sabato 29 ottobre 2011
Rinviato ancora una volta il processo alla Marzotto...non molliamo!
Apprendiamo che l'udienza prevista il 28 ottobre per il processo contro la Marzotto, per le morti professionali in provincia di Cosenza e l'aumento dei casi di tumore, è stata rinviata....di nuovo...ed è vergognosamente a rischio prescrizione.
La storia è lunghissima, 15 anni di indagini, 80 operai morti per aver inalato sostanze tossiche all'interno di una fabbrica, la Marlane del gruppo Marzotto, a Praia a Mare in provincia di Cosenza, più altre decine di casi sospetti di tumore...
Il Partito del Sud è vicino ai fratelli calabresi che chiedono giustizia per i morti sul lavoro ed appoggiano l'iniziativa del gruppo Facebook Briganti, continueremo a vigilare ed a diffondere notizie su questo processo dove c'e' il solito silenzio, al limite della censura, mediatico....forse perché le vittime sono operai del Sud e c'e' di mezzo un'azienda del Nord?
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venerdì 28 ottobre 2011
COMUNICATO STAMPA PDSUD: BOLOGNA SABATO 29 OTTOBRE 2011 - DIBATTITO:PERCHE’ UN FEDERALISMO AVVELENATO ALIMENTA IL FUOCO DEL SUD
Comunicato Stampa PdSUD (inviato all'ANSA e principali testate)
Perché un federalismo avvelenato alimenta un fuoco del Sud - Bologna 29/10/2011
La Federazione di Bologna del Partito del Sud invita la stampa e i media a un
incontro che si terrà a Bologna il 29 ottobre 2011 alle ore 16,00 alla Sala
Civica Sandro Pertini in via Muratori 4/2 dal tema “Dis-unità d’Italia: perché
un federalismo avvelenato alimenta il fuoco del sud”.
incontro che si terrà a Bologna il 29 ottobre 2011 alle ore 16,00 alla Sala
Civica Sandro Pertini in via Muratori 4/2 dal tema “Dis-unità d’Italia: perché
un federalismo avvelenato alimenta il fuoco del sud”.
Il sottotitolo dell’incontro prende il nome dalla combinazione dei titoli dei due
libri che saranno presentati durante l’evento: “Federalismo Avvelenato” di
Marco Esposito, Assessore allo sviluppo del Comune di Napoli, giornalista e
scrittore, e “Fuoco del Sud” di Lino Patruno, giornalista e saggista, direttore
per tredici anni della “Gazzetta del Mezzogiorno” di Bari.
libri che saranno presentati durante l’evento: “Federalismo Avvelenato” di
Marco Esposito, Assessore allo sviluppo del Comune di Napoli, giornalista e
scrittore, e “Fuoco del Sud” di Lino Patruno, giornalista e saggista, direttore
per tredici anni della “Gazzetta del Mezzogiorno” di Bari.
Durante il convegno interverranno, oltre agli autori, anche Mauro Formaglini,
Segretario Provinciale del PSI, Coordinatore della lista “Laici socialisti
riformisti per Bologna”, Carlo Germi, Presidente onorario di “FICIESSE”,
Associazione “Finanzieri, Cittadini e solidarietà”, e Fabrizio Bensai,
Coordinatore provinciale di Bologna del Partito del Sud.
Segretario Provinciale del PSI, Coordinatore della lista “Laici socialisti
riformisti per Bologna”, Carlo Germi, Presidente onorario di “FICIESSE”,
Associazione “Finanzieri, Cittadini e solidarietà”, e Fabrizio Bensai,
Coordinatore provinciale di Bologna del Partito del Sud.
Sarà presente in sala Natale Cuccurese, appena eletto co-presidente nazionale
del Partito del Sud, durante il Congresso Nazionale che si è svolto
a Napoli l’8 e 9 ottobre 2011.
del Partito del Sud, durante il Congresso Nazionale che si è svolto
a Napoli l’8 e 9 ottobre 2011.
Per altre informazioni si prega di prendere contatto con:
e-mail: partitodelsud.bologna@gmail. com
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Rifiuti, a Parma pronti a prendere esempio da Napoli
Rifiuti, a Parma pronti a prendere esempio da Napoli
„
Rifiuti, a Parma pronti a prendere esempio da Napoli
„L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti critica le scelte del Comune di Parma relative ai costi dello smaltimento della spazzatura e loda la scelta di Magistris ricaduta sull'Olanda“
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„L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti critica le scelte del Comune di Parma relative ai costi dello smaltimento della spazzatura e loda la scelta di Magistris ricaduta sull'Olanda“
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di Mario Parisi
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Chi lo avrebbe mai detto che nella civile ed ordinata Parma ci fossero comitati di cittadini pronti a chiedere ai propri poltici di prendere esempio da Napoli per lo smaltimento dei rifiuti? La città partenopea, tanto vituperata nel Nord Italia per la questione spazzatura, dopo pochi mesi dall'insediamento della nuova giunta comunale, sembra addirittura diventata un "modello" da cui attingere, per organizzare la raccolta dell'immondizia, sia dal punto di vista ambientale che da quello dei costi.
Ad evidenziare la questione, con dovizia di particolari, ci ha pensato l'Associazione Gestione Corretta Rifiuti di Parma.
"Il comune di Parma paga ad Iren 160 euro per ogni tonnellata di rifiuti indifferenziato da smaltire prodotto dai cittadini da avviare a discariche o inceneritori. Il comune di Napoli per gestire l'emergenza di oggi e smaltire le tonnellate di rifiuti accumulate nei tempi recenti, ha concluso accordi con un consorzio di aziende olandesi con il pagamento di 109 euro a tonnellata incluso il trasporto via nave, con considerevoli risparmi rispetto alla gestione in loco. Nel frattempo gli inceneritori olandesi sono a caccia di rifiuti in giro per l'Europa e il costo di smaltimento negli impianti è sceso a 40 Euro a tonnellata, praticamente un quarto di quanto paghiamo qui a Parma. Fame di rifiuti ce l'hanno anche in Danimarca dove negli inceneritori di Nykobing e Falster sono costretti ad importare monnezza dalla Germania per far funzionare la rete di teleriscaldamento delle 2 cittadine", si legge sul sito ufficiale dell'associazione emiliana.
La foto sottostante, tratta dal sito della GCR, spiega nel dettaglio con un prospetto numerico, la differenza di costi tra il comune ducale e quello partenopeo:
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Social card al Sud più povere...Marco Esposito ed il Comune di Napoli chiedono un incontro urgente a Roma
Da Partito del Sud - Napoli: Riceviamo da Paolo Esposito, Staff Assessorato allo Sviluppo (Marco Esposito) Palazzo San Giacomo, Piazza Municipio Comune di Napoli e postiamo:
Fare la spesa in un supermercato a Firenze, a Milano o a Catania non è certo la stessa cosa. Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio Prezzi OPUS di Nielsen Panel a parità di prodotti acquistati fare la spesa in una regione può costare fino al 10% in più rispetto ad un’altra. Lo studio prende in considerazione tutti i prodotti di largo consumo confezionati (120.000 articoli tra alimentari, bevande, igiene personale, pulizia casa, freschi confezionati) venduti nei supermercati e ipermercati italiani. Molteplici sono i fattori che determinano queste differenze, riconducibili principalmente alla struttura distributiva italiana e alla sua capacità di contenere i costi che incidono sul prezzo finale dei prodotti quali, ad esempio, i costi logistici. Questo, oltre alla competitività delle insegne è il motivo per cui esistono significative differenze nel confronto regionale con, ad esempio, un indice di prezzo in Toscana di circa 5 punti più basso rispetto alla media italiana e di oltre 10 rispetto alla regione più “cara”. Sul livello di spesa sostenuto dalle famiglie incidono anche altri fattori. Il livello di reddito, la percentuale di occupazione femminile, il tempo disponibile per la preparazione dei pasti, le abitudini alimentari e l’incidenza dei consumi fuori casa sono alcuni dei fattori che determinano profonde differenze nella composizione del carrello della spesa nelle diverse regioni italiane. Sono queste le ragioni per cui, sebbene a parità di prodotti le regioni del Sud risultino più “care”, il carrello della spesa medio in queste regioni ha un valore significativamente più basso.
Fonte: http://it.nielsen.com/site/OsservatorioPrezzi6_8_09.shtml
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Fa discutere la sperimentazione della nuova social card per le famiglie in disagio economico che dovrebbe partire a breve in 12 Comuni con più di 250mila abitanti (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia, Verona). Sarà una carta acquisti con una ricarica mensile che varia da 40 a 137 euro in base alla città di residenza del beneficiario e ai componenti del nucleo familiare, ma la ricarica sarà molto diversa al Nord e al Sud. Secondi i dati forniti da Il Sole 24 ore, sarà assegnata una ricarica bimestrale da da 110 a 274 euro al Nord e da 80 a 212 euro al Sud. Alla base della discriminazione c’è l’idea del governo che la vita da Roma in su costa più che al Mezzogiorno e, quindi, anche tra poveri ci sono differenze. In proposito l'Assessore allo Sviluppo e alla Tutela dei consumatori Marco Esposito e l'Assessore alle Politiche sociali Sergio D'Angelo del Comune di Napoli hanno chiesto un incontro al Ministero del Lavoro e a quello dell'Economia.
Qui di seguito la lettera inviata in mattinata.
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Apprendiamo dagli organi di stampa che la sperimentazione della nuova social card per le famiglie in disagio economico, che dovrebbe partire a breve, prevede ricariche differenziate per ogni città in base alla considerazione – tecnicamente errata - che la vita sia più cara al Nord rispetto al Sud del nostro Paese, con un taglio del 27% per una città come Napoli.
Numerose rilevazioni dimostrano invece che, a parità di prodotti acquistati, la spesa sia più cara nel Mezzogiorno a causa della diversa struttura distributiva e dei maggiori costi logistici. In particolare una ricerca Nielsen su 120mila prodotti (di cui alleghiamo la sintesi) ha il titolo eloquente: “Fare la spesa al supermercato? Comprando gli stessi prodotti al Sud costa di più”.
L'errore che sovente si commette sul costo della vita elaborato su base territoriale consiste nel confrontare i prezzi non di prodotti identici, bensì i più venduti in ogni esercizio commerciale ed è ovvio che nel Mezzogiorno a causa del minore reddito disponibile si vendano maggiormente articoli a basso prezzo. E' lo stesso ministero dello Sviluppo economico, in una nota nell'Osservatorio prezzi, ad avvertire sull'uso improprio di tali raffronti territoriali.
Confrontare i listini di prodotti di diversa qualità è un assurdo tecnico che oggi porta alla “svista” sulla social card e che un domani potrebbe portare a pensioni e prestazioni sociali differenziate.
Chiediamo pertanto un incontro sollecito per confrontare i dati in nostro possesso e per raggiungere soluzioni più vicine al meritorio obiettivo di sostenere le famiglie in difficoltà.
REGIONE
|
INDICE DI PREZZO
A PARITA' DI PRODOTTI |
INDICE DI PREZZO MEDIO
DEL CARRELLO |
ABRUZZO
|
101,3
|
99,4
|
BASILICATA
|
103,0
|
93,3
|
CALABRIA
|
104,6
|
95,2
|
CAMPANIA
|
100,5
|
90,3
|
EMILIA ROMAGNA
|
99,2
|
97,0
|
FRIULI VENEZIA GIULIA
|
100,1
|
100,0
|
LAZIO
|
103,0
|
104,8
|
LIGURIA
|
100,5
|
105,5
|
LOMBARDIA
|
98,5
|
106,1
|
MARCHE
|
101,4
|
97,6
|
MOLISE
|
103,7
|
99,4
|
PIEMONTE
|
100,2
|
104,2
|
PUGLIA
|
101,4
|
92,1
|
SARDEGNA
|
103,2
|
97,0
|
SICILIA
|
103,7
|
93,3
|
TOSCANA
|
94,6
|
94,5
|
TRENTINO ALTO ADIGE
|
101,3
|
100,6
|
UMBRIA
|
97,4
|
93,3
|
VALLE D'AOSTA
|
103,7
|
114,5
|
VENETO
|
98,4
|
99,4
|
giovedì 27 ottobre 2011
Napoli come Parigi, l'acqua torna pubblica...la giunta De Magistris rispetta il risultato dei recenti referendum!!!
Storica decisione a Napoli da parte della giunta De Magistris:
l'ARIN SpA , la società che gestisce i servizi idrici e la distribuzione dell'acqua a Napoli, diventa un Ente Pubblico e cambia nome: Acqua Bene Comune Napoli.
Con questa decisione Napoli è la prima città a tornare alla gestione pubblica per l'acqua, come ha fatto Parigi in Francia, rispettando così in pieno il risultato dei recenti referendum promossi dal Comitato per l'acqua pubblica
Soddisfazione espressa da Padre Zanotelli che parla di Napoli come esempio da imitare ed ovviamente anche da parte del Forum nazionale per l'acqua pubblica e del Comitato napoletano per l'acqua pubblica.
Grande soddisfazione espressa anche dallo stesso De Magistris su questa storica decisione, il sindaco conferma che vuole continuare su questa strada anche per altri servizi fondamentali per i cittadini da considerare "beni comuni", per portare modelli sociali alternativi con la democrazia partecipativa.
l'ARIN SpA , la società che gestisce i servizi idrici e la distribuzione dell'acqua a Napoli, diventa un Ente Pubblico e cambia nome: Acqua Bene Comune Napoli.
Con questa decisione Napoli è la prima città a tornare alla gestione pubblica per l'acqua, come ha fatto Parigi in Francia, rispettando così in pieno il risultato dei recenti referendum promossi dal Comitato per l'acqua pubblica
Soddisfazione espressa da Padre Zanotelli che parla di Napoli come esempio da imitare ed ovviamente anche da parte del Forum nazionale per l'acqua pubblica e del Comitato napoletano per l'acqua pubblica.
Grande soddisfazione espressa anche dallo stesso De Magistris su questa storica decisione, il sindaco conferma che vuole continuare su questa strada anche per altri servizi fondamentali per i cittadini da considerare "beni comuni", per portare modelli sociali alternativi con la democrazia partecipativa.
La 7 finalmente si decide a modificare uno dei nomi che compare nei sondaggi!!!
FINALMENTE...IERI HANNO CHIAMATO "GRANDE SUD" GLI ASCARI DEL CENTRODESTRA SPECIFICANDO I PARTITI CHE NE FANNO PARTE...DI "PARTITO DEL SUD" NON NE PARLANO PIU'.
http://www.clandestinoweb.com/sondaggi-da-tutto-il-mondo/350748-sondaggio-emg-per-la7-continua-il-calo-dei-consensi-nel-cdx-aumenta-il-dato-del-terzo-polo.html
Dopo reiterate mail e scritti di protesta da parte nostra alla redazione di La 7, si sono decisi a modificare la titolazione del sondaggio politico dove, impropriamente, chiamavano "Partito del Sud" la coalizione "Grande Sud" - costituita dall'accordo tra le formazioni di Miccichè, Poli Bortone e Scotti - che notoriamente e vergognosamente è schierata a supporto di questo governo antimeridionale alleato della Lega Nord!
I nostri sforzi e la proprietà registrata del nome "Partito del Sud", faticosamente e soddisfacentemente posizionato a supporto di Luigi de Magistris e delle forze politiche progressiste meridionaliste o comunque vicine alla parte pulita e propositiva del nuovo meridionalismo, vincono un'altra battaglia per la chiarezza e la propositività politica del Sud identitario.
Andrea Balìa - Partito del Sud
mercoledì 26 ottobre 2011
Finalmente disponibile il nuovo libro di Pino Aprile "Giù al Sud"!!!
Dal 25 ottobre disponibile nelle migliori librerie ed anche online il nuovo libro di Pino Aprile, "Giù al Sud". Auguriamo al nostro amico Pino, autore del best seller "Terroni" e grande scrittore meridionalista, di replicare il successo del suo precedente libro!
Ecco una breve descrizione:
“Mai ho viaggiato a Sud come in questi ultimi due, tre anni, e ogni volta mi sorprendo a fare il conto di quanto non ne so e di quanto si possa percepire, di intenso, profondo, senza riuscire a cogliere appieno il senso dell’insieme. Ho pensato che fosse più corretto raccontare le tappe del mio viaggio, senza ricorrere ad artifici che le facessero diventare parte di una narrazione unica.
Ma questo paesaggio narrativo comunque parla, e sapere di noi, chiunque noi siamo, ovunque siamo, è opera collettiva. Questo libro è il mio mattone (termine disgraziatissimo per un libro) per il muro della casa che si costruisce insieme. Il Sud non ha voce, o voci piccole e sparse, ed è possibile che gli stessi protagonisti non percepiscano quanto siano parte di un tutto, forse decisivo. Mentre tutti guardano al Nord, ricco e potente, alle loro spalle, al Sud, credo stia nascendo l’Italia di domani. Un’Italia migliore.”
Per continuare a leggere un estratto o altre info sul libro...
martedì 25 ottobre 2011
BOLOGNA SABATO 29 OTTOBRE 2011 - DIBATTITO "PERCHE’ UN FEDERALISMO AVVELENATO ALIMENTA IL FUOCO DEL SUD"
Per ingrandire fare click sull'immagine
Interverranno:
PERCHE’ UN FEDERALISMO AVVELENATO ALIMENTA IL FUOCO DEL SUD
Presentazione dei libri:
Presentazione dei libri:
- "Federalismo Avvelenato" di Marco Esposito
- "Fuoco del Sud" di Lino Patruno
Dibattito on gli autori:
Dibattito on gli autori:
Marco Esposito: Assessore allo Sviluppo del Comune di Napoli, giornalista, scrittore
Lino Patruno: Giornalista, saggista, direttore per 13 anni della “Gazzetta del Mezzogiorno”
Interverranno:
Mauro Formaglini: Segretario Provinciale del Psi , Coordinatore della Lista "Laici Socialisti
Riformisti per Bologna"
Carlo Germi: Presidente Onorario di “FICIESSE”, Associazione “ Finanzieri, Cittadini e
Solidarieta'”
Fabrizio Bensai: Coordinatore Provinciale Bologna del Partito del Sud
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Processo alla storia, "risorgimento" alla sbarra da parte...iniziativa dell' IdV napoletana ed invito a Caldoro...
Un vero e proprio processo alla storia quello inscenato dell’IDV partenopeo che ha fatto sedere sullo scranno degli imputati niente poco di meno che Giuseppe Garibaldi, Vittorio Emanuele II, Giuseppe Mazzini e Francesco II di Borbone.
L’unità d’Italia ha ancora troppe ombre per poter unire il Sud ad un Nord che si è arricchito ed ha progredito con il danaro sottratto al Regno delle due Sicilie affamando e costringendo il Meridione ad aprire l’omonima crisi che condusse alle emigrazioni di massa. A questo scopo l’Idv napoletana ha presentato un’interrogazione al governatore Caldoro affinché si attivi per fare in modo che cada il segreto di stato su quelle realtà inconfessabili celate nei fascicoli e dossier redatti durante il Risorgimento e nel periodo di poco antecedente l’Unità Nazionale.
Per l’occasione è stata presentato l’ultimo libro di Dora Liguri: “Quell’ "amara" Unità d’Italia”.
Fonte: Julie news
Riflessioni, commenti e proposte post Congresso PdSUD - Diario di un Militante di V. Cesario
ALTRE FOTO DAL III CONGRESSO NAZIONALE DEL PARTITO DEL SUD
1) Emiddio de Franciscis e Luigi de Magistris 2) Luigi de Magistris e Francesco Menna
3) Marco Esposito e Pino Aprile 4) l'intervento dell'oncologo prof. Marfella
Ricevo e posto queste interessanti riflessioni e commenti dell'amico Vincenzo Cesario...
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Da anni mi occupo di meridionalismo, al cospetto di amici e familiari che esprimono, rispetto a questa mia passione, sospetto e qualche preoccupazione (non esclusa, credo, quella di aver perso la ragione).
Mi sono avvicinato a conoscere vari movimenti di quella galassia che Lino Patruno definisce “Fuoco del Sud”, e da tempo speravo che nascesse una formazione, in cui potermi identificare, cioè che riuscisse a portare avanti le istanze del Sud e a contrapporsi all’arroganza e al potere della Lega Nord ed affini, compresi i tanti meridionali che, direttamente o indirettamente, sono loro alleati (chiamati “affettuosamente” ASCARI).
Quando scopro il Partito del Sud mi sembra di realizzare un sogno, in quanto la stragrande maggioranza delle sue caratteristiche costitutive (inno compreso) corrispondono alle mie idee. Tutto questo non mi sembra una conseguenza di fenomeni parapsicologici ma, semplicemente, ritengo che altri esseri umani dotati di pensiero, possano condividere con me gli stessi ideali.
In confronto ad altri movimenti inoltre (Neoborbonici, Filoborbonici, Duosiciliani etc., di cui nutro comunque rispetto), il Partito del Sud vuole giocarsi, fino in fondo la partita con la realtà; questo è il motivo principale per cui vi ho aderito.
Arriva finalmente la mattina dell’ 8 di ottobre, sveglia alle 5 e partenza per Napoli: in aereo una piacevole sorpresa, incontro il compatriota Filippo Romeo con il quale, una volta a terra, ci dirigiamo assieme verso la sede del congresso.
Durante il tragitto da Capodichino, guardandomi intorno, trovo una città complessivamente pulita, inoltre vedo Napoli sotto un’altra ottica, rispetto a visite del passato : mi sembra più bella, oltre ad avvertire, per la prima volta, un senso di appartenenza al luogo . Questa nuova e piacevole percezione è conseguente al fatto che, grazie alla passione per il meridionalismo, ho approfondito di molto le mie conoscenze storiche sulla città, e ciò mi consente di apprezzarla per il meglio (la cultura offre sempre una marcia in più).
Giunti a destinazione, e dopo un caffè e sfogliatella di rito, entriamo nell’hotel sede del congresso che, a dispetto della descrizione negativa fornitaci del tassista, mi appare un luogo di sobria raffinatezza.
Incontro e riconosco man mano i tanti amici conosciuti sul web: Andrea Balia, Pino Lipari, Enzo Riccio, Bruno Pappalardo, Rosanna Gadaleta, Tony Quattrone e altri e, nonostante sia la prima volta che li vedo, mi sembra di conoscerli da tanto tempo. Rivedo piacevolmente inoltre amici già conosciuti personalmente: Natale Cuccurese, Antonio Ciano, Beppe De Santis, Guglielmo Di Grezia, Cristian Vicentino e altri. Scorgo a distanza lo Stilista Identitario Salvatore Argenio, con una delle sue inconfondibili cravatte (che spero di acquistare in occasione delle prossime festività).
Il congresso inizia con un certo ritardo, la sala è piena e i membri del direttivo iniziano a parlare:
- Natale Cuccurese puntualizza una norma statutaria in cui viene espresso, a chiare lettere, che il Partito del Sud (e naturalmente i suoi iscritti) si pone, sul piano politico, in una posizione trasversale (né destra e né sinistra), ma in totale contrapposizione alla Lega Nord e a tutti i partiti e movimenti ad essa alleati (well done Natale)
A Andrea Balia e Enzo Riccio comunicano che una serie di intellettuali meridionalisti tra i quali Pino Aprile, Gigi Di Fiore e Lino Patruno faranno parte di una sorta di commissione di saggi che fungerà da corollario ideologico del partito (anche questa è un’ottima notizia)
- Antonio Ciano memoria storica e fondatore del partito, ne riassume le matrici epistemologiche e socio-culturali, annuncia inoltre che presto volerà per il Canada, per diffondere il meridionalismo oltre oceano (grande Antonio).
- Beppe De Santis espone una lezione sull’economia globale, domostrando una competenza di alto livello (chapeau !), dice inoltre che per formare un partito ci vogliono tre cose : un progetto politico, un classe dirigente da formate e, da ultimo, del tempo. Gli apprezzabili contenuti passano però in second’ordine rispetto al tono declamatorio usato, che lascia trapelare una certa tensione e qualche conflitto interno. Nella mia esperienza quando si parla ad alta voce, lo si fa perché si avverte il timore di non essere ascoltati. A un passaggio successivo ho chiesto chiarimenti in merito, utilizzando come metafora la famiglia, in cui in quel momento mi identificavo, ma pur ricevendo qualche apprezzamento sul mio intervento non ho ottenuto una risposta chiarificatoria.
- Giunge il momento di Pino Aprile, ascoltato dalla sala in sacro silenzio : anticipa i contenuti del suo ultimo libro (Giù al Sud) che dedica a tutti i meridionali dividendoli in tre categorie: quelli che restano, quelli che ritornano e quelli che pur stando lontani pensano alla loro terra (questa è musica per le nostre orecchie). Inoltre Pino chiarisce la sua posizione rispetto al nostro movimento, cioè si pone come osservatore partecipe del nostro divenire. Questo forse delude chi ne vorrebbe un ruolo più attivo, io credo invece che sia una posizione apprezzabile, simile in qualche modo a quella dello psicoanalista nella dimensione transferale con il paziente; Pino Aprile resta per noi, comunque, la stella polare.
Il clou è stato De Magistris che dimostra, ancora una volta, carisma e determinazione, avevo espresso in mattinata perplessità circa un articolo, a sua firma, con toni risorgimentali, piuttosto caricaturali. Mi è stato detto che quell’articolo non era farina del suo sacco, e comunque ho riflettuto sul fatto che De Magistris rischiando la vita nel fare il sindaco a Napoli, cioè la più grande e importante città del Sud, pur non dichiarandosi meridionalista lo è, nei fatti, molto di più di tanti “pseudo meridionalisti” che, criticandolo e gettando fango sul nostro partito, restano ancorati a una dimensione folkloristica ( non si aiuta il Sud soltanto gridando “viva o rre”).
La mia esperienza si concludeva alla sera con un cena frugale a base di spigola, assieme agli amici sopra citati, a cui si sono aggiunti la Sig.ra Balia, i compatrioti Spadafora e Bensai, oltre che una coppia di giovani militanti, brillanti ingegneri biologici.
C’è ancora molta strada da fare ma il partito è cresciuto, non si può dimenticare che siamo dei volontari e non abbiamo un soldo. Mantenere una posizione politica equidistante ( destra e sinistra sono soltanto indicazioni stradali) sarà opportuno per il futuro e l’alleanza con De Magistris nonrappresenta una contraddizione di ciò; quanto espresso da Natale Cuccurese ad inizio congresso chiarisce inequivocabilmente questa posizione (non và dimenticato che De Magistris non perde occasione per attaccare pubblicamente Lega Nord e suoi alleati per tutte le nefandezze verso il Sud).
- 1) Il radicamento sul territorio: cioè la ricerca di strategie per farci crescere di numero, anche attraverso una specifica commissione che cerchi il dialogo con tutte le rappresentanze della società civile meridionale, interessate allo sviluppo del Sud: CONFINDUSTRIA ( D’Amato da tempo esprime posizioni meridionaliste), CONFCOMMERCIO e CONFARTIGIANATO ( per l’affermazione del made in Sud). Il radicamento inoltre andrebbe cercato nell’ambito delle classi future, tra gli studenti, nelle Università, perfino nel mondo dello sport, ad esempio nelle tifoserie del calcio dove l’identità territoriale viene avvertita in modo rilevante ( quando vanno ad assistere le partite al Nord, vengono denigrati come “Terroni” nella migliore delle ipotesi).
- 2) La formazione di una classe dirigente: creare cioè una scuola di politica, attraverso l’attivazione di un corso di perfezionamento in discipline socio-politiche, rivolto a giovani meridionali. Chiunque volesse fare carriera politica con il Partito del Sud, dovrebbe frequentare obbligatoriamente il suddetto corso, al fine di evitare la presenza di incompetenti e raccomandati e farebbe in modo da distinguerci dal resto dei partiti o movimenti politici che impiegano ben altre forme di selezione. I saggi e intellettuali vicini al nostro partito (Aprile, Di Fiore, Patruno, Esposito etc.) , potrebbe rappresentare la classe docente del corso.
- 3) La criminalità organizzata: Un partito come il nostro non può ignorare un problema così importante per il Sud, e non può neanche limitarsi a dire che è contro la mafia e la camorra. Ma deve affrontarlo in maniera speciale e approfondita, non limitarsi cioè a considerarlo un mero problema di pubblica sicurezza (Zitara, Meligrana, Teti e altri grandi intellettuali calabresi scrissero un bel libro sull’argomento negli anni ’70 “Le Ragioni della Mafia”). La criminalità organizzata al Sud ha radici sociali, storiche e politiche che non possono essere ignorate, altrimenti si corre il rischio di affrontare il problema similmente a come avvenne ai tempi del brigantaggio. E’ pur vero che tra mafia (o camorra o ndrangheta) e brigantaggio vi sono delle palesi diversità, ma sono nate e cresciute entrambe in contesti sociali ed economici precari. I fenomeni criminali recenti, come affermava Zitara, sono la risposta al mancato sviluppo economico del Sud; inoltre si sono distinti per il fatto che sono riusciti ad allearsi e ad entrare nel potere (i briganti erano molto più ingenui dei mafiosi). Nel momento in cui il Sud si sviluppasse economicamente, almeno una parte di giovani destinati alla manovalanza criminale troverebbe un lavoro onesto. Si deve inoltre pensare a un modello “Ecologico-sociale” da applicare, attraverso interventi educativi, alle giovani generazioni per effettuare un lavoro di prevenzione primaria sulla criminalità. Non possiamo lasciare il monopolio della lotta alla criminalità nel Sud al Maroni di turno che dimostrano una pressocché totale mancanza di conoscenze del fenomeno.
V. Cesario
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