Senza nessuna volontà di auto-celebrarmi o di auto-celebrare il Partito del Sud, movimento nazionale di cui faccio parte con orgoglio come socio fondatore fin dal dicembre 2007, pubblico questa bellissima lettera dell'amico Pasquale Mesiti, Coordinatore per la Provincia di Reggio Calabria del nostro movimento.
Pasquale ha capito benissimo l'essenza del nostro movimento, la sua carica rivoluzionaria ed il suo spirito di squadra, e anche la novità della svolta di Bari....da leggere!!!
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Sento il dovere morale di ringraziare gli Amici della Direzione Nazionale e della Direzione Regionale per avere avuto fiducia nella mia persona affidandomi questo prestigioso incarico nel Partito. In particolare un grazie sentito ad Enzo Riccio e a Giuseppe Spadafora.
Naturalmente un doveroso pensiero al nostro Presidente onorario Antonio Ciano e a quanti, in questi anni, hanno lavorato e portato avanti con generosa determinazione e convinzione la difficile battaglia della causa Meridionale. Sono veramente onorato di trovarmi insieme a queste straordinarie persone.
Lo stesso affettuoso saluto a quanti si riconoscono nel Partito del Sud e,quindi, nel pensiero e nell’azione di Uomini come Guido Dorso, Gaetano Salvemini, Luigi Sturzo, Antonio Gramsci e Nicola Zitara.
In questa prospettiva l’abbraccio è esteso a tutti i Liberi e Forti che , anche militando in diverse esperienze associative Meridionaliste, condividono l’insegnamento Dorsiano della Rivoluzione Meridionale e Mediterranea portata avanti con l’arma della Democrazia.
L’8 settembre tantissima gente, ragazzi e ragazze, anziani, professionisti, operai, pensionati, donne, si sono incontrati a Bari provenienti, con mezzi propri, da tutte le parti d’Italia con un solo sogno: “dare voce ad un Sud da sempre dimentico accomunati dall’idea di un Meridione finalmente e giustamente protagonista in Europa e nel Mediterraneo.
Ecco il vero miracolo che è accaduto a Bari l’ 8 settembre 2012 :il popolo Meridionale riunito ed unito in tutte le sue frazionate componenti a discutere, con coscienza critica, sulla necessità dell’ affermarsi di una classe politica meridionale capace di agire autonomamente e compiutamente, rifiutando trasformismi e compromessi.
Chi non c'era aveva evidentemente altri interessi: non ho visto Miccichè, non ho visto la Poli Bortone, non ho visto Scotti e Iannaccone, non ho visto Raffaele Lombardo ed Agazio Loiero , non ho visto altri che si dicono meridionalisti nel tentativo di sopravvivere al loro fallimento sapendo bene che nei Governi dove loro erano presenti si sono comportati nei confronti del Mezzogiorno come ascari al servizio dei Partiti del palazzo con delega di “ Kapò” per il Sud. Queste persone erano altrove mascherati sotto sigle inventate ad arte come il sedicente “ Grande Sud” di Miccichè o il fallimentare MPA dei trasformisti Raffaele Lombardo ed Agazio Loiero o , ancora , come “ Noi Sud” i cui rappresentanti , in questa legislatura, si sono distinti per essersi venduti al migliore offerente e per un piatto di lenticchie.
Queste formazioni di inganno , foraggiate dai poteri plutocratici che hanno tutto l’interesse di continuare ad escludere il Sud dai circuiti di progresso a Bari non c’erano, e non potevano esserci perchè create a servire e conservare agli ascari di regime franchigie e privilegi. Bene hanno fatto questi personaggi a non farsi vedere anche perché la loro presenza non sarebbe stata certamente gradita.
Ma loro presenza nel panorama politico Nazionale, con le loro formazioni politiche di inganno, ha dato ulteriore motivazione, ai numerosi convenuti a Bari, a riprendere seriamente l'ammonimento Dorsiano di non abbassare la guardia e a "tenersi in contatto" perché solo la realizzazione di un vero, autentico, grande Movimento Meridionalista può evitare e scongiurare l’ennesimo grande imbroglio dei Partiti del palazzo.
Pino Aprile ha detto a Bari che sono le “persone ordinarie che fanno le cose straordinarie” il che vuol dire: “Attenzione, siete voi il Sud, siete voi il movimento non io, lo siamo tutti”.
Pino Aprile ha invitato ciascuno di noi a mettere a disposizione della causa meridionale e del movimento che si va a formare le proprie capacità i propri talenti. Ciascuno per quello che può, ciascuno per quello che può e sa fare.
Ha ragione Piero Sansonetti quando scrive, in un suo editoriale del 24 maggio scorso per Calabria Ora, : “Vedete, a me sembra sempre più chiaro il nocciolo della questione meridionale: è l’assenza di strumenti di informazione”.
Pino Aprile , da grande giornalista e meridionalista , a Bari ha centrato il nocciolo della questione meridionale e asserendo che il Sud ha bisogno in primo luogo di essere raccontato all’Italia non attraverso una visione distorta e piena di pregiudizi, come accade nel sistema monopolizzato dell’informazione in Italia, ed annunciando testualmente “da questo momento in poi lavorerò per la causa meridionale e solo per quella, vi affiancherò facendo quello che so fare: Fonderò un quotidiano a levatura nazionale che abbia cuore e braccia al SUD”.
Pino Aprile è uno dei migliori giornalisti d'Italia e si è reso disponibile , in prima persona , a dare voce autorevole e di prestigio al Sud attraverso un quotidiano che sostenga fortemente le ragioni del Meridionalismo vero promuovendo in questo modo l’affermazione di una classe politica meridionale che abbia le idee chiare e sia, per dirla come Guido Dorso, spietata nella sua funzione critica e, comunque, capace di agire autonomamente e compiutamente rifiutando trasformismi e compromessi per assicurare al Mezzogiorno sviluppo e libertà, progresso e giustizia.
Pino Aprile, quindi, non si è tirato indietro e mai come in questo momento il meridionalismo della ragione, in tutte le sue diverse componenti, ha l’opportunità di organizzare una Assemblea Nazionale Costituente per la nascita di una forza politica innovativa e moderna che ponga con forza all'attenzione del Paese il problema del Mezzogiorno come punto centrale e prioritario della politica nazionale.
Una assemblea costituente che ,oltre ad essere una irripetibile occasione di confronto e di proposta sia anche e soprattutto una forte risposta, in termini politici, della capacità di riscatto del popolo del Sud che, rivendicando una sovranità negata, non è più disponibile ad essere assoggettato alle logiche perverse di poteri che , grazie anche alla complicità dell’attuale classe politica meridionale inetta e vassalla, vorrebbero continuare a trattarci da colonia.
Seguendo l’esempio di Pino Aprile e partendo da quanto emerso a Bari ogni Meridionalista può dare il suo contributo in questo senso , per quello che può e per quello che sa fare, scegliendo di essere protagonista attivo di un progetto ambizioso ma non impossibile e cioè la costruzione di una casa comune le cui fondamenta sono state già ben tracciate da Uomini come Guido Dorso, Luigi Sturzo, Gaetano Salvemini, Antonio Gramsci e Nicola Zitara.
Con questo spirito accetto con entusiasmo l’incarico che il Partito mi ha voluto affidare ritenendo , in questo modo, di potere dare anch’io il mio modesto contributo alla causa Meridionale, per quello che posso e per quello che so fare, scegliendo di essere partecipe , insieme con Voi, ad una entusiasmante battaglia di civiltà.
Pasquale Mesiti
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