mercoledì 16 maggio 2012

Camorra: le occasioni perse dal sindaco di Bologna di I. Esposito



Ricevo e posto con condivisione quest'articolo di Ivan Esposito della sezione napoletana sulle farneticanti dichiarazioni di Merola e sull'ottima risposta di De Magistris...condivido soprattutto che le proteste contro Equitalia non devono degenerare in atti di violenza nè giustificare in alcun modo l'evasione e che non si capisce perché quelle di Napoli devono avere una connotazione maggiormente negativa rispetto a quelle simili che stanno avvenendo in tutt'Italia...
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Secondo il sindaco di Bologna, Virginio Merola, a Napoli “contro Equitalia sono scesi in piazza cittadini e camorra”
Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris gli risponde: “Manifestare insieme alla camorra non è abitudine delle cittadine e dei cittadini di Napoli.
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Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, (foto: “La Repubblica”-Bologna)
Ora, senza fare del campanilismo permaloso, possiamo subito dire che la camorra prova a infilarsi in ogni rivolta o disagio sociale, con un duplice scopo. Il primo è quello di radicare il proprio consenso presso i portatori di bisogni. Il secondo è quello di indurre i decisori pubblici a misure e a politiche utili agli interessi camorristici.
Detto questo, non si capisce perché la protesta sociale napoletana debba esaurirsi in questo unico aspetto, della possibile, e comunque parziale, corruzione camorristica. Le dinamiche di Equitalia sono un problema in territori ben più ricchi, perché non dovrebbero esserlo a Napoli?
Merola però vuol dire – giustamente – non approfittiamo degli abusi di Equitalia per legittimare l’evasione. Legittimazione che in questi ultimi anni è arrivata da fonti istituzionali molto autorevoli e da contesti imprenditoriali molto attivi, ma entrambi ben lontani da Napoli.
D’altra parte l’efficienza di Equitalia – il fine che ne giustifica i discutibilissimi mezzi – è un mito. Ad esempio, gli oneri per le notifiche delle cartelle pazze – cioè emesse per tributi non dovuti o già pagati – rappresentano un incremento delle entrate per Equitalia e per lo Stato, ma non hanno niente a che vedere con un sistema equo e progressivo di tassazione che dovrebbe esistere in un Paese civile.
Il nostro Merola – diventato sindaco a seguito delle dimissioni del predecessore Delbono (PD), accusato di pagarsi le vacanze con la fidanzata coi soldi della Regione Emilia Romagna di cui era vice presidente – ha perso un occasione per dire qualcosa di non scontato su Equitalia.
Se poi il Nostro volesse, in omaggio magari al fatto di essere nato in Campania, occuparsi di lotta alla camorra, avrebbe un bel da fare sul suo territorio, senza avventarsi in proiezioni imprecise a centinaia di km di distanza. Potrebbe ad esempio sostenere esperienze giornalistiche come quelle di Giovanni Tizian. Potrebbe seguire l’appello che il Procuratore Capo di Bologna, Roberto Alfonso, ha fatto anche ai Comuni dell’Emilia Romagna invitandoli a darsi una svegliata in tema di infiltrazioni camorristiche che taglieggiano l’economia della regione. Potrebbe soprattutto spiegare qualcosa di più su Hera la società partecipata del Comune di Bologna, rispondendo all’invito ufficiale che Giovanni Favia ha formalizzato in un ordine del giorno proposto al Consiglio comunale di Bologna e che riporto qui sotto:
Il Consiglio Comunale di Bologna
Premesso
Che HERA S.p.A è una “public utility” controllata, attraverso un patto di sindacato, da numerosi enti locali Emiliano Romagnoli tra cui il comune di Bologna


Che il Comune di Bologna è il maggiore azionista di Hera S.p.A. con una quota di azioni pari al 14,76 %
Che HERA S.p.A detiene il 100% di HERA COMM, la quale si occupa di vendita di gas ed energia elettrica
Che HERA COMM detiene il 50,01% di HERA COMM MEDITERRANEA la quale si occupa di produzione, acquisto, trasporto e vendita di energia.
Che il restante 49,99% di HERA COMM MEDITERRANEA è detenuto dalla società S.C.R. s.r.l. con capitale coperto da segreto fiduciario e scelta senza gara ad evidenza pubblica, in netto contrasto con le norme antimafia e del codice dei contratti pubblici
Che all’interno del C.d.A di HERA COMM MEDITERRANEA siede, come rappresentante della S.C.R. l’imprenditore Giovanni Cosentino
Considerato Che HERA SPA grazie ad HERA COMM MEDITERRANEA vede entrare all’interno delle sue casse decine di milioni di Euro.
Che HERA SPA si è dotata di un codice etico che le proibisce comportamenti opportunistici contrari dell’organizzazione o all’etica sociale
Che nel 1997 la prefettura di Caserta ha negato la certificazione antimafia alle società all’interno delle quali sedeva Giovanni Cosentino
Che la famiglia Cosentino è accusata da diversi pentiti di avere legami con la criminalità organizzata, specie con il clan dei Casalesi
Invita
Il Sindaco, di concerto con gli altri soci all’interno del patto di sindacato, ad adoperarsi affinchè persone delle quali non può essere garantita l’onestà e l’estraneità al mondo della camorra, non siedano all’interno di società partecipate dal comune di Bologna
firmato Giovanni Favia
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La risposta del Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, alla dichiarazione di Merola
“Manifestare insieme alla camorra non è abitudine delle cittadine e dei cittadini di Napoli. Mi auguro che il pensiero del sindaco di Bologna Merola sia stato travisato. Lo dico perchè il momento nazionale è già profondamente delicato ed il clima particolarmente esasperato. Sostengo, invece, la condanna che in queste ore si sta alzando verso ogni forma di violenza. Anche il sano conflitto sociale, che non va criminalizzato, deve sempre esercitarsi nell’orizzonte della democrazia e della non violenza”. Lo afferma in una nota il sindaco di Napoli Luigi de Magistris il 15 maggio 2012 (fonte: Ufficio Stampa del Consiglio Comunale di Napoli)

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