La prima è che chi urla sempre e gioca tutto sulla contrapposizione e sulla protesta, soprattutto utilizzando offese a ripetizioni per gli "altri", sentendosi sempre detentore di tutte le verità, alla lunga stanca.
Questo si dovrebbe capire anche all'interno della variegata galassia meridionalista, specialmente da quelli che continuano con le "adunate" che vogliono includere tutto ed il contrario di tutto, utilizzando queste vecchie liturgie di attacco contro tutti i politici, attacco contro questo e contro quello, il riproporre sempre le stesse cose, ricopiando malamente gli schemi di Grillo...senza averne la forza comunicativa e soprattutto senza nessuna visibilità mediatica al di fuori della rete, che come abbiamo visto già non basta per Grillo, figuriamoci per un gruppetto qualsiasi che vive su Facebook.
Inoltre i toni violenti spaventano la gente piuttosto che aggregarla e soprattutto non sfondano nella maggioranza dell'elettorato italiano che, piaccia o non piaccia, è moderato. Questo dovrebbe essere un altro avvertimento anche per chi cavalca temi estremi e avanza proposte che oggi non hanno alcuna speranza di avere un seguito di massa come il separatismo o l'indipendentismo...la stragrande maggioranza degli italiani e dei meridionali ha bisogno soprattutto di proposte concrete, facilmente comprensibili ed anche realizzabili per superare la tremenda crisi economica di questi ultimi anni e non di urla velleitarie o di tanti bar dello sport dove ognuno e' primo ministro o commissario tecnico della nazionale. Questo il furbo Renzi l'ha capito e ha vinto, poi che riesca a mantenere le sue promesse e fare veramente riforme efficaci per la ripresa dell'economia è tutto da vedere...ma per molti meglio l'attesa, anche se si è diffidenti sempre in anticipo, di qualcosa di concreto piuttosto che le grandi promesse, le grandi rivoluzioni, la pretesa di essere "diversi" dagli altri non si sa in base a quale ricetta genetica.
La seconda osservazione è proprio sull'Europa, è vero che anche in Italia ci sono gli "euro-scettici", ma non così numerosi come in altri paesi europei dove ci sono fenomeni preoccupanti (passeggeri? speriamo...) come Le Pen in Francia che cavalcano il malessere e la paura, con il facile bersaglio dell'Euro e della "tecnocrazia" e burocrazia europea che subito abbaglia tanti che trovano il colpevole di tutti i mali e le cause del declino (che in Italia dura da anni ed è economico, industriale, morale, tecnologico ....) del nostro paese, le oscure trame e i complotti che spesso sono di gran moda sempre nel belpaese...questi argomenti populisti e da campioni della demagogia in Italia l'ha portato avanti in modo vincente Salvini che ha salvato la Lega Nord da un ulteriore declino e, dopo anni di caduta libera con la crisi di Bossi, la sua famiglia, il cerchio magico, gli scandali etc etc...ha invertito la tendenza per il suo movimento. Una citazione a parte per quelli che al Sud hanno votato Lega Nord, pochi come statistica ma davvero troppi per non esprimere una preoccupazione ed un'indignazione, forse perché in preda ad una sindrome di Stoccolma o per i soliti motivi di obbedienza a qualche "ras" locale che spera in qualche poltroncina (gli esempi non sono mancati in passato di tristi e patetici figuri con liste di principesse ereditarie e "maschi 100%" e non mancheranno di sicuro in futuro...gli ascari al Sud non sono mai mancati purtroppo), alla fine qualunque sia il motivo assomigliano comunque a quei mariti che per fare il dispetto alle mogli si tagliano gli attributi. Se poi non vogliamo lasciare il tema dell'Europa dei popoli, del federalismo e delle macro-regioni alla Lega che le cavalca in modo settario, esclusivo, xeonofobo, razzista e sicuramente anti-meridionale, dobbiamo avanzare noi meridionalisti delle proposte di federalismo giusto e solidale in un Italia Federale inserita in un Europa dei popoli, un federalismo che parta da Sud e che sia per il nostro Sud e per tutti i Sud del mondo.
Ovviamente poiché noi del Partito del Sud riteniamo da sempre la Lega Nord il nostro "naturale" nemico, e non un potenziale alleato come alcuni pazzi del nostro mondo, siamo convinti che anche su questo campo il meridionalismo dovrebbe esprimere tematiche europeiste concrete e non scimmiottare i leghisti sull'uscita dall'Euro...e di tematiche ce ne sarebbero tante di interessanti per la nostra terra, da un servizio civile europeo per i nostri disoccupati, all'utilizzo del fondi europei per un "new deal" al Sud in termini infrastrutturali classici come le ferrovie ad alta velocità che servono più a Reggio Calabria o a Bari piuttosto che tra Torino e Lione, ma soprattutto nuove infrastrutture come la banda larga che e' il futuro dell'economia e del lavoro. E' fin troppo scontato dire che l'Europa di oggi non funziona, la ricetta vincente è farla funzionare meglio e non abbatterla...se poi le Regioni del Sud , o la Macro-regione del Sud meglio ancora, riuscisse a spendere completamente e bene i fondi europei già sarebbe un primo concreto passo in avanti, basti pensare alla nuova metropolitana di Napoli che già è, e lo sarà sempre più, uno dei vanti della città, una grande opera che è stata realizzata in gran parte con finanziamenti europei. Invece di assistere ad un nuovo scippo dei fondi FAS e poi lamentarsene per anni in convegni, libri e giornali, è arrivato il tempo di organizzare una risposta vera e politica.
La terza e ultima considerazione, "last but not least", è che il Partito del Sud è stata l'unica voce meridionalista presente alle Europee con il nostro capo brigante Antonio Ciano al quale va il nostro ringraziamento per l'impegno ed il portare avanti la battaglia per la verità storica, battaglia alla quale non rinunceremo mai non per sterili nostalgie di ritorni al passato o per strizzare l'occhiolino a movimenti reazionari, il nostro collocamento è saldamente in area progressista e vogliamo un Sud che si apra al resto d'Italia e di Europa che torni ad essere, come nei suoi periodi migliori, ponte tra civiltà...il rinchiudersi nelle valli padane lasciamolo ai leghisti dell'inventata Padania, la battaglia per il ritorno alla lira pure...già ci ha fregato nel 1861 la lira... a questo punto come dice il mio maestro Antonio ridateci il ducato delle Due Sicilie che era di gran lunga la migliore valuta della penisola!
Provocazioni a parte, la nostra battaglia storica e identitaria continua e va accompagnata sempre più dalle nostre proposte per il futuro e dai nostri briganti e brigantesse, non solo dalle denunce di quello che non va e dei torti che ancora oggi continua a subire il Sud ridotto a colonia da più di 150 anni. Visti i buoni risultati ottenuti dai nostri candidati anche alle Comunali a Reggio Emilia, dove il nostro Presidente Nazionale rafforza l'intesa con la lista IdV, a Novi Velia (SA) dove abbiamo una brigantessa in Consiglio Comunale con una lista civica, e a Rende (CS) con Junio Juele in un'altra lista civica che va al ballottaggio, si può essere fiduciosi che stiamo costruendo qualcosa, in termini di crescita di esperienza, di visibilità e di accordi. A proposito di accordi, questi quando sono chiari e trasparenti sono utili e necessari in politica....chi dice il contrario o è stupido o è in malafede, questo lo possiamo affermare con maggiore dignità noi del Partito del Sud rispetto ad altri, visto che abbiamo provato diverse volte la strada della testimonianza con una lista da soli (vedi la partecipazione alle precedenti elezioni politiche nazionale 2013 al Senato Lazio). Gli accordi, ovviamente quelli senza svendita per il solito personale piatto di lenticchie o per la poltroncina o per i tot euro per i manifesti o altro, sono auspicabili se ci cono convergenze su alcuni temi, valori, idee e programmi. Questi voti meridionalisti non saranno tantissimi ma ci sono, ci fanno misurare in modo concreto l'oggi per poi migliorare in futuro con dati reali e e non con le chiacchiere di chi si illude che ci siano decine di migliaia di meridionali pronti alla battaglia contando i "mi piace", le esperienze servono da "palestra" e quindi rappresentano un'altra importante tappa di crescita. Del resto anche il Movimento Cinque Stelle in Europa dovrà fare delle scelte, anche in Europa, dovrà decidere se guardare al gruppo dei Verdi Europei o fare scelte molto peggiori come allearsi con settari come Farage o addirittura Le Pen e Salvini, ma almeno questo finora l'hanno escluso. Queste scelte dipendono dai valori e dalle ideologie, i partiti di destra e sinistra saranno sicuramente finiti ma i valori e le ideologie sicuramente no.
Sui nostri temi e i nostri valori, e non solo sulla verità storica perché non siamo un'associazione culturale e la nostra esperienza ci dice che non basta la "verità storica" ad unirci politicamente, siamo pronti a confrontarci con tutti i meridionalisti, ed anche con chi non lo è, ma crede ad un futuro diverso e migliore per questa nostra terra..."il Sud non chiede carità ma giustizia" , citando un altro dei nostri maestri come Guido Dorso.
Enzo Riccio
Vice-Presidente Nazionale
Partito del Sud