venerdì 16 marzo 2012

"Emiliano…quattro spigole, noci bianche e cozzeche pelose" di B. Pappalardo



Ricevo e posto dall'amico Bruno Pappalardo

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E’ tutto qui! Altro non pare sia sostanzialmente rilevante per Emiliano a Bari.
Lui stesso, son certo, davanti alle accuse, affronterà ogni imputazione, che gli giungerà dalla Giustizia, a viso
aperto, impavido e “baldanzoso” davanti allo spauracchio che stanno sventolandogli davanti al muso.
Insomma nulla che possa essere paragonato a quanto, (stamani se ne è aggiunto un altro alla lunga lista di assessori e consiglieri corrotti)  succede al Pirellone.

Mi viene quasi naturale chiedermi,... ma, la corruzione non era una cosa del meridione? Pare, invece, che in Lombardia non ci sia altra attività che quella, …boh?!!

Si è parlato di un pranzo regalato offerto o di regali di genere alimentare. Insomma che Emiliano dovesse pure denunciare un certo piacere per la tavola, orbene, bastava guardarlo e risparmiarsi le intercettazioni.
Tuttavia se si accetta il principio dell’utilità di quest’ultime e anche che tutti gli uomini della politica, ossia i responsabili della cosa pubblica, debbano essere più attentamente sorvegliati di qualsiasi altro comune cittadino, le indagini valgono anche per Emiliano a Bari come per Formigoni.
Sindaco di Bari  Michele Emiliano.jpgTorniamo un attimo a Bari. Il sindaco Emiliano, nel 2004 viene eletto primo cittadino. Tutto fila dritto ma, nel 2007, il sindaco si trova a dover decidere su chi scegliere alla dirigenza dell’Ufficio Tecnico del Comune. L’ex  vice sindaco Emanuele Martinelli, pare suggerisca al sindaco, l’ing. Vito Nitti al posto di una proba signora Annarosa Marzia, attenta e scrupolosa sugli appalti. Sceglie il Nitti anche perché Marzia era distaccata a Taranto e non poteva legittimamente essere nominata a Bari.
Parentesi: è bene sottolineare, per tutti gli amministratori che è sempre opportuno preoccuparsi, per un qualsiasi incarico, di prevedere la defezione anche della propria ombra. (vorrei intendere per ingenuità sia verso il Martinelli che del Nitti). La storia del pranzo con bottigliate di champagne e formaggi è tutta un’altra storia che colora solo il  nero opaco della vicenda.
E’ pur vero, tuttavia che quella “ingenuità” oggi, gli costa rispondere soprattutto per aver favorito talune imprese ed in particolare la società di Costruzione Dec, di Daniele e Gerardo De Gennaro oggi agli arresti domiciliari con altri cinque dirigenti, per l’accertamento dei reati.
I giornali non dicono, ad esempio, che la politica di Emiliano, come quella della governatorato della Regione Puglia ha espressamente puntato sulle risorse imprenditoriali del territorio come vanto e fiore all’occhiello d’esso, per le eccellenze che quel settore aveva e ancora dimostra di avere. Tante imprese significa modernizzazione e soprattutto lavoro. Tante imprese significa vedere lontano, aprirsi prima di altri, solchi sicuri verso nuovi mercati ma che dal 2009, sono in  parte rimasti ingessati dalla crisi. Un impianto produttivo fortemente flessibile e adeguato alla concorrenza di quelli altri del Nord ed esteri e, avviare quel maledetto treno delle infrastrutture che tarda da anni, a partire. Il tessuto  della produttività pugliese è tra  quelle d’altre regioni del meridione, il più esteso ma che, negli anni di Emiliano sindaco, aveva   mostrato le migliori doti di adeguamento ai tempi e alle istanze estere e dell’intero paese.
Il consiglio, in quegli anni, dell’ex vice sindaco Martinelli offerto al nuovo primo cittadino, di scegliere il Nitti, deve essere collocata in questa logica. Il Nitti conoscitore della stragrande maggioranza degli imprenditori della regione, poteva rappresentare l’anello, il filo rosso, l’intercessore più veloce per una operazione connettivale ad una  piattaforma di sviluppo allargato e potenziante.   
La faccenda Emiliano dovrà essere risolta, dunque, da quella giustizia che lo stesso sindaco ne ha fatto per sé, la sua bandiera.
Entrare nel merito specifico dei fatti, tuttavia, sarebbe un errore da parte dello scrivente. Anzi tengo a dire che il Emiliano l’ho visto da vicino, a pochi passi. Ho visto il suo faccione rotondo, naturale propensione  alla schiettezza. Lo so che non significa NULLA! E’ evidente!!
Sarà che sono solo uno sciagurato, uno sconsiderato … ma ho conosciuto tanta gente, soprattutto agiata e mi pare d’aver acquisito un certo occhio;… anche per l’alunno 18/ventenne nell’ultima fila dell’aula nascosta dietro una pila di libri neppure suoi.
Ho visto  anche quella di Jacoviello e Grassi che non si possono dire propriamente belle grosse e tornite.

Bruno Pappalardo

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