sergio Bruni e Salvatore Palomba: "Pulcinella. Piedigrotta non c'è più e fa il serio anche tu, perché questa città non vuole più solo ridere, perciò toglie la maschera e comincia anche tu a rendere questa città più vera. Non è solo quella vecchia storia di maccheroni, pizza, mandolini. Comincia tu ad insegnarci come renderla più vivibile". È siccome Albarano ha voglia di dimostrare che "Pulcinella" può fare realmente qualcosa per la città, si è messo in gioco in prima persona: è avvenuto a Napoli e ha fatto partire l'organizzazione. Innanzi tutto è andato personalmente a Piazza Dante e ieri pomeriggio per guardare da vicino lo sfregio e a capire come rimediare. Ha scoperto che la scritta è stata fatta con bombolette di vernice spray metallizzata, che aggredisce con forza le superfici ed è difficilissima da rimuovere. "Il primo passo dei restauratori sarà quello di bagnare la vernice con impacchi chimici speciali, poi si cercherà di ripulire tutto con getti d'acqua ad alta pressione. Impossibile usare sabbia o materiali particolarmente aggressivi che rovinerebbero la pietra. Comunque riusciremo a cancellare quello schifo". La sfida: la squadra dell'architetto Albarano arriva da Roma "non aspettiamo i tempi della burocrazia".
Arch. Oreste Albarano - Partito del Sud

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