Scrive Pino Aprile nella prefazione: “Quello che ho capito di questo libro è stato interessante; in alcuni casi, rivelatore. Ma è più quello che non ho capito. Il che conferma i dati e le osservazioni di Claudio Cipolinni e Nicola Christian Rinaldi sull’incolmabile (secondo me) distanza tra l’appartenenza delle nuove generazioni al mondo informatico e l’estraneità di quelle precedenti: la differen
za è 71 a 7 per cento. Io, per una volta tanto precoce (mancandomi qualche anno per entrare nella fascia dei 65enni che stanno nel 7 per cento) sono in quella esigua minoranza che è quasi una “nullitanza”.
Siamo immersi in una rivelazione che sta portando a un cambio di paradigma nelle relazioni tra persone, imprese, amministrazione pubblica; i nuovi strumenti digitali consentono sempre più, a chiunque, di gestire un’enorme quantità di informazioni senza intermediari e di crescere in tempo reale.
Siamo immersi in una rivelazione che sta portando a un cambio di paradigma nelle relazioni tra persone, imprese, amministrazione pubblica; i nuovi strumenti digitali consentono sempre più, a chiunque, di gestire un’enorme quantità di informazioni senza intermediari e di crescere in tempo reale.
Nessun commento:
Posta un commento