mercoledì 12 settembre 2012

Dopo Bari : tra entusiasti, delusi, critiche sincere, corvi e altro…


ricevo e posto con condivisione questo bell'articolo di Andrea Balia....

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L’8 Settembre a Bari è stata, comunque la si veda, una data importante; per il Sud, i meridionali e i meridionalisti. Oseremmo dire uno spartiacque. L’occasione era la risposta di Pino Aprile ai movimenti e ai firmatari d’un appello che gli chiedeva di diventare il leader d’un movimento politico sintesi di varie espressioni meridionaliste : partiti, movimenti, associazioni e singole personalità e comuni cittadini. Tutti animati dall’esigenza d’avere una significativa rappresentatività politica per loro, per le loro organizzazioni, a difesa del Sud.
Bisognava incontrarsi a Margherita di Savoia (Barletta) nella struttura balneare “Moby Dick” del proprietario Capacchione, anch’egli firmatario dell’appello. La cosa poi è virata sulla disponibilità del sindaco di Bari, Michele Emiliano, a concedere l’aula consiliare del comune capoluogo della Regione Puglia. La scelta ha avuto le sue ragioni : sito prestigioso e rappresentativo (quasi una prova di presenza ufficiale d’un Sud finalmente rappresentato politicamente), attenzione e visibilità mediatica decisamente superiore, la presenza assicurata di Michele Emiliano come politico importante e vicino al fervore meridionalista. E la cosa è andata proprio così : oltre 200 persone in sala e quelle più piccole attigue, giornalisti e Tv attenti a riprendere e intervistare Aprile, Emiliano, ecc…, collegamenti in Tv web streaming in diretta con picchi di circa 400 persone in collegamento per seguire l’evento.
E allora? E allora Aprile , dopo una serie d’interventi di Marco Esposito, Ciano, Lino Patruno, dei leader dei 4 movimenti firmatari dell’appello, e di brevi altri interventi di altri singoli partecipanti, ha concluso col suo intervento finale : fonderà, molto a breve, un quotidiano politico del Sud, con un finanziatore + buona parte del ricavato dei suoi successi editoriali + azionariato popolare. Così intende dare il suo contributo per dare una voce politica e quotidiana (che oggi non c’è) al Sud, e dare voce al movimento politico che andrà a costruirsi. Emozione in sala da tagliare a fette, ovazione all’annuncio (tutti in piedi per almeno 5 minuti d’applausi).
Questo, a grandi linee, il resoconto, ma come sempre c’è un dopo, con reazioni tra le più disparate tanto per non allontanarsi dal dna individualista italiano e in particolare meridionale. Chi è restato soddisfatto ed emozionato, chi è deluso, chi fa dei distinguo articolando sincere critiche, chi persegue il suo squallido lavoro di falco appollaiato (ma gli farà mai male il culo sempre piazzato sulle poltrone dietro ad un Pc?) con patetiche ironie espresse spesso anche sotto falsi nickname su social network come facebook (alla faccia del coraggio!), e così via….

Noi crediamo che sia successo qualcosa d’importante per le seguenti ragioni :
1   1)  Il luogo era splendido e con una presenza significativa di partecipanti, una reception a verifica delle adesioni già preregistrate dei partecipanti, quindi un’organizzazione efficiente effettuata con la cortese disponibilità di signore iscritte al Partito del Sud; il collegamento streaming efficiente che ha dato a chi non è potuto esserci la possibilità di seguire in diretta i lavori;
2  2)  La presenza, interessata e partecipe di Michele Emiliano, per tutte le oltre 3 ore dell’incontro, con un suo eccellente intervento, e la concreta possibilità ad esserci nella costruzione del movimento politico;
3   3) Un evento gestito con una presenza attenta, partecipe, e corretta di tutti, senza inutili polemiche e discorsi fumosi, cosa mai successa in tanti anni e tante riunioni;
4   4) Come ha detto Marco Esposito : “siamo partiti con un obiettivo e torniamo con 2 risultati”. Il movimento politico si costruirà (e già stiamo lavorando) e in più ci sarà una voce quotidiana nazionale che lo supporterà;
5     5)  Il giornale – e qui mi perdonerà l’amico Mino Errico – ci servirà, eccome. Paragonarlo a “Il Sud” del compianto Roberto Maria Selvaggi è semplicistico : quello era un foglio settimanale di 2 pagine con 4 frontespizi (quando usciva, distribuito solo al Sud e in poche edicole). Lavoro meritorio, ci mancherebbe, ma che parlava solo di storia e piccolissimi accenni all’attualità, e in un momento storico diverso dove non c’era l’humus di oggi. Qui parliamo d’un quotidiano politico nazionale, distribuito ovunque, sul pezzo di giornata degli eventi politici che riguardano il nostro territorio con giornalisti del calibro di Aprile, Patruno, Esposito e altri, e a sostegno e cassa di risonanza d’un movimento politico nuovo per il Sud.  In Italia ne esistono solo 6, più testate locali di proprietà non meridionali, che fanno cronaca di territorio (il ladro, la  strada, ecc..) tipo “il Mattino” o “la Gazzetta del Mezzogiorno”. Scherziamo? Il paragone e il diverso peso d’utilità strumentale è improponibile;
6     6) Si dirà : ma l’appello ad Aprile non era di chiedergli di diventare il leader politico? Vero, ma il fare un giornale politico e a sostegno è il suo lavoro ed è un ruolo fortemente politico, se si ha una visione non così semplicistica e bottegaia! Poi c’è da dire che l’appello era volutamente provocatorio per stanare (in senso buono) Aprile. Lui da sempre è con noi tutti ma facendo solo lo scrittore. Si voleva un suo impegno con un ruolo. E se l’è preso, caricato, mettendoci anche un contributo economico, altro che “Aprile poi non era fesso”,  come ho letto dal solito illuminato critico e rivoluzionario da tastiera!
7   7)   Il movimento politico è già in costruzione, con la regia di coordinatore di Marco Esposito. Il buon Marco oltre ad essere al momento Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Napoli (tra i più stimati, fattivi e illuminati) è persona di provata esperienza e risultati: giornalista economico di “la Repubblica”, “il Giornale” (quello di Montanelli), “il Mattino”, scrittore (col Vice Presidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella) del libro “Federalismo avvelenato” (sulle magagne del progetto federale della Lega Nord), ha molto merito e positivo coinvolgimento nelle regie dei successi e dell’avvento (in momenti diversi) dei vari Marco Rossi Doria, De Magistris, della partecipazione del Partito del Sud alle ultime amministrative, oltre che meridionalista di fede provata e dichiarata, ecc… quindi …
8     8) Nel costruendo movimento politico, oltre a noi, agli altri movimenti e associazioni che ci saranno, non è escluso e così improbabile l’avvento di altre personalità … ma per ora è meglio non vendere il gatto se non lo si ha ancora nel sacco…
In conclusione diremmo che Bari è stato, senza ombra di smentita, l’evento più significativo, importante, e organizzato, e foriero d’ottime cose per il Sud a memoria d’uomo. Poi quelli dei numeri dopo l’estrazione, delle critiche a posteriori ma prima in un silenzio non partecipativo, dello stare comodamente alla finestra per poi pontificare, de “l’avevo detto io”, di “quando il popolo tutto avrà capito”, del tutto e subito, di “Roma o morte”, di “ma il signoraggio?”, di “ma non siete troppo a sinistra?”, “ma le cozze di Emiliano?”, e così via…davvero non sappiamo cosa farcene, cosa più rispondere, cosa mai si possa fare di buono con loro!
Noi siamo della scuola “del fare”. Quindi abbiamo nel conto la possibilità di poter sbagliare. Loro no, ma manco quella di poter produrre qualcosa di fattivo o credibile.


Andrea Balìa

co/segretario nazionale del Partito del Sud

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