lunedì 20 settembre 2010

I cento "uomini di ferro" e la rivoluzione meridionale



Il Partito del Sud supera i cento iscritti e sta costruendo nei fatti la base del movimento meridionalista che vuole portare a compimento la "rivoluzione meridionale" auspicata da Guido Dorso.
Ovviamente parliamo di una rivoluzione pacifica, con metodi democratici e non violenti, ma che finalmente renda questo nostro paese piu' libero, piu' giusto e piu' solidale e soprattutto piu' uguale nei suoi territori per possibilità e per sviluppo, superando una situazione coloniale del Mezzogiorno che dura da quasi 150 anni.
Preferiamo questa strada piuttosto che il solo urlare sulla rete slogan o proposte di indipendentismo vaghe e inconcludenti, vogliamo essere un movimento dalla parte del popolo e per il popolo meridionale, senza richiuderci nel ghetto dell' "azione culturale" e della sola diffusione della verità storica. Quest'ultima, come tutti quelli che ci seguono sanno benissimo, e' alla base del nostro movimento meridionalista ed identitario ma secondo noi deve essere accompagnata da ricette moderne e praticabili per la nostra terra ed il suo futuro, altrimenti rimane uno sterile esercizio "pseudo-intellettuale" e territorio di inuti diatribe sui dettagli della verità storica sul cosidetto "risorgimento" (che per noi e' stato tale solo per il Nord...)per dividersi in gruppi e gruppetti.
Organizzare un grande movimento, farlo crescere con la partecipazione dei suoi iscritti, queste le nostre priorità per formare la nuova classe dirigente. Molti altri movimenti meridionalisti, che hanno sempre gli stessi leader da anni, non capiscono che e' il momento di cambiare passo e soprattutto cambiare metodi, meno personalismi e meno approssimazione nell'organizzazione sono necessari ed improcrastionabili.
Alcuni compatrioti li abbiamo perso per strada, forse perche' erano incapaci di lavorare in squadra e troppo concentrati sulle loro personali voglie ed aspirazioni, molti di piu' ne abbiamo acquistato e ne stiamo acquistando e credo che avere sezioni e referenti del Partito del Sud nelle maggiori città italiani come Napoli, Roma, Palermo, Torino e Milano sia una chiara dimostrazione di crescita.
Le prossime tappe saranno il congresso di Napoli il 25 settembre prima e l'incontro di Palermo poi, noi siamo pronti a discutere delle possibilità di crescita con gli amici siciliani e con gli altri movimenti meridionalisti e sicilianisti che confluiranno nel nostro movimento e/o con quelli che vorrano fare con noi accordi di tipo confederativo o di altro tipo; essenziale e' chiarirsi da subito su obiettivi, linea politica e regole condivise. E così, da uomini liberi, troveremo la nostra strada e la "rivoluzione meridionale" avrà finalmente inizio.
Avanti SUD!

Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
PARTITO DEL SUD

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