giovedì 30 agosto 2012

L'Associazione Sacco e Vanzetti aderisce all'appello a Pino Aprile



Matteo Merolla, Presidente Associazione Sacco e Vanzetti, ha aderito con entusiasmo all'appello a Pino Aprile.
Ringraziamo il il dott. Merolla per l'adesione e gli diamo appuntamento l'otto settembre a Margherita di Savoia.

mercoledì 29 agosto 2012

E se l’8 settembre il Sud si muove davvero?


L’8 settembre si sta avvicinando e a Margherita di Savoia, nei pressi di Barletta, ci sarà l’importante incontro di Pino Aprile con i sottoscrittori dell’appello per un suo impegno politico diretto a favore e a servizio del Sud.
Tra i promotori dell’iniziativa c’è il Partito del Sud ed altri movimenti meridionalisti come Per il SudInsieme per la Rinascita e L’Altro Sud.
Secondo gli organizzatori sono oltre mille i firmatari dell’appello solo on line e sono anche moltissimi quelli hanno deciso di partecipare all’evento.
Per chi non avesse avuto il tempo o la possibilità di farlo, l’appello a Pino Aprilesi può leggere e sottoscrive all’indirizzo internet www.appelloaprile.tk
Per registrarsi all’evento dell’8 settembre si può utilizzare l’apposito form:
L’appello, come detto, è stato già firmato da più di 1000 persone e da circa una ventina di associazioni, movimenti, gruppi meridionalisti.
Tra le speranze degli organizzatori c’è quella che l’evento possa segnare una data storica per il meridionalismo
Nella giornata non mancheranno i momenti, per i partecipanti, di conoscersi meglio e per poter fare squadra, discutere, confrontarsi.
Per chi volesse i dettagli anche su Google maps ecco il link alla pagina dell’evento.

Fonte: Sud24.it

martedì 28 agosto 2012

Il nostro blog nazionale del Partito del Sud supera il traguardo del 1° Milione di visite!



Annunciamo con piacere che il nostro blog nazionale:


ha superato il milione di visite dopo soli 4 anni dalla sua nascita, diventando presto uno dei siti più visitati dell'intera galassia meridionalista.

I nostri complimenti in primis a Natale Cuccurese, il nostro Co-Presidente nazionale, che l'ha fondato ed a Rosanna Gadaleta che ha curate l'ultimo restyling, oltre a tutti gli amici del Partito del Sud che hanno collaborato non solo a crearlo, ma soprattutto ad alimentarlo con diversi articoli ed a rinnovare periodicamente il nostro blog per renderlo sempre più interessante e punto di riferimento.

Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
Partito del Sud

mercoledì 8 agosto 2012

Pino Aprile incontra i firmatari dell'appello l'8 settembre!




Pino Aprile incontra i firmatari dell'appello

Sabato 8 settembre 2012 – ore 16 (chiusura ore 18,30)
Lido Moby Dick – Margherita di Savoia (Barletta)

Una data evocativa, l'8 settembre. Un luogo d'incontro che porta nel nome il marchio della storia. Si avvicina il momento della verità per Pino Aprile e per il movimento politico che in tanti gli stanno chiedendo di organizzare. L'autore di Terroni incontrerà al Moby Dick – grazie alla cortesia di Antonio Capacchione – i firmatari della lettera dal titolo “Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei”. 
L'appello può ancora essere firmato su:

All'incontro potranno partecipare tutti gli aderenti e i sottoscrittori, in veste di singoli o di rappresentanti di associazioni.


In sede sarà richiesto il pagamento di una quota simbolica individuale (2 euro) per spese organizzative. Capacchione ha rinunciato a qualunque compenso per la sua struttura.

Saranno studiate nelle prossime settimane modalità per consentire una partecipazione ampia dei sottoscrittori ed aderenti all’appello. Ma l'iniziativa nasce senza una organizzazione professionale e senza una regia precostituita. Sono quindi graditi i contributi perché la giornata possa essere un vero e proprio incontro costruttivo.

n.b.: l’incontro è riservato ai sottoscrittori ed aderenti all’appello che si registreranno entro il 05 Settembre 2012.



"Una, dieci, cento Ilva (nonostante tutto)" di Lino Patruno




di LINO PATRUNO
Da un lato ci sono operai che dicono: meglio un tumore fra venti anni che far morire di fame oggi i miei figli. Dall’altro, i soliti cattivi maestri lontani mille miglia dalla realtà e scandalizzati: come, una alleanza strategica fra lavoratori e padrone? Questa è l’Ilva di Taranto nell’anno del Signore 2012. L’Ilva è l’emblema del più grave problema del Sud: il lavoro che non c’è, e per questo difeso a costo di se stessi. Come se difesa del lavoro e difesa della salute non potessero andare d’accordo, non siamo mica nella Cina della dittatura che ammazza lavoratori e ambiente sull’altare del grande balzo economico. Non ci fosse stata la Regione Puglia a combattere contro il colosso tanto isolata da rischiare anche lo scontro con gli operai, ora lì dentro continuerebbero a guadagnarsi la vita consumandosela. Tanto, la gloriosa politica italiana ha continuato a pensare come sempre ad altro: ora pensa a un sistema elettorale non migliore per il Paese, ma migliore per non andarsene mai. 

Ovvio che nel vuoto sia stata tirata per i capelli la magistratura, a tentare di risolvere un problema che spettava ad altri. Ma l’Ilva, che pure oggi il Sud deve nonostante tutto tenersi strettissima, è anche l’emblema di una fra le tante scelte sbagliate per il Sud, anzi contro il Sud. Quando si decise di accelerarne l’industrializzazione, si pensò di puntare su facilitazioni per le piccole e medie imprese, quelle che con meno capitale producono più lavoro. Ma ci fu la rivolta delle Confindustrie del Nord: mai avrebbero consentito che al Sud nascesse una concorrenza a loro. Così si decise per impianti che divoravano molto più capitale di quanto lavoro producessero: l’esatto contrario di ciò che serviva al Sud. Che non aveva capitali ma lavoratori in cerca di lavoro. Impianti di industria cosiddetta di base, industria pesante che al Nord non volevano (troppo inquinante) ma che al Nord serviva per la materia prima dei suoi prodotti. 

Sud come Terzo Mondo: si massacri di fumi e veleni e ci dia l’acciaio per le nostre auto, i nostri frigoriferi, i nostri cucchiai e forchette che poi rivendiamo a loro stessi tenendoci però il guadagno. Di quel Grande Inganno, ciminiere al cielo per farne scendere benedizione, le guerre del petrolio degli anni Settanta-Ottanta e le crisi finanziarie hanno lasciato al Sud un cumulo di macerie tranne l’Ilva.

Anche l’acciaio di Stato sarebbe stato spazzato via come la chimica e (in parte) la raffinazione del petrolio se l’Italsider non fosse passata a un ruvido e deciso privato diventando Ilva. Ma diventandone anche tanto sangue e corpo, che Taranto non sopravviverebbe a una sua scomparsa, e non solo Taranto. Non piacerà ai puri e duri della sinistra irreale e dell’ambientalismo del no a tutto, ma è così. Eppure, nel surrealismo demenziale della politica italiana, tutti sono prodighi di pensosi consigli del giorno dopo, ma nessuno che veda l’Ilva per quello che effettivamente è. Non il peggiore o il migliore film della catastrofe. Non il mostro che erutta fuoco e morte, l’immagine futurista di un pianeta di Avatar che un giorno ci inghiottirà tutti nell’apocalisse dell’unica terra che avevamo e non abbiamo saputo difendere. 

Ma l’Ilva è un monumento del lavoro del Sud, carne viva di visi scavati, sguardi spaventati, epopea di pendolari: metafora di una condizione del Sud divisa fra la necessità e il rifiuto, psicologia di chi ogni giorno passa quei cancelli aspettando il momento di uscirne ma che mai e poi mai si sognerebbe di perdere il lavoro per una coscienza di classe. E’ lo stesso Sud delle sarte-schiave di Barletta che, dopo il crollo del palazzo e la morte di quattro compagne, invece di fuggire si chiedevano: e ora, chi ce lo dà il lavoro? Bene, questo Sud ancòra una volta è rimasto solo, al di là delle estive parole di circostanza. Non c’è politico, perlomeno del Sud, anzi meno che mai del Sud, che ne abbia colto il dramma per far capire quante altre piccole Ilva ci sono al Sud. Nel senso di quanto lavoro serva al Sud, se per difendere con unghie e con denti quello che si ha ci si può ammalare per le disattenzioni di chi per troppo tempo ha chiuso gli occhi. E però ora c’è lo “spread”, l’attacco all’Italia e occorre difendersi. 

Prima c’era la Questione Settentrionale e occorreva dare soddisfazione a Bossi e ai suoi ladroni. Prima ancòra c’erano i sacrifici per chissà cos’altro, e poi al Sud si davano i soldi e i suoi politici ne erano contenti, potevano distribuirli in cambio di voti. Anzi ora i governi dicono di darli e poi li dirottano altrove. Facciamoci caso: non c’è un programma elettorale, di quelli di nuovi partiti e movimenti che si presentano come fuoco purificatore, che parli del Sud. Controllare l’ultimo dei mille, quello titolato “Fer mare il declino”. Eppure il declino si ferma sviluppando ciò che è meno sviluppato: il Sud appunto, che non salva solo se stesso ma l’intero Paese.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

lunedì 6 agosto 2012

La linea della palma...e la linea della stupidità italiana!

Dopo la scarsamente rimpianta uscita di scena di Giorgio Bocca, certo non potevamo immaginare che era proprio un giornalista siciliano, Francesco Merlo, a riprenderne idee, stereotipi e toni linguistici degni di Cesare Lombroso con un vergognoso articolo su "Il Venerdì di Repubblica".

Bene ha fatto il mio amico Andrea Balia, nel suo intervento sul Blog Partito del Sud - Napoli, a stigmatizzare i contenuti razzisti dell'articolo ed invitare tutti i meridionali a protestare contro alcune ignobili frasi del tipo:
“ennesima conferma di quell’avanzata della linea della palma, di quel Meridione che conquista tutta la penisola e rende sempre più napoletano il popolo italiano, sempre più estroverso ed espressionista e dunque anche volgare e tuttavia creativo e sempre più tatuato!”

Ebbene il giornalista forse dimentica che la linea della stupidità italiana è avanzata da anni da Nord verso Sud, con gli esempi dell'edonismo berlusconiano, la mignottocrazia, il velinismo, i tronisti etc etc...sono tutte cose nate in Padania e che hanno disceso la penisola verso Sud, trovando purtroppo una classe politica destrorsa accattona pronta ad emulare le gesta del Cavaliere o a prodigarsi nella nobile arte del leccaculismo italico.


Davvero inaccettabile continuare a subire esempi di etica e moralità da una parte del paese che convive da anni con scandali di tutti i tipi, da quelli della Sanità alla Regione Lombardia, ai prodotti avariati nel campo agroalimentare provenienti  dall'Emilia come il Grana Padano fatto con latte di scarto, ai debiti della Regione Piemonte e del Comune di Torino....per non parlare degli episodi davvero poco edificanti della Lega Nord con i suoi scandali su come spendeva i soldi pubblici (quindi anche di noi derelitti meridionali...).


Se ci sarà una forza meridionalista seria e credibile, e noi lavoriamo per questo, il suo primo compito sarà zittire questa pletora di censori all'italiana che vedono sempre "la pagliuzza al Sud e mai la trave al Nord", compresi i loro portaborse del Sud (politici, giornalisti, pseudo-intellettuali...) che sono 151 anni che si vendono per il classico piatto di lenticchie.


Enzo Riccio

domenica 5 agosto 2012

Su "Il Mattino" di ieri 4/08/2012: "L'appello: Aprile leader del Sud"


Grazie all'interessamento degli amici della sezione di Napoli del PdSUD, a cui vanno i nostri complimenti, l' "appello" fa breccia, dopo essere apparso su alcuni giornali del nord, finalmente anche su di un "grande" giornale del Sud.  




"Il Mattino" del 4 agosto 2012, ha pubblicato a pagina 43 la notizia dell'appello a Pino Aprile, con il titolo "L'appello: Aprile leader del Sud".


venerdì 3 agosto 2012

Tutti alla commemorazione e ricordo dell'eccidio di Pietrarsa lunedì 06 Agosto 2012!




con l'Associazione PROTENEO

Il PARTITO DEL SUD, assieme al Comune di Napoli, quello di San Giorgio a Cremano e quello diPortici, all'associazione "Insieme per la Rinascita", a "Cronache Meridionali", alle associazioni sindacali UILCISL e CGIL e ad altre associazioni ....organizza Lunedì 6 Agosto 2012 il ricordo e l'omaggio agli operai di Pietrarsa, prime vittime sul lavoro del nuovo regno d'Italia, cadute il 6 Agosto 1863 a difesa dei propri diritti e contro lo scempio ai danni della industria meridionale. 


giovedì 2 agosto 2012

Le Associazioni Due Sicilie Sviluppo e MDL aderiscono all'appello a Pino Aprile!



La nascente associazione, Due Sicilie Sviluppo, aderisce con entusiasmo alla lettera aperta a Pino Aprile, inviandoci il seguente messaggio: 

"siamo con Pino e con Tutti coloro i quali vorranno aderire all'appello per un unico movimento meridionale attento alle sorti del territorio, per il SUD e non contro qualcuno!"


MDL è un’associazione di liberi professionisti napoletani che è nata con l’intento di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, del territorio e del paesaggio di Napoli, inteso anche in relazione a quello nazionale, europeo ed extraeuropeo. Ha inoltre particolare interesse alla diffusione di aspetti poco noti della cultura napoletana.







Abbiamo accolto con interesse questa iniziativa e senz'altro la appoggiamo sia per stima verso Pino Aprile sia perchè riteniamo che una rappresentanza in Parlamento di forze realmente a favore del Sud, possa aprire la strada verso la rinascita del nostro territorio di appartenenza, valorizzando le sue numerose risorse ora purtroppo mortificate.  



il Presidente
arch. prof.ssa Lorenza Lanzetta

Anche il Prof. Massimo Costa aderisce all'appello a Pino Aprile!


Con grande piacere annunciamo l'adesione all'appello a Pino Aprile del Prof. Massimo Costa, docente di Economia Aziendale all'Università di Palermo, uno dei massimi esperti di autonomia siciliana che da tempo combatte la sua battaglia per l'applicazione integrale dello Statuto di autonomia siciliana.

Ecco un suo appello a favore proprio dell'applicazione integrale dello Statuto siciliano che, se applicato integralmente, consentirebbe ai siciliani oltre che un'autonomia tributaria ed economica, perfino una moneta complementare!


Ecco il suo messaggio:

La Sicilia ha bisogno di una propria forza politica. Perché è una Nazione. Ma molti di noi siciliani vedrebbero molto volentieri l'affermazione di una federazione tra una forza siciliana e una forza meridionale, per le tante questioni che ci affratellano. Specialmente se condotta da una persona della credibilità di Pino Aprile.