Mi hanno colpito le parole del Presidente Napolitano a proposito della giornata della memoria per le foibe:
importante coltivare la memoria e ristabilire la verità storica per mettere fine a «ogni residua congiura del silenzio».
Sono esattamente le parole che mi piacerebbe sentire per le centinaia di migliaia di morti meridionali tra il 1860 ed il 1870 in una guerra civile dimenticata e chiamata "brigantaggio", una guerra che ha originato una vera e propria colonizzazione del Sud, prima conquistato "manu militari" senza una dichiarazione di guerra, poi diventato terra di origine di una diaspora biblica di 20 milioni (emigrazione che in forme diverse dura ancora oggi...) ed ala fine trasformato in colonia di consumatori di merci del Nord.
E' giusto ricordare le vittime delle foibe, come le vittime di tutte le guerre, di tutti gli eccidi ed i massacri senza "negazionismi" e senza adattamenti "politici", perché non esistono morti di serie A e di serie B e nemmeno vale la pena di parlare solo di conteggio o fare macabre classifiche ma, caro Presidente, se questo paese vuole essere davvero unito, non può che partire dalla verità storica su come e' stato "unificato" male e con quali vizi, imbrogli e difetti di fondo....tutti i difetti che si vedono ancora oggi.
Enzo Riccio
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